di Marina Verdenelli
Aveva già subito un richiamo dalla preside che attendeva un’ispezione dell’ufficio scolastico regionale e una sospensione cautelare dell’incarico. Era noto il problema e c’era già un provvedimento in corso sull’atteggiamento aggressivo dell’insegnante che nei giorni scorsi ha ferito con un banco un’alunna della seconda media dell’istituto comprensivo Lucatelli facendola finire al pronto soccorso (leggi l’articolo). «Stavamo già prendendo dei provvedimenti – commenta la dirigente scolastica Mara Amico – il fatto accaduto è grave e ci ha lasciati tutti interdetti. Sapevamo di alcuni problemi che ci erano stati segnalati dai genitori degli alunni ma non riguardava nessun intervento fisico o di violenza contro gli studenti». Le segnalazioni sono state di un atteggiamento aggressivo, in situazione che a detta dei ragazzi non lo richiedevano, come alzare la voce e inveire offendendo verbalmente gli alunni, ripetutamente. Anche in altre scuole dove ha insegnato sarebbero state riscontrate le stesse problematiche. L’episodio che ha riguardato l’alunna di una seconda classe risale al 4 marzo. L’insegnante, una docente non di ruolo che ha lavorato nella stessa scuola anche l’anno scorso, è ancora al suo posto. La madre ha sporto denuncia ai carabinieri di Tolentino. Anche l’ufficio scolastico regionale ne avrebbe inviata una sua, direttamente alla procura. Quel giorno la figlia era seduta al primo banco. In corso c’era la lezione. La docente parlava con un’altra studentessa, poi si è alzata dalla cattedra ed è andata dritta verso l’alunna che avrebbe poi ferito. Le ha preso le braccia, le ha sbattute sulla parte rigida del banco e poi lo stesso banco glielo ha spinto contro violentemente ferendole due costole e un seno. Una versione che l’alunna ha raccontato alla madre, all’uscita della scuola, prima di essere portata al pronto soccorso dove le sono state diagnosticate le lesioni, prima ad una costola e successivamente anche alla seconda.
«E’ stato subito riferito anche a me – continua la preside – e il giorno dopo ho voluto sentire i compagni di classe e l’insegnante». La professoressa ha raccontato una sua versione dei fatti, alleggerendo di molto la portata degli eventi e negando l’accaduto riferito dalla ragazzina. Ma sentendo i compagni di classe questi avrebbero confermato la versione della ragazzina colpita dal banco. La dirigente scolastica ha informato subito l’ufficio scolastico regionale chiedendo a voce una sospensione cautelare per l’insegnante in attesa di una pronuncia definitiva dello stesso ufficio. Ma dalla sede di Ancona le hanno risposto che non era possibile. La preside, come atto di sua competenza, avrebbe potuto sospenderla per dieci giorni ma poi sarebbe tornata al suo lavoro. La questione era molto delicata e di fronte ad accuse ritenute gravi la scuola ha deciso di far intervenire direttamente l’ufficio scolastico regionale, l’organo più alto in grado. La professoressa ha continuato ad insegnare nella scuola e ha rivisto l’alunna nei giorni successivi. Non si sarebbe mai scusata o giustificata dicendole solo un “mi dispiace”. La ragazzina non ha mai saltato la scuola nei giorni seguenti. Non poteva portale lo zaino in spalla e non poteva fare attività fisica per le ferite riportate. Sabato l’intera classe, con l’autorizzazione dei genitori, è uscita prima disertando la lezione con la professoressa denunciata. Tutti gli alunni si sono presentati con un foglio firmato dalla famiglia dove chiedevano di uscire prima. Un gesto di protesta mai accaduto prima nella scuola. I problemi con l’insegnante sono venuti fuori già da prima di Natale. «Sono stati i genitori dopo un’assemblea ad informarmi – riferisce Amico – e come scuola abbiamo preso atto della questione cercando di vigilare fin da subito». La preside ha adottato un provvedimento di censura nei confronti della professoressa, un atto con il quale l’insegnante è stata invitata a cambiare atteggiamento con gli studenti dopo le lamentele unanimi dei genitori. Dopo il richiamo la professoressa ha scritto una relazione dove assicurava di cambiare l’approccio. Ma il cambiamento non ci sarebbe stato. La scuola aspettava un’ispezione a sorpresa dell’ufficio scolastico regionale che sarebbe venuto a controllare. Per aprile invece è stato fissato un incontro dell’insegnante all’ufficio regionale di Ancona dove dovrà riferire di quanto le viene contestato nella denuncia. Sarà poi l’ufficio scolastico regionale ad adottare una decisione definitiva. Nell’attesa che si decida sul futuro della docente, la scuola continua a vigilare durante le lezioni affiancando la professoressa ad altri insegnanti che sono presenti in classe con la partecipazione alle lezioni della stessa preside. Le famiglie degli alunni sono pronte a tenere i figli a casa, durante le lezioni tenute dalla professoressa denunciata, se non arriverà un provvedimento definitivo.
