di Filippo Ciccarelli
Brutta nottata per una famiglia di Ripe San Ginesio, che nella notte è stata costretta ad abbandonare la propria abitazione di contrada Castelrotto, per via del peso della neve che, gravando sul tetto, minacciava la sicurezza delle tre persone che vivono all’interno della casa. Intorno alle 23, una squadra formata dal vicesindaco di Ripe San Ginesio, Pierino Gasparrini, dal tenente dei vigili urbani Alberto Contigiani e dal tecnico comunale Laura Contratti. Insieme a loro anche il caposquadra dei vigili del fuoco Ciccorelli ed il geometra della Sala Operativa Intercomunale, Pollini. Dal sopralluogo è emerso che alcune travi di sostegno al tetto erano lesionate a causa del peso, e per questo è stato necessario provvedere all’evacuazione di O.M., 42 anni, proprietaria dell’immobile e dei due figli di lei.
Alla famiglia è stata offerta una sistemazione in uno spazio di proprietà del comune, ma i tre si sono recati da una parente che vive a Passo San Ginesio ed ora sono in attesa di rientrare nella propria abitazione: cosa che potrebbe avvenire entro un paio di giorni, e comunque solo dopo l’installazione di puntelli a sostegno delle travi. Al miglioramento delle condizioni meteorologiche potranno poi essere eseguiti i lavori necessari per un ripristino completo del tetto.
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E’ tornata a casa, accompagnata dai vigili del fuoco, la giovane donna che era stata soccorsa in condizioni critiche dal personale del 118 a località Faveto di Ripe San Ginesio, a causa di una minaccia d’aborto (leggi l’articolo). Purtroppo la 25enne, che alloggia in un edificio messo a disposizione dalla Perigeo Onlus, ha perso il bambino. La donna è di cittadinanza libica e si trova lì insieme ad altre 7 connazionali, tutti in attesa di ricevere lo status di rifugiato. Il fatto che la strada non sia ancora transitabile e che i cumuli di neve sfiorino i due metri e mezzo, è l’ulteriore conferma dell’incredibile lavoro svolto dai sanitari e da quanti erano accorsi per portare la giovane in ospedale, che nella notte ed in mezzo hanno profuso uno sforzo immane mettendo a rischio le loro vite per cercare di salvarne una che stava ancora formandosi.
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