di Filippo Ciccarelli
(Foto Cronache Maceratesi, vietata la riproduzione)
Non hanno voluto mancare all’appuntamento con il loro dottore, che nell’arco di una vita era riuscito farsi apprezzare ed amare da tante, tantissima gente, la stessa che oggi ha gremito le navate e lo spazio antistante la chiesa Madre di Dio di Macerata per salutarlo un’ultima volta. Sono accorse centinaia di persone per Luigi Formica, molte delle quali hanno dovuto seguire la messa fuori dell’edificio, perché nella chiesa di via Barilatti non c’era più posto. Un brutto male lo ha strappato all’amore dei suoi cari e dei suoi amici; un male contro cui il medico sportivo, che nel corso della sua carriera è stato al fianco di tante squadre ed atleti di successo (dalla Nazionale dello storico Mundial 1982 alla vincitrice del Roland Garros Francesca Schiavone, solo per citare due esempi) non poteva più opporsi (leggi l’articolo). Eppure, di fronte ad una delle prove più difficili che la vita riserva ad ognuno di noi, la moglie e la figlia del dottor Formica hanno mostrato una dignità ed una compostezza rara, soprattutto in frangenti così drammatici.
Durante l’omelia sono stati scelti dei brani del Vangelo di Giovanni, ed anche alcune parti delle Lettere di San Paolo ai Romani. In particolare è stato sottolineato un passaggio dell’ottavo capitolo, quando il missionario di Tarso comunica un messaggio di speranza, spiegando come le sofferenze del presente non siano paragonabili alla gloria futura preparata da Dio per chi ha fede. E dall’altare il dottor Formica è stato indicato come testimone di questa speranza, perché un giorno potrà spiegare lui stesso il perché della sofferenza e della morte terrena. Durante la cerimonia funebre la commozione è stata palpabile, e numerose sono state le esortazioni e gli incoraggiamenti per la moglie Anna Maria, che insegna alle scuole superiori, e per la figlia Virginia Maria, 23enne studentessa di medicina.
Tra i presenti molte personalità legate al mondo dello sport: l’ex presidente della Maceratese, Maurizio Mosca, il tecnico Alessandro Porro, l’attuale direttore sportivo della Maceratese Claudio Cicchi, già nello staff dell’Ascoli con cui il dottor Formica ha collaborato. Ma anche politici, come l’assessore Alferio Canesin, colleghi (visibilmente emozionato l’oncologo Luciano Latini), e tanti amici di San Ginesio, paese d’origine del medico sportivo.
E dagli Stati Uniti – dove è stata impegnata fino a pochi giorni fa nel torneo WTA di Cincinnati, prima di venire sconfitta dalla maceratese Camila Giorgi – è arrivata anche Francesca Schiavone. La Leonessa del tennis azzurro, profondamente legata a Luigi Formica, è apparsa molto provata dalla scomparsa del suo medico. Formica era infatti nello staff della campionessa milanese sin dal 1997, ed ha gioito con lei nella magica giornata in cui ha conquistato uno dei trofei più prestigiosi al mondo, il Roland Garros (leggi l’intervista del giugno 2010).
Per la famiglia ed i parenti del dottor Formica è cominciato un percorso aspro, con una croce certamente difficile da portare. Ma l’affetto e la vicinanza di una folla così grande potrà alleviarne il peso, nella consapevolezza che quanto fatto in vita da Luigi Formica non sarà certamente dimenticato.
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Ricordo ancora quano, una delle prime volte che ci eravamo casualmente incontrati, scherzando si parlava dell’acqua minerale (in bottiglia) e ridevamo sul fatto che, tra le indicazioni, c’era riportato “può avere effetti diuretici”.
Per anni, ogni volta che si incontrava, il buongiorno/buonasera era stato sotituito dal “può avere effetti diuretici”: sempre con il sorriso sulle labbra, sempre con quel vago accenno di ironia…
Mi mancheranno quei brevi momenti in cui ci si scambiava 2 parole quasi come se, fermato il tempo di un vecchio lobro, si fosse tornati indietro di decenni, quando nelle vie cittadine tutti si conoscevano, tutti si salutavano, tutti si parlavano…. Tutti erano più umani e solidali.
Ciao Luigi
Ricordo con affetto e simpatia gli anni in cui mi seguì col tennis…. ero piccolo, avevo appena 14 anni ma non dimentico la dedizione che aveva per il suo lavoro e per i suoi atleti, non dimentico l’ironia con cui trattava argomenti che per altri potevano essere complessi, non dimentico la professionalità che ha caratterizzato il lavoro di una vita !!!
Sono contento di aver potuto conoscere una splendida persona come te “Dottore”, sono contento che la gente ti abbia ricordato per quello che eri veramente….. UN PROFESSIONISTA DELLO SPORT !!
tra quelle centinaia di persone io c’ero e hai portato via con te un pezzo del mio cuore. Mi hai lasciato il ricordo della tua bontà, del tuo consiglio sempre prezioso e calzante,della tua disponibilità di fronte ad ogni evenienza dell’amicizia mai delusa. Io che non piango mai, ho pianto tantissimo, non solo per quello che non avrei avuto più dalla tua presenza fisica, ma soprattutto al pensiero di ciò che mancherà di te alla figlia e alla moglie che tanto amavi. Grazie per quello che hai saputo donare a tutti con il tuo fare sempre schivo , profondamente generoso e senza pensare mai al tornaconto personale.