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La cosa più brutta è leggere che era già nota per comportamenti del genere in altre scuole. In casi come questo (e ce ne sono diversi come diverse possono essere le forme di violenza) l’insegnante viene destinata ad altre scuole. Non è cambiando alunni che si risolve il problema ma rimuovendo l’insegnante. Cosa che non viene fatta MAI.
Se c’era in corso un provvedimento, perché ancora insegnava?
Massima fiducia e rispetto per la preside Amico, di indubbie capacita’ professionali ed umane! Spesso il problema sta’ nelle norme legislative che inficiano l’azione dirigenziale. Certamente nei casi di recidiva la tempestivita’ risulta determinante…ed anche uno zelante garantismo degli organismi sindacali apparirebbe incomprensibile
Telecamere ….telecamere è ora di finirla!! Se sta gente.nn è in grado che se.ne stiano a casa
Stiamo in Italia !!! Non c’è niente che funziona !! La legge proteggi i disonesti ,,,
Ce ne sono tante che aspettano di insegnare nelle scuole ….mandatela a casa per sempre
Se i problemi comportamentali erano noti, perchè già presentati in altre scuole, e sebbene sembrerebbe ci fossero problemi in quewsta scuola fin dallo scorso Natale (quindi oltre 90 giorni fa!!!) perchè nessuno è intervenuto prima???
Sempre all’italiana? La responsabilità è sempre di qualcun altro??
Dove è finita la giustizia in Italia??? Questa pseudo professoressa ha recato lesioni ad un’alunna e continua ad avere la possibilità di far del male fisico e psicologico a dei ragazzi!!! Possibile che nessuno ne il provveditorato ne la giustizia hanno la decenza di fermarla immediatamente??? Ma dove siamo finiti?? Nessuno ha il coraggio di esporsi e di fare di più di quello che forse questo misero Stato con le leggi a favore di violenti e ladri( specchio di chi ci rappresenta) permette!! Possibile che NESSUNO LOTTI, se non i genitori dei ragazzi e la dirigente scolastica, per salvaguardare dei ragazzi, che nessuno si esponga più del dovuto contro una violenza così grave???? Vergognamoci tutti!!!
Altro che educatrici questi sono pazzi criminali .Non c’è più sicurezza nelle scuole, tra bulli e professori impazziti ma in che mondo viviamo !
Brava la dirigente scolastica! È intervenuta immediatamente con gli strumenti a sua disposizione.
In altre scuole della provincia alle denunce delle famiglie segue…..il vuoto!
Si doveva agire in maniera tempestiva…era necessario un intervento risoluto da parte della preside, è inutile girarci attorno…Se fosse capitato a mio figlio una cosa del genere, nn so proprio cosa mi avrebbe trattenuto ad affrontare di persona la brava profesessorina in mancanza di un intervento drastico da parte delle funzioni preposte…
Sbattetela fuori per SEMPRE!!!!!!!!