di Laura Boccanera
“Non siamo noi che spacchiamo il centrosinistra, l’Idv continuerà per la propria strada, andando avanti con il progetto che avevamo in mente, con un centrosinistra alternativo a Silenzi e non è detto che parte dell’elettorato del Pd insoddisfatto non venga da noi”. Così David Favia nel giorno di presentazione ufficiale del sondaggio commissionato alla società Tecnè. Questa mattina nella sede dell’Idv locale era presente anche Carlo Buttaroni, il titolare della società che ha effettuato il rilevamento e che ha specificato fin dall’inizio di non aver subito pressioni o paletti nell’indagine statistica: “spiace constatare che vi sono stati raffronti con un altro istituto di ricerca che ha svolto l’annuale sondaggio del Sole 24 ore, ma il confronto è scientificamente inappropriato perchè quel tipo di sondaggio è formulato su una domanda differente del tipo ‘se oggi ci fossero le elezioni voterebbe pro o contro questa persona?’. Il nostro invece va a visionare un processo, analizza cosa pensa l’opinione pubblica. Votare pro o contro non dà un indicatore di gradimento”.
Un assist che Favia coglie intervenendo politicamente sulla difesa assunta dai consiglieri provinciali del Pd che nei giorni scorsi avevano criticato aspramente il sondaggio: “è singolare che Silenzi mandi i suoi accoliti a screditare il lavoro di Buttaroni che lui conosce benissimo e stima come professionista”. E infatti Buttaroni è il sociologo che fece nel 2009 il sondaggio per le elezioni provinciali, quando la partita si giocava tra Silenzi e Capponi. In quel caso il sondaggio dava Silenzi in largo vantaggio rispetto all’avversario di centrodestra. Le urne invece diedero un risultato del tutto opposto. C’è anche questa tra le tesi di chi osteggia il rilevamento commissionato dall’Idv, ma Buttaroni difende il suo operato: “I sondaggi sono di opinione e non di certezze – dice – inoltre fotografano una situazione e un’atmosfera in quel preciso momento. Silenzi partiva in vantaggio essendo uscente, esattamente come è oggi Mobili, è chiaro che i risultati di un sondaggio fatto 5 mesi prima delle elezioni possano cambiare, le campagne elettorali si fanno anche per questo, niente è cristallizzato”. Buttaroni scende poi nelle specifico delle singole domande: “dal sondaggio emerge che il giudizio sul governo della città è tutto sommato positivo, ma i giudizi si estremizzano quando si scende sulla figura del sindaco: Mobili è sotto la media nazionale come gradimento, ed è un sindaco che divide molto, tanto che il 39% indica che sarebbe meglio che non si ricandidasse, stessa cosa che avviene per Silenzi: il 35% ha un giudizio negativo (di cui il 32% nell’elettorato di centrosinistra) e il 32% positivo (di cui un 50% nell’elettorato di centrosinistra), cresce quindi il desiderio di un nuovo registro per la politica”. Tra le principali critiche mosse al sondaggio da parte degli oppositori anche il fatto che non compaiono alcune delle domande e dei nomi che invece sono stati fatti al telefono agli intervistati e presenti nel questionario: “alcune domande non sono quantitative – spiega Buttaroni – servono solo a noi come indicatore di sensazione. Abbiamo chiesto quali sono le personalità di Civitanova e sono comparsi i nomi di Gismondi come pure quello di Gazzani, ma sono dati che non abbiamo elaborato perchè non utili alla ricerca, spesso molti indicano anche il farmacista o un calciatore, se non lo stesso Monti, quindi non è un dato sostanziale ai fini della ricerca”.
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Ma ancora con questo sondaggio? Certo che a Favia Silenzi dà proprio fastidio. Far venire Buttarori per tornare ancora una volta sull’argomento…fortunatamente è stato onesto (Buttaroni intendo) nel dire che quando fece il sondaggio per le provinciali non ci azzeccò…perciò BASTA. La parola agli elettori e se per il centrosinistra sarà candidata una persona non gradita a Favia, visto che è abituato, potrà sempre cambiare casacca e ritornare nel centrodestra…in fondo Mobili gli è già grato