di Leonardo Giorgi
«E’ stata una tragedia troppo grande, quando ho visto che non riuscivo a contattare mio figlio immaginavo che qualcosa non andasse, ma mai avrei pensato una cosa del genere». Così Enza Serini, la nonna di Pietro Ruggeri, il 34enne cingolano scomparso alle 23,30 di mercoledì in un incidente nel tratto dell’A1 tra Modena e Reggio Emilia mentre tornava con il padre Gilberto dalla Svizzera, dove risiedono la madre e la sorella (leggi l’articolo). «Un ragazzo gentile, continuamente alla ricerca della bellezza e del significato della vita, attraverso la fede, la musica e gli affetti familiari – lo ricorda don Antonio Napolioni, amico di Pietro Ruggeri – Continuamente spinto all’affetto verso gli altri, un bravissimo ragazzo che spesso collaborava con noi, suonando l’organo in diverse cerimonie e partecipando ai nostri incontri di preghiera». Il giovane, attualmente disoccupato, in precedenza aveva lavorato al Punto Macrobiotico di San Severino. Dai ricordi di chi lo ha conosciuto, traspare il fortissimo legame che aveva instaurato con il padre soprattutto negli ultimi anni, quando, tornando a Cingoli dalla Svizzera, aveva deciso di ricominciare la sua vita. «Pietro era una persona positiva, con un grande entusiasmo per questa nuova vita assieme al padre Gilberto – racconta Giorgio Giorgi, consigliere comunale di Cingoli -. Quest’ultimo era contentissimo per il ritorno del figlio e i due erano legati anche dal loro profondo amore per la musica». «Per Gilberto è un colpo durissimo – dice Domenico Gallo, amico della famiglia Ruggeri -. Pietro era un bravissimo ragazzo, la luce degli occhi di Gilberto». Un legame fortissimo, quello tra padre e figlio, testimoniato anche da quell’ultimo abbraccio dopo l’incidente in cui è morto Pietro, quando Gilberto Ruggeri, sull’autostrada, dopo aver tentato di rianimare il figlio lo ha stretto a sè comprendendo che non c’era più nulla da fare. Il padre è invece rimasto quasi illeso, esclusi dei tagli superficiali all’orecchio sinistro e una ferita sulla fronte suturata con due punti. Dimesso ieri sera, è tornato da poche ore a Cingoli. Il corpo del giovane è ancora sotto custodia delle onoranze funebri della Croce verde di Reggio Emilia, a disposizione delle autorità giudiziare per le indagini sull’incidente. Con ogni probabilità sarà riconsegnato alla famiglia entro lunedì, giorno previsto per il funerale che si terrà a San Severino, città dove vivono alcuni parenti e amici di Pietro.
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