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Ussita, vite sospese:
93enne rifiuta di lasciare la casa inagibile,
parroco dorme in auto

SISMA - La cittadina ha riportato numerose lesioni a causa del terremoto. Il cimitero è ko "Non possiamo seppellire i nostri morti". C'è chi ha triplicato la dose di medicine per dormire, e chi resterà in campeggio 2 settimane per paura di rientrare a casa

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La casa di Lina Cancellieri a Ussita

La casa di Lina Cancellieri a Ussita

lina cancellieri ussita

Lina Cancellieri

 

di Federica Nardi

L’ha sentita disperarsi tutto il vicinato quando i vigili le hanno detto che doveva lasciare casa dopo il terremoto. Lina Cancellieri ha 93 anni, è di Ussita e in quella casa ora inagibile che accoglie i visitatori del centro cittadino con un arco di edera e poche sedie affacciate sulla strada lei ci ha sempre vissuto. «Ho già tanti problemi, non ci vedo bene e qua è tutto rovinato», dice sporgendosi dal portone del primo piano. Di lasciare la sua casa non ha proprio voglia, ma i nipoti la aiuteranno a trasferirsi in un posto sicuro.

Marco Rinaldi

Marco Rinaldi

Nel frattempo il sindaco Marco Rinaldi sta lavorando nella struttura di legno che ospita l’infopoint comunale. «Il cimitero è distrutto – dice – non possiamo seppellire i morti». E un pensiero non lo lascia andare: quel palazzo comunale, ora inagibile e transennato che «dopo il 97 era stato ristrutturato con 1 milione e 200mila euro». Ussita è in piedi dopo il terremoto ma le ferite sono tante e non tutte si vedono a occhio nudo. Dalla fontana esce acqua limpida ma un’ordinanza in bella vista ricorda che dopo il sisma non è ancora potabile.

Padre Dominique Malembei

Padre Dominique Malembi subito dopo la messa celebrata nell’auditorium comunale

 

Giancarlo Stazi

Giancarlo Stazi

Con tutte le chiese inagibili padre Dominique Savio Malembi ha dovuto dire messa nell’auditorium comunale. «Dormo in macchina da martedì – racconta – non ho più un posto dove stare». Ieri Malembi ha celebrato la messa a Castelsantangelo all’aperto e poi qui a Ussita: «Hanno tutti ancora paura, sono sotto choc e nelle tendopoli hanno freddo» dice il sacerdote. Giancarlo Stazi, 46 anni, non ha più casa sua ma è venuto a lavorare comunque alla macelleria della cittadina. Racconta della sua casa fresca di ristrutturazione a Castelsantangelo «è stata buttata giù dalla parete crollata della casa attaccata alla mia. Aveva il tetto in cemento armato. Se non la sistemano non so se vale la pena tornare a vivere là, mia moglie non vuole più tornarci». Resta tanta la paura per via delle scosse che non accennano a fermarsi.

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Fiorina Mazzarini davanti alla sua casa

«Prima prendevo mezza pasticca per dormire, ora ne prendo una e mezzo», dice Fiorina Mazzarini, 81 anni, jesina che vive da 51 anni a Ussita e dorme sola in casa. «La gente se n’è andata, a quest’ora di domenica saremmo stati pieni», dice Fabrizio Costanzi, 52 anni, gestore del bar “Da Fabrì”. Ma c’è anche chi resta come Fausta Batassa, 87 anni, «io sto qua, i miei parenti sono fuggiti tutti a Roma». O come chi ha deciso di spostarsi nelle più sicure case di legno. Il sindaco ha messo a disposizione il campeggio Colorito che può accogliere fino a 80 persone. Alcuni però già si sono organizzati affittando per una settimana o per un mese uno spazio nel campeggio del Quercione. «Sono preoccupato da questo terremoto che potrebbe esserci lungo la faglia di Preci quindi stiamo qua almeno una settimana», dice Matteo Cianconi, 52 anni, appena arrivato al camping con la moglie, la suocera e la piccola Zoe di tre anni dopo aver dormito in auto per tre giorni. «A Castelluccio – dice Cianconi – ho visto il paese spaccato a metà, qua stiamo più tranquilli».

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Marco Cianconi nell’area camping Quercione

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Fabrizio Costanzi

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Fausta Batassa

L'area del camping Quercione

L’area del camping Quercione dove alloggiano alcuni sfollati di Ussita e Visso e chi ha paura di rientrare in casa

Il mercato domenicale di Ussita

Il mercato domenicale di Ussita

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L’ordinanza sulla fontana di Ussita

Un tratto di strada inagibile a Ussita per una struttura pericolante

Un tratto di strada inagibile a Ussita per una struttura pericolante

Il palazzo comunale di Ussita transennato

Il palazzo comunale di Ussita transennato

La sede dell'infpopoint di Ussita. Da sinistra Eleonora Pascucci, il maresciallo Riccardo Carboni e Marco Rinaldi

La sede dell’infpopoint di Ussita. Da sinistra Eleonora Pascucci, il maresciallo Riccardo Carboni e Marco Rinaldi



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