Autobomba alla Clementoni
Poteva essere una strage
L’attentatore è ancora ricercato

RECANATI - Un ex dipendente, Ioan Nini, ha cercato di far saltare in aria la fabbrica incendiando un'auto con sei bombole di gpl. Poi ha aggredito una maestra dell'asilo ed e' scappato con la sua Fiat Punto. E' caccia all'uomo: i carabinieri chiedono di segnalare qualsiasi informazione che possa essere utile per trovare il fuggitivo

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Ioan Nini, 43 anni, residente a Montefano, questa mattina ha tentato di incendiare la fabbrica della Clementoni

Ioan Nini Dafinu, 43 anni, residente a Montefano, questa mattina ha tentato di incendiare la fabbrica della Clementoni

(Aggiornamento delle ore 20)

di Gianluca Ginella

E’ caccia in tutta la provincia per trovare l’attentatore della Clementoni. Da questa mattina carabinieri e polizia hanno messo in campo un grande dispiegamento di forze. Ma dell’uomo, Ioan Nini Dafinu, 43 anni, ex dipendente dell’azienda finora non c’è traccia. Il romeno alle 7,15 di questa mattina è entrato allo stabilimento della Clementoni di Recanati, passando dal retro, dove ci sono i depositi e i magazzini della nota azienda. Poi ha posteggiato un’auto carica di 6 bombole Gpl e una decina di taniche di benzina all’interno di un deposito dove si trovano carta e cartoni. Lì ha dato fuoco ad un pezzo di stoffa che aveva inserito nel finestrino lato guidatore della sua auto. Una Matiz Daewoo. Poi ha fatto una corsa a perdifiato, convinto che di lì a poco sarebbe esploso tutto. Invece due dipendenti della squadra antincendi dell’azienda, Fabio Meriggi e Simone Lampa si sono accorti di quello che stava accadendo e sono riusciti a spegnere le fiamme, per poi chiamare i vigili del fuoco. Non contento, Nini ha aggredito una maestra dell’asilo “Il covo dei birichini” che si trova ad un centinaio di metri di distanza dallo stabilimento Clementoni. L’uomo ha puntato un coltello alla gola della donna, Alessandra Amichetti, e dopo averle spruzzato in volto dello spray urticante le ha preso le chiavi dell’auto. Da quel momento sono scattate le ricerche dei carabinieri. L’uomo è in fuga con una Fiat Punto di colore celeste targata DX180KP (l’auto che ha preso alla donna). I militari chiedono ai cittadini di segnalare al 112 o direttamente allo 0733825360 (centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche) qualsiasi particolare che possa essere utile alle indagini. Nini, che risiede a Montefano, sarebbe armato di un coltello serramanico.

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(Servizio completo aggiornato alle ore 16.30)

di Gianluca Ginella

Folle mattina alla Clementoni: prima cerca di far saltare per aria un’auto che in precedenza aveva riempito di bombole Gpl e taniche di benzina, poi punta un coltello al collo di una donna e le ruba l’auto per fuggire. E’ successo alle 7,15 di questa mattina a Fontenoce di Recanati e tutto si è svolto nel giro di pochi minuti. Protagonista un ex dipendente che aveva lavorato fino al 2010 per l’azienda recanatese.

