Via libera all’acquisto definitivo del gruppo Sacci da parte della Cementir della famiglia Caltagirone. L’annuncio è giunto da una nota stampa del gruppo cementiero, che ha ricevuto il via libero definitivo dal giudice, dopo il sì dell’assemblea dei creditori (leggi l’articolo). Si legge nel comunicato stampa del gruppo: “Cementir Holding rende noto che il Tribunale di Roma ha pubblicato in data 7 giugno 2016 il decreto di omologa del concordato preventivo della società Sacci Spa, di cui costituisce parte integrante l’offerta per l’acquisizione del relativo ramo d’azienda presentata dalla controllata Cementir Italia Spa”. Si specifica inoltre che il giudice del tribunale di Roma, ha omologato definitivamente il concordato: “Ai sensi dell’art. 180 comma 3 della Legge Fallimentare, il Tribunale ha verificato la regolarità della procedura e l’esito della votazione dei creditori ed ha omologato il concordato con decreto motivato. Il closing dell’operazione, subordinatamente all’avveramento di tutte le condizioni cui è soggetto, è previsto entro il mese di luglio 2016”.
L’operazione di acquisto dunque si concluderà entro luglio. La notizia era attesa dagli 84 dipendenti del gruppo Sacci, dello stabilimento di Castelraimondo, i quali rischiano la mobilità dal prossimo ottobre. L’auspicio della comunità locale è in una ripresa dell’attività produttiva e della conservazione dei livelli occupazionali. Il gruppo Sacci era stato oggetto di interesse per l’acquisto, da parte di diversi gruppi, anche stranieri. Il primo a presentare un’offerta era stato il gruppo piemontese Buzzi Unicem, ma nel maggio del 2015 l’assemblea dei creditori aveva detto no (leggi l’articolo). A sorpresa, lo scorso dicembre era spuntata la Cementir che aveva presentato un’offerta di acquisto più alta (leggi l’articolo). L’autorità antitrust aveva già autorizzato lo scorso marzo, l’acquisto di Sacci da parte della Cementir, per cui con l’omologazione del tribunale al concordato, essendo la Sacci esposta per 400 milioni di euro di debito, l’acquisto può considerarsi giunto al suo passaggio finale. Grazie all’acquisizione, secondo gli esperti Cementir aumenterà la propria quota di mercato in Italia dal 7 al 13 per cento, attuando sinergie stimate in dieci milioni di euro.
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Preoccupazioni sulle sorti dei lavoratori sono state espresse dalle forze sindacali e sono state accolte dai deputati del Partito Democratico in un’interpellanza indirizzata al ministro dello Sviluppo economico. L’intento dei firmatari, tra i quali figurano i parlamentari marchigiani Agostini, Carrescia, Lodolini, Petrini e Morani – dichiara la prima firmataria, Irene Manzi – è quello di conoscere le intenzioni del Governo a riguardo e le iniziative in itinere intraprese per verificare il contenuto e gli obiettivi del piano industriale del gruppo Cementir, al fine di tutelare la piena occupazione di tutti i siti produttivi, tra cui quello marchigiano di Castelraimondo, scongiurando la chiusura di stabilimenti in grado di dare, anche ai nuovi acquirenti, solidi elementi di continuità produttiva se non addirittura di espansione.
“Già nel 2015, in occasione della proposta di acquisizione avanzata dal gruppo Buzzi Uncem, ed a seguito dello stato di agitazione indetto dai sindacati in tutti i siti produttivi della Sacci spa, a sostegno delle posizioni dei lavoratori – ricorda la deputata Manzi – i deputati del Partito Democratico avevano ottenuto dal Governo la propria disponibilità all’apertura di un imminente tavolo di confronto, con l’obiettivo di verificare la fattibilità del piano industriale di Buzzi Unicem, accertando che il medesimo non comportasse penalizzazioni, sotto il profilo economico, produttivo e occupazionale. Tale esigenza – conclude la deputata dem – resta confermata anche per la nuova proposta di acquisto, dato che, come comunicato dal gruppo Cementir, il trasferimento di attività e passività interesserà alcune poste operative, senza accollo di alcun debito finanziario o nei confronti dei fornitori”.
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