Strenna pasquale

DAVOLI A MERENDA - Dedicata a quel bel termine: “imboscata”

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davoli-a-merendadi Filippo Davoli

Un buon giornale che si rispetti coccola sempre i suoi lettori, soprattutto in prossimità delle festività. Ci sono molti modi di onorare il proprio pubblico: si va dalla cena (o dalla più economica pizzata, tanto l’importante è stare insieme) all’evento organizzato in città, alla strenna. Una strenna può essere quella offerta a Natale dal libro di foto della neve, oppure un florilegio dei migliori articoli dell’anno (o del semestre). Cronache Maceratesi non si è fatta fregare manco sotto questo punto di vista e puntualmente ha offerto, ai propri lettori e commentatori, occasioni extra-giornale di condivisione.

LImboscata-Battiato*
Anche io, incredibilmente, in occasione delle feste mi sento più buono. Non tantissimo, per carità… ma un pochino sì. Sicché mi è punta vaghezza di cimentarmi in una strenna possibile per l’amato pubblico ciemmino.

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Tra tante simpatiche notizie – e anche, purtroppo, qualche dura tragedia – al centro della nostra attività di editorialisti, corsivisti, lettori e commentatori rimane sempre, invariabilmente, l’attività del Comune. Non è un chiodo fisso: semplicemente, lo diventa in considerazione del fatto che nulla cambia nella nostra povera Macerata, destinata ad affogare nonostante l’assenza delle piscine.
Limboscata-Fenoglio*
Già che ci sono – e prima di “strennarvi” come mi sono riproposto… – leggevo su un quotidiano emiliano dell’iniziativa plurilodata di un sindaco di centrosinistra di quella regione che, al fine di rivitalizzare il proprio centro storico in panne, ha proposto e fatto approvare con entusiasmo dal proprio consiglio comunale l’abolizione dell’IMU per chi decide di investire in attività commerciali nel centro, o comunque di stabilire in esso la propria abitazione. Qui basterebbe anche una riduzione (in realtà altro che abolizione dell’IMU servirebbe!…); potrebbe essere un utile esempio, dal momento che anche quella è una giunta di centrosinistra e dunque – per statuto – attenta alle necessità della propria popolazione, specialmente più debole (anziani, disabili, etc.) e/o in difficoltà (giovani, commercianti e residenti del centro, etc.).

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Nel frattempo che io sogno e noi sogniamo, leggo che in municipio si scannano come sempre. Pare “Beautiful”: passano mesi senza che lo guardi, e quando ricominci scopri che sono ancora lì dove li avevi lasciati.
Limboscata-Karson*
Un’altra boutade mi sale spontanea: alle prossime amministrative il centrosinistra potrebbe presentarsi sotto la sigla CSU (Centro Sinistra Unito)! Con guizzo letterario, il signor Sindaco stavolta ha usato un termine bellissimo per sottolineare la crisi coi propri consiglieri di maggioranza: l’imboscata. Già, perché l’imboscata non viene dall’opposizione: lì c’è da aspettarsela, semmai. Ma è da copione, sarebbe grave il contrario. Anzi, tra un’interrogazione e l’altra sui temi più impensabili (dalle piscine – e qui ci siamo, si comprendono, anche se non se ne può proprio più…) al verde incolto delle aiuole (che può dispiacerci, ma visto che non c’è lavoro per i giovani, non c’è industria, il servizio pubblico è in bolletta, banche e uffici si trasferiscono, negozi chiudono, bretelle si costruiranno forse ma non è detto, centri commerciali sovrabbondano… chi se ne frega delle aiuole delle rotonde?), il consigliere Guzzini pare più preso dai propri servizi fotografici coi mammut nazionali della propria parte politica, insieme ai quali sfoderano sorrisi a tutto tondo mentre l’Italia va in malora. Provo a mettermi nei suoi panni… e capirei se avesse beccato Mina o Papa Francesco per la strada; ma la Carfagna, Formigoni e Gasparri… evidentemente abbiamo gusti differenti. Per quel che mi riguarda, meglio così.
Limboscata-Robert-Taylor*
No: il signor Sindaco, la sua giunta e tutta la nuova storia (di cui attenderemmo l’inizio, una buona volta…) sono allo stretto con la propria parte politica, ma siamo estremamente fiduciosi sul buon esito finale della diatriba: nel perdurare dell’immobilità civica, nulla succederà, nulla si deteriorerà al punto del non ritorno. Galleggeremo (anche senza piscine). E chi vivrà vedrà.

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Dicevo dunque della mia personalissima strenna, dedicata a quel bel termine: “imboscata”.
La letteratura, come il fumetto, come la musica, come il cinema, forniscono un ampio carnet di imboscate. Ho provato, come sempre, ad adattarle tutte alla nostra città. Con umorismo, mai con acredine. Non sarebbe una strenna pasquale. Ma soprattutto non corrisponderebbe alla mia intenzione: che è quella, sempre, di sdrammatizzare – per quanto possibile – e di rilassarsi un attimo. Buone feste!

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CARANCINI: “MI HANNO FATTO UN’IMBOSCATA (LEGGI L’ARTICOLO).


 
 
 
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