Mi domando già da un po’ se i meteorologi si azzardano in previsioni catastrofiche al fine di suscitare sensazionalismi o magari, invece, per catalizzare gli enti erogatori di rimborsi sui territori politicamente piagati dal patto di stabilità. A parte le piogge devastanti sull’alto tirreno nel mese scorso, infatti, dalle nostre parti non s’intravvede nulla di diverso da quanto la stagione invernale prevede: dove sarebbe stata la tempesta di neve preconizzata con tanto di comunicati stampa e allerte generali? Una cacatina bianca, consolidatasi in ghiaccio per il freddo pungente, ma chi ha vissuto le ondate di neve delle annate scorse si sarà – proprio come me – chiesto: “Beh? Tutto qui?”.
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Intendiamoci: la mamma dei cretini senza gomme termiche è sempre incinta. E dopo hai voglia a spargere il sale: il genio al volante che si intraversa o che non sa guidare senza dar di freno c’è sempre. Curiosamente, non è detto che sia straniero; anzi, generalmente, è italianissimo, al punto da sfatare l’opinione sempre più diffusa che le cose in Italia, sia nel piccolo che nel grande, vanno male perché ci sono gli extracomunitari. Di fronte a un accento straniero o a una faccia scura, come per magia il nostro concittadino medio dimentica Tangentopoli, l’evasione fiscale oltre il 50%, i privilegi della Casta, Roma ladrona, il parlamento degli inquisiti, i falsi invalidi, le leggi ad personam, i crac bancari senesi e maceratesi, e chi più ne ha più ne metta: la colpa è sempre invariabilmente degli immigrati.
La mia mente, in questo scorcio di fine d’anno, vola invece al piccolo Dominion, scomparso a quattro anni una settimana fa, i cui genitori hanno dato a tutti una lezione straordinaria di fede e di civiltà. Di fede, perché al loro Dio (che è poi anche il nostro) hanno rimesso il senso di una morte altrimenti incomprensibile e difficilmente accettabile. Di civiltà, per il contegno assunto in ospedale coi medici che hanno soccorso al meglio che hanno potuto il loro primogenito. Ecco qua un’altra pagina in grado di smentire i falsi e odiosi preconcetti sugli stranieri che vivono da noi, la maggior parte dei quali è perfettamente integrata (almeno per quel che compete loro), lavora e paga le tasse, socializza e anche ama il proprio nuovo Paese. Ne avessi la possibilità, conferirei a Uzoma e Precious la cittadinanza onoraria.
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Dovremmo invece conferire l’imbecillità onoraria a quei furbacchioni che hanno pensato bene di liberare l’ippopotamo del circo, probabilmente credendo che l’animale fosse in grado di volare come un cardellino o uno storno. Terrificante prospettiva: nella città dei pistacoppi, che sarebbe stato se sopra le nostre teste fossero stati capaci di volare gli ippopotami? A prescindere dal dissesto dei coppi al loro planaggio… che ne sarebbe stato di noi, al loro rovesciar degli esiti post-prandiali? Ma l’ippopotamo, come si sa, grazie a Dio (che ha fatto bene tutte le cose) non vola. E in questo sciagurato caso, ha scoperto da vicino come muore una larga fetta degli umani. Tuttavia, è davvero sorprendente (e imbarazzante) che tutte le premure si siano rivolte all’animale e nessuna al poveraccio che ha sfasciato la sua macchina andandogli contro e cavandosela, grazie a Dio, con qualche graffio. Ma adesso chi gliela ripaga, la macchina? O, come sempre più spesso accade, per gli animali si stracciano le vesti popolazioni intere e per un povero disgraziato della razza umana chi-se-ne-frega?
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E così arriva il 2015. Che – è dato sospettare – non sarà rivoluzionario rispetto ai suoi predecessori: una maga mi ha rivelato che i grandi evasori continueranno grandemente ad evadere, mentre pensionati, redditi fissi e gente onesta (sia italiana che straniera residente) provvederà a sfilarsi anche le mutande per sfamare uno Stato vampiresco e insaziabile (Nihil novi sub sole: non serviva la maga). Ci auguriamo solamente che la mamma dei cretini senza gomme termiche, innamorati più degli animali che delle persone, nonché assatanati contro gli stranieri (troppo spesso senza voglia di riflettere, un attimo di più, sulle vere cause di uno sfacelo che è nazionale, sovranazionale e pluridecennale) rimanga finalmente vedova.
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