Non si chiamava Marsel Myftari l’albanese rimasto ucciso nel tentativo di rapina ai danni della villa del consulente finanziario Stefano Terrucidoro la sera di Natale a Recanati. L’uomo, come noto, era stato ferito gravemente da un colpo di pistola esploso da Terrucidoro, decedendo dopo qualche ora all’ospedale regionale di Ancona (leggi l’articolo).
I carabinieri gli avevano ritrovato addosso un passaporto albanese, con la sua foto, secondo il quale veniva identificato come Marsel Myftari. Ma gli accertamenti e le indagini avviate subito dopo, insieme ad ulteriori riscontri attraverso rilevamenti dattiloscopici, da riscontrare con sistemi di comparazