Best, incubo per i lavoratori
L’azienda sospende i pagamenti

Il Ministero non ha firmato il decreto di approvazione del secondo anno di cassa integrazione e la multinazionale americana ha informato gli ex dipendenti che non pagherà quanto promesso. Martedì 29 presidio in piazza della Libertà a Macerata mentre una delegazione sindacale incontrerà il prefetto Giardina

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Un presidio alla Best

Antonio Pettinari in visita al presidio dei lavoratori della Best di due anni fa

Per i lavoratori della Best, azienda che produceva cappe a Montefano e Cerreto d’Esi, che due anni fa chiuse lo stabilimento maceratese e di recente anche quello anconetano, ricomincia l’incubo.
A dare l’allarme sono Rocco Gravina della Fim Cisl e Rossella Marinucci della Fiom Cgil che si occuparono allora della lunga vicenda e intervengono con una nota.

«A quasi due anni dalla vicenda della chiusura del sito di Montefano della Best SpA, con 55 giorni di presidio e proteste che portarono ad un accordo che prevedeva due anni di Cassa Integrazione Straordinaria prima della mobilità per gli oltre 100 dipendenti e diverse integrazioni economiche, tutto sembra di nuovo in discussione e a rischio a due mesi dalla fine del percorso di ammortizzatore sociale, facendo rivivere a tante famiglie la paura per il futuro.

L’azienda ha anticipato, come previsto dall’accordo, a tutti i lavoratori le competenze di cigs e l’integrazione salariale concordata. Ma dal dicembre 2012 ad oggi ancora il Ministero non ha firmato e pubblicato il decreto di approvazione del secondo anno. Quindi, la proprietà americana ha comunicato, con lettera raccomandata a tutti i dipendenti, la decisione unilaterale di sospensione dei pagamenti, sia dell’ anticipo di CIGS che dell’ integrazione mensile concordata, lasciando di fatto tutti i dipendenti e le loro famiglie senza alcun reddito.

Una parte dei 123 ex dipendenti

Una parte dei 123 ex dipendenti

Si è svolto un incontro con la direzione aziendale e Confidustria Ancona nel quale hanno ribadito l’assoluta volontà di sospendere ogni forma di pagamento fino alla firma del decreto ministeriale. Ci siamo immediatamente messi in contatto con l’assessore regionale Luchetti e direttamente con il Ministero perché venga sbloccata pratica.

Ad oggi ancora nessuna risposta e l’ansia e la paura dei lavoratori e delle lavoratrici che non venga rispettato l’intero percorso stabilito diventa insostenibile e incontrollabile.

Per questo abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro urgente con il Prefetto di Macerata che si terrà il giorno 29 ottobre alle ore 12:30, con presidio dei lavoratori in Piazza della Libertà durante l’incontro con la delegazione sindacale.

I lunghissimi tempi di emissione dei decreti ministeriali (ormai ben oltre i 6 mesi di attesa) sono ormai insostenibiliper centinaia e centinaia di lavoratori e lavoratrici nelle stesse condizioni dei dipendenti della Best SpA, quando non peggio.

Rossella Marinucci di Fiom Cgil e Rocco Gravina di Fim Cisl

Rossella Marinucci di Fiom Cgil e Rocco Gravina di Fim Cisl

Ai lavoratori che hanno usufruito dell’ accordo regionale con le Banche di anticipo della CIGS (800 euro mensili per massimo 6 mesi) viene sospesa ogni erogazione e richiesto il rientro delle somme anticipate dal sistema bancario, a cui chiediamo sostegno e comprensione.
I lavoratori che non hanno mai ricevuto neanche l’anticipo dalle aziende e non possono usufruire di accordi regionali, si ritrovano per troppi mesi senza alcun reddito e con l’incertezza dei tempi di riscossione di quanto dovuto.

Chiediamo quindi al Ministero del lavoro di velocizzare le pratiche: dietro ogni firma ritardata ci sono centinaia di famiglie senza reddito. Chiediamo al Prefetto e alle istituzioni locali di farsi carico della situazione di disagio di tante famiglie del territorio verso il Governo nazionale e gli enti erogatori.
Auspichiamo una rapida risoluzione di tutte queste vertenze, sia nel territorio maceratese, che regionale e nazionale».



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