Tribunale, il trasloco continua tra le proteste

CAMERINO - In programma per giovedì un Consiglio comunale in cui il sindaco Conti potrebbe annunciare le sue dimissioni. Iacoboni: "Da parte mia nessun provvedimento"

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A Camerino continua tra le proteste il trasferimento dei fascicoli del tribunale

di Monia Orazi

Continua la protesta degli avvocati camerti contro la soppressione del tribunale cittadino. Questa mattina un presidio di fronte all’ingresso del palazzo di giustizia ha raccolto le firme per i referendum sulla giustizia proposti dal movimento politico di Marco Pannella. Stamattina sono ripartite le operazioni di trasloco, con un camion della ditta Ercoletti che ha stazionato in piazza Mazzini, di fronte al tribunale, fino alle 13.30, con alcuni carabinieri della compagnia di Camerino a presidiare l’ingresso. All’interno oltre ai quattro addetti della ditta di traslochi, anche diversi impiegati del tribunale per sistemare fascicoli, mobilio e altro materiale che è stato stipato sul mezzo. Intorno alle 10.15 la segretaria dell’ordine degli avvocati camerte, che ha gli uffici al secondo piano, accompagnata da uno dei componenti del consiglio dell’ordine, ha chiesto di poter entrare nel suo ufficio, per preparare le elezioni per i rappresentanti degli avvocati alla cassa forense, previste per mercoledì mattino, presso l’ormai ex palazzo di giustizia camerte. Dopo aver chiesto ai propri superiori, i militari li hanno fatti entrare.

 Giovedì sera è in programma a Camerino il consiglio comunale, in cui il sindaco Dario Conti tornerà a parlare delle iniziative da intraprendere nella battaglia per salvare il tribunale, annunciando forse le proprie dimissioni, come ha anticipato sabato durante il consiglio comunale.

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Il presidente del tribunale Iacoboni

Da Alessandro Iacoboni, presidente del tribunale di Macerata, riceviamo:

Leggo nell’articolo relativo al trasloco dei fascicoli e dei mobili dal Tribunale di Camerino a quello di Macerata (leggi l’articolo), che è stato preannunciato ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro i “provvedimenti del ministro Cancellieri e del presidente Iacoboni del tribunale di Macerata, volti a sopprimere il tribunale camerte”.
E’ necessario precisare che non esiste e non può esistere alcun “provvedimento” del presidente del Tribunale di Macerata inteso a sopprimere alcunché, per la semplice ragione che la revisione delle circoscrizioni giudiziarie discende da una legge nazionale, e precisamente dal decreto legislativo n. 155 del 2012, peraltro adottato dal precedente Governo su delega del Parlamento, come pare essere stato dimenticato da molti.
Unico provvedimento del Ministro della Giustizia in carica è stato quello dell’8 agosto scorso con il quale è stata rigettata la richiesta dello scrivente di prorogare per due anni (e non già di “sopprimere”) alcuni dei servizi svolti dal Tribunale di Camerino. L’effetto soppressivo di questo ufficio, dunque, discende immediatamente dal richiamato decreto legislativo, e la richiesta dello scrivente diretta ai soggetti istituzionali preposti di dare assistenza alle operazioni di trasloco non ha alcun contenuto provvedimentale, trattandosi di semplice comunicazione di un atto dovuto, quale appunto l’esecuzione del trasloco in vista della piena efficacia della riforma.
E’ evidente che la notizia, almeno nel modo in cui è stata presentata, ingenera la distorta percezione di un potere di soppressione che, ripeto, compete soltanto al legislatore e non certo ai dirigenti degli uffici, che si limitano in tutta Italia a eseguire ciò che una legge dello Stato prevede e impone.

 

 



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