Mentre il caldo tipico della stagione estiva stenta a partire, questi giorni sono veramente “roventi” per tutti i contribuenti che si trovano a dover fare i conti con la dichiarazioni dei redditi.
Talvolta i conteggi delle dichiarazioni dei redditi riservano delle “brutte sorprese” ai contribuenti che si ritrovano a dover versare inaspettatamente delle somme a titolo di saldo delle imposte.
Ecco le principali cause viste da i Consulenti del Lavoro della provincia di Macerata:
1) Detrazioni non spettanti per familiari a carico
Capita sovente che il contribuente continua a considerare un figlio o un parente come familiare a carico, usufruendo in busta paga o nel cedolino della pensione delle detrazioni forfettarie, sebbene questo, nel corso dell’anno, abbia conseguito un reddito complessivo lordo superiore a 2.840,51 euro.
In sede di dichiarazione verrà calcolata e fatta riversare la maggior imposta connessa all’indebita fruizione delle detrazioni non spettanti per familiari a carico.
2) Pluralità di certificazioni uniche
Sempre più lavoratori concludono il proprio anno di lavoro con una pluralità periodi di lavoro svolti presso differenti aziende, o anche due o più contratti a termine, intervallatati da periodi di disoccupazione. Ne consegue che per l’anno di lavoro i lavoratori riceveranno non una ma più Certificazioni Uniche dai diversi datori di lavoro e dall’ente previdenziale per la disoccupazione (oggi denominata Naspi o Mini Aspi). Situazione simile si può rilevare anche quando si è avuto un solo rapporto di lavoro dipendente ma con dei periodi coperti da prestazioni a sostegno del reddito (quali, ad esempio, mobilità, CIG in deroga o inabilità temporanea per infortuni). Anche in questi casi il dipendente avrà più Certificazioni Uniche (quella del datore di lavoro e quella dell’ente previdenziale). Le conseguenze in termini fiscali possono essere pesanti in quanto in ogni Certificazione Unica saranno presenti i conguagli fiscali ma in ogni caso andranno rideterminati in sede di dichiarazione dei redditi, cumulando i vari redditi percepiti, determinando l’imposta complessiva dovuta e scomputando quanto pagato a titolo di imposte per ogni rapporto di lavoro o prestazione a sostegno del reddito.
Tecnicamente accade che il doppio o triplo reddito certificato possono portare a conguagli negativi per il contribuente in sede di presentazione del 730/2016 o Unico 2016 a causa della caratteristica delle imposte sul reddito delle persone fisiche, vale a dire che l’Irpef è progressiva e per scaglioni di reddito, quindi le aliquote crescono al crescere del reddito.
Un esempio può essere utile per la comprensione del meccanismo.
Un lavoratore percepisce euro 10.000 da un datore e euro 12.000 da un altro datore di lavoro.
La tassazione applicata su due singoli contratti di lavoro per un totale imponibile fiscale di 10.000 e 12.000 euro, al netto dei contributi versati, è diversa dalla tassazione applicata considerando i due redditi cumulati e quindi su 22.000 euro.
Nei singoli contratti, i datori di lavoro (detti anche sostituti d’imposta), applicano ciascuno il 23% di imposta e determinano le detrazioni da lavoro sul reddito che erogano. Ne consegue che il contribuente paga il 23% su 22.000 euro, mentre doveva pagare il 23% su 15.000 euro ed un’aliquota del 27% sulla restante parte di 7.000 euro. Anche le detrazioni di cui ha beneficiato sono maggiori in quanto le detrazioni vengono conteggiate sul reddito percepito e sono minori al crescere dello stesso.
Altra casistica è quella legata ad una pluralità di rapporti di lavoro contemporanei, si pensi ad esempio a due contratti di lavoro part-time nello stesso periodo.
Le detrazioni per lavoro dipendente sono legate al numero di giorni di lavoro dunque non si raddoppiano nei due contratti contemporanei.
Riassumendo, nel modello 730 o nel modello Unico, il ricalcolo delle detrazioni spettanti porterà ad un debito d’imposta, per effetto della “restituzione” delle maggiori detrazioni fiscali di cui si è fruito rispetto a quanto si aveva diritto a ricevere. Quindi oltre al reddito di riferimento sul quale calcolare le detrazioni che cambia considerando la globalità dei redditi percepiti nell’anno, cambiano anche i giorni di detrazione fiscale spettante indicati nei vari modelli di Certificazione Unica 2016 nel punto 6 per i redditi da lavoro dipendente, e nel punto 7 per chi ha redditi da pensione, del quadro Dati Fiscali come “Numero di giorni per i quali spettano le detrazioni di cui all’art. 13, commi 1, 2, 3 e 4 del TUIR”.
3) Restituzione bonus Renzi
I presupposti per avere il bonus di 80 euro di Renzi sono tre:
1) il possesso di una determinata tipologia di reddito (da lavoro dipendente, ma non solo);
2) che l’imposta lorda calcolata sul reddito sia superiore alla detrazione per lavoro dipendente (c’è il pagamento delle imposte);
3) che il reddito complessivo non superi 24.000 euro per la misura piena del bonus di 960 euro, oppure i 26.000 euro per le misure parziali del bonus.
Un ulteriore aspetto della normativa è che i datori di lavoro riconoscono il bonus in via automatica in busta paga, quindi senza richiesta del lavoratore. Quest’ultimo, se non ha diritto al bonus, deve attivarsi in prima persona per richiedere la non erogazione.
I casi che si possono segnalare che comportano un rischio di restituzione del bonus di 80 euro sono:
dei 960 euro si potrebbe aver diritto ad una parte (se il reddito resta al di sotto dei 26.000 euro) o addirittura a zero euro (restituzione totale) se la somma dei redditi supera 26.000 euro. Da tener conto che, ai fini del bonus di 80 euro di Renzi (o meglio del credito Irpef di 960 euro all’anno nel 2015) bisogna sommare anche i redditi da lavoro dipendente con i redditi derivanti da prestazioni Inps quali la Naspi, o Aspi o Mini Aspi e le altre indennità erogate dall’Inps.
Non si ha diritto a Bonus perché si ha un reddito tanto basso che non c’è tassazione. Potrebbe essere il caso di coloro che hanno lavorato solo per alcuni mesi nell’anno e quindi le detrazioni sono superiori all’imposta lorda.
I nostri consigli per evitare di pagare un imposta Irpef alta in sede di dichiarazione dei redditi:
Comunicare al datore di lavoro eventuali variazioni dei familiari a carico presentando il modello detrazioni, col quale si dichiarano le detrazioni fiscali spettanti e richieste in applicazione nelle buste paga del sostituto d’imposta.
Chi è titolare di più rapporti di lavoro nell’anno (quindi ha due CU ex CUD in un anno) deve informare (durante l’anno, se possibile) almeno un datore di lavoro dei redditi percepiti, nonché delle detrazioni fiscali già fruite. O quanto meno far transitare su un contratto di lavoro, la totalità del reddito percepito presunto nell’anno.
Chi è titolare di due part-time per lo stesso periodo, o in generale percepisce due redditi nello stesso periodo, deve informare almeno uno dei due datori di lavoro della circostanza che c’è un altro reddito e un’altra detrazione fiscale per lavoro dipendente già fruita.
Attivarsi in prima persona per richiedere la non erogazione del Bonus Renzi se ci si rende conto che non si ha diritto al bonus.
(ARTICOLO PROMOREDAZIONALE)
A cura del Centro Studi Consulenti del Lavoro della Provincia di Macerata
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Che schifo