Era stata fondata all’inizio del 1937 la Brigata amici dell’arte. Un piccolo gruppo di maceratesi appassionati di pittura e di cultura, nonostante i tempi difficili, aveva voluto impegnarsi per far conoscere nuovi artisti. Proprio nel 1944, dopo il passaggio della guerra a Macerata, ebbe la capacità di organizzare una mostra con 300 opere nella quale comparvero artisti maceratesi che poi hanno operato in tutta la seconda metà del novecento, Peschi, Tomassetti, Peruzzi, Monachesi, Mainini ed altri.
Il gruppo si sciolse alla fine degli anni cinquanta e solo da poco tempo ha ripreso l’attività per l’entusiasmo fattivo di Egidio Del Bianco e Carlo Ballesi che hanno creato una associazione con lo stesso nome e le stesse finalità arricchite da una visione aperta e senza barriere. Per la prima volta hanno esposto le opere di una donna, Manuela Grelloni la cui formazione non è canonica e che appartiene a quel genere di artisti che sfuggono alle classificazioni.
La spinge un interesse spontaneo per quello che gli occhi vedono e l’immaginazione rielabora, con osservazioni di particolari minimi e segni essenziali,di movimenti e di fissità. Nel depliant di presentazione due esperti l’hanno raccontata, Piero Feliciotti che è un indagatore della psiche, e Lucio Del Gobbo, critico attento e documentato.
A chi entra nella sua farmacia non può sfuggire, dietro il banco, una fantasiosa opera di Wladimiro Tulli, fortemente cromatica e dichiaratamente legata all’ispirazione futurista. Di Manuela sono state esposte undici opere e una fotografia scelte da Del Bianco. Come in uno specchio rappresenta se stessa senza narcisismo e con l’intenzione di fare emergere il “femminile”. La piccola galleria, di nicchia non solo metaforica, è il luogo adatto per un’artista sensibile e riservata. La mostra è aperta fino al 26 ottobre tutti i giorni, esclusi festivi e lunedì, dalle 17 alle 20 nella Galleria Terraferma, in via Vittime civili di guerra.
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Complimenti Manuela!