Molotov per farsi pagare il pizzo
Scoperto il “Raìs del porto”

CIVITANOVA - A far scattare le indagini gli atti intimidatori dello scorso agosto ai danni di mezzi di proprietà di pescatori pugliesi. Quattro le persone denunciate dalla Polizia, tra cui un minorenne

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di Roberto Scorcella

C’è una “guerra” sotterranea fra i pescatori locali e quelli pugliesi a monte dell’inquietante episodio che si era verificato nell’agosto scorso (leggi l’articolo), quando nel porto di Civitanova, vennero lanciate due bombe molotov contro alcuni mezzi parcheggiati di proprietà di marinai pugliesi che lavorano nello stesso porto civitanovese con quattro “lampare”. A scoprirlo sono stati gli investigatori del commissariato di Civitanova che hanno portato alla luce una brutta storia fatta di minacce ed estorsioni con quattro persone, fra cui un minorenne, finite nel mirino della Procura di Macerata.

molotov1-300x200Le indagini degli agenti subito partite per stabilire la matrice del gesto, hanno portato a concentrare l’attenzione sull’ipotesi dell’atto intimidatorio in un contesto di estorsione. Infatti, nonostante le reticenze dei danneggiati e la scarsa collaborazione alle indagini arrivata dall’ambiente portuale, gli investigatori sono venuti a sapere che fin dal loro primo arrivo a Civitanova alcuni anni prima, i pescatori pugliesi erano stati oggetto di una forte ostilità da parte della marineria locale che non vedeva di buon occhio la presenza di “estranei”. La conseguenza di questi attriti erano stati alcuni momenti di forte tensione, poi improvvisamente risolti, pare grazie alla mediazione di un esponente della marineria civitanovese. L’improvvisa rottura dell’apparente equilibrio, faceva chiaramente intendere che qualcosa era cambiato. Sulla base di questi elementi sono state indirizzate le indagini, sfruttando anche le indicazioni raccolte subito dopo l’intervento degli agenti a seguito dei fatti del 21 agosto. Con l’ausilio anche di indagini tecniche, gli investigatori sono riusciti alla fine a chiarire che l’iniziale pace tra gli ospiti e la marineria locale era arrivata dopo che i primi si erano rassegnati a consegnare una quota parte del loro pescato ad un soggetto che, dopo aver fatto artatamente montare l’ostilità nei loro confronti, millantando anche di essere il “rais” del porto di Civitanova, aveva subdolamente suggerito questa soluzione per la cessazione degli atti, anche vandalici, che i pescatori pugliesi avevano subito dal loro arrivo. Il progressivo calo del prezzo del pesce aveva, nel corso del tempo, ridotto il facile introito ottenuto, cosicché l’estortore aveva preteso un aumento del quantitativo che gli doveva essere consegnato. I proprietari dei pescherecci ospiti, di fronte a questo ennesimo ricatto, si sono opposti e per tutta risposta hanno iniziato nuovamente a subire una serie di atti intimidatori, con danneggiamenti di reti e attrezzature a bordo, culminati poi con l’attentato del 21 agosto. Il “rais” del porto, così era tornato nuovamente alla carica e alla nuova successiva richiesta estorsiva i pugliesi avevano infine capitolato e, di comune accordo, al fine di ritrovare la tranquillità, avevano raccolto una consistente somma di denaro consegnandola al sedicente “capo porto”. Tutti gli elementi raccolti hanno alla fine permesso agli investigatori di segnalare all’autorità giudiziaria Z.N., pugliese di 45 anni, residente a Civitanova Marche per i reati di estorsione  e altri reati in materia di armi in relazione al possesso delle bottiglie molotov in concorso con altre 3 persone, una della quali minorenne.

 



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