C’è un uomo romeno che attende a bordo della sua Matiz Daewoo grigio metallizzato, sulla via che accede all’ingresso posteriore della fabbrica Clementoni. Sono le 7,15 quando un camion giunge al cancello automatico della ditta, nell’ora in cui i dipendenti stanno entrando al lavoro. Il camion entra e l’uomo sulla Matiz, segue, con la sua utilitaria, il mezzo ed entra nel cortile dell’azienda. Si dirige verso un deposito. Ed entra. La zona la conosce perché l’uomo, Ioan Nini, 43 anni, ha lavorato come operaio per la ditta, fino al 2010. Anche se da allora nessuno lo ha più visto alla Clementoni. Questa mattina però è tornato. Parcheggiata l’auto l’uomo accende un pezzo di stoffa infilato nell’abitacolo dal finestrino del conducente, appena abbassato. Fatto questo inizia a correre ed esce dal cancello. Quell’uomo che corre lo nota Fabio Meriggi, dipendente della squadra antincendi dell’azienda. Meriggi vede l’uomo e un secondo dopo vede l’auto da cui si alzano le fiamme. Allora, insieme ad un collega, Simone Lampa, prende un estintore per spegnerle. Poi i due dipendenti si accorgono che nell’auto ci sono diverse bombole di Gpl sistemate sui sedili posteriori. Così chiamano i vigili del fuoco. Mentre loro fanno questo, la folle mattina di Nini prosegue.

L'auto dell'attentatore

L’auto dell’attentatore

Raggiunto il vicino asilo nido “Il covo dei birichini”, l’uomo vede una giovane donna, una delle maestre dell’asilo, Alessandra Amichetti, che scende da una Punto azzurra vecchio modello e va per aprire la scuola. L’uomo la raggiunge e le dice di darle le chiavi dell’auto “altrimenti ti ammazzo”. La donna fugge, ma l’uomo la insegue e poi le punta un coltello alla gola. Nella concitazione del momento la donna cade a terra. L’uomo però insiste per avere le chiavi. E allora le spruzza sugli occhi uno spray urticante. La donna, comunque, resiste: le chiavi non gliele vuole consegnare. Nini le spruzza ancora sul viso lo spray, e ancora una terza volta. Finché la donna non riesce più a difendersi, perché non ci vede più e l’uomo ne approfitta per prenderle le chiavi. Poi fugge a tutta velocità con l’auto appena rubata. Nel frattempo sul posto arrivano i vigili del fuoco di Macerata, la squadra artificieri della polizia, i carabinieri della Compagnia di Civitanova con il comandante, il capitano Domenico Candelli. Arriva anche il 118 che soccorre la maestra, e arriva anche il marito della donna, David Caporalini Sassaroli. La donna, per fortuna, riporterà solo qualche ecchimosi ad un braccio. Nel frattempo alla Clementoni i vigili del fuoco e gli artificieri si occupano di scaricare l’auto di tutto il contenuto.

Alessandra Amichetti, la maestra aggredita

Alessandra Amichetti, la maestra aggredita

Ci sono sei grandi bombole di Gpl, e circa una decina di taniche piene di benzina. Se i due dipendenti non avessero spento subito il fuoco appiccato da Nini, alla Clementoni sarebbe stata una strage. Sul motivo del gesto del romeno sono in corso gli accertamenti dei carabinieri che da questa mattina lo stanno cercando in tutta la provincia. L’uomo, che vive a Montefano, non è sposato e non ha figli. Da diverso tempo pare che non lavorasse. E forse in un momento di disperazione ha cercato di mettere a segno un gesto eclatante. Andando a colpire una delle aziende più note della Regione, e conosciuta in tutto il mondo. Azienda che proprio quest’anno celebra i 50 anni della fondazione.

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In una nota stampa inviata nel pomeriggio “Le segreterie della Cgil e della Filctem Cgil di Macerata condannano fermamente il tentativo sciagurato di incendiare lo stabilimento della ditta Clementoni di Recanati. Un atto criminale che, se realizzato, avrebbe potuto mettere in pericolo di vita molte persone creando anche un danno rilevantissimo all’azienda e a tutti i lavoratori ai quali va la massima solidarieta’ di tutta la Cgil. In questo momento così difficile, oltre alla condanna vogliamo anche rafforzare il nostro impegno per intensificare la vigilanza democratica e il sostegno alle forze dell’ordine impegnate a garantire la convivenza civile”.

 

(Foto Cronache Maceratesi – vietata la riproduzione)

I vigili del fuoco questa mattina alla Clementoni

Le taniche e le bombole Gpl contenute nella macchina

Le taniche e le bombole Gpl contenute nella macchina

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