Selfie
Mina

Il nuovo cd di inediti della cantante, in uscita a sorpresa il prossimo 10 giugno

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FILIPPIPPO

Fotoritocco di F. Davoli

di Filippo Davoli

 

Dice: ma ancora non si è stancata di cantare e di incidere dischi, la Mina? No, signore e signori, ancora no. Eppure la Milva e la Vanoni han chiuso il conto, si sono ritirate. D’accordo, ma la Mina no. Perché la Mina – con tutto il rispetto per le pur bravissime e ottime colleghe – ha sempre avuto una marcia in più, una fantasia creativa già avanti, più in là: ha inventato i live incisi quando nessuno li faceva; ha inventato i duetti in disco quando a nessuno erano venuti in mente; ha impostato almeno quindici anni della sua produzione su un mix tra canzoni inedite e cover, quando tutti non avevano nemmeno pensato mai di cimentarsi col repertorio altrui in maniera così sistematica; ha concepito e prodotto il primo dvd del live in studio, quando molti si lamentavano che quasi nessuno aveva in casa il dvd.

E dunque, per tornare a noi, la Mina – che non si è stancata di cantare e che, addirittura, canta meglio oggi che prima – il 10 giugno sarà nei negozi di dischi con un nuovo album interamente di inediti: il brano di traino è quel gradevolissimo La palla è rotonda che farà da sigla agli spazi RAI dedicati ai Mondiali brasiliani, e che reca la firma autoriale del nostro Claudio Sanfilippo (il nostro è in riferimento a “Quid Culturae”, di cui il Sanfi è membro del Comitato Scientifico, oltre ad essere amico e sodale del sottoscritto da tanti anni).

Non è la prima volta che Mina canta Sanfilippo: era già accaduto nel 1993, con la bellissima Stile libero, in seguito reincisa da Claudio per il suo album omonimo e opera prima, che gli valse la Targa Tenco.

Ancora mistero sulla tracklist (si sa soltanto che sono 13 canzoni); del resto la Signora non è mai stata avvezza alla pubblicità intorno ai suoi lavori (e men che mai, giustamente, intorno alla sua vita privata): ama le sorprese. E se storicamente i suoi dischi escono da tanti anni in prossimità del Natale, con il bel piglio dell’innovatrice stavolta se ne esce a ridosso dell’estate: periodo non facile per le vendite di dischi, ma qui parliamo di Mina; e di sicuro il bel traino dei Mondiali alle porte giocherà una volta di più a suo favore.

E poi veniamo alla copertina del disco. Grazie all’estro di un grandissimo della fotografia e della grafica come Mauro Balletti, che ne ha curato le soluzioni più bizzarre, strane, divertenti, curiose, geniali (è il caso, se non altro, del calco giottesco che coincide col profilo di Mina sulla copertina di Dalla terra del 2000) , stavolta la Mazzini non appare: al suo posto c’è un macaco a bagnomaria.

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la copertina del nuovo disco di Mina

 

Dice: ma Mina non aveva già fatto una copertina con la scimmia, nel 1971? Sì, era il disco che conteneva Grande grande grande, E penso a te, Amor mio, etc. Era il tempo della consacrazione della maturità, finita l’epoca urlante e sbarazzina, e in copertina c’era appunto una scimmietta. Se qualcuno si era chiesto fino a che punto volesse significare un’immedesimazione tra lei e la scimmia, forse riceve in questo 2014 una risposta: il nuovo disco, infatti, si intitola Selfie, come le foto che i ragazzi del presente amano scattarsi a ripetizione dagli i-phone. Uno sfottò e una boutade, un gioco nel gioco, ma anche la tenerezza dello scimmione inatteso e simpatico, col suo faccione tra l’incredulo e il grottesco, il sognante e l’ironico. Ricorda l’uomo in ammollo per cui non esisteva lo sporco impossibile (che era poi il chitarrista Franco Cerri in un’indimenticabile reclame, di cui si ricordano però solo quelli dalla mia età in su). Un macaco che forse è proprio com’è la Mina: donna semplice e forte, diretta e sensibile, senza filtri e lifting, con la sua età dorata sana e semplice, nemica giurata del vippismo, grande cuoca e persona normale; e come sempre, soprattutto, impareggiabile interprete. La palla è rotonda è un’ulteriore prova della voce micidialmente intatta. E chissà cosa ci aspetta tra le tracce in arrivo…

 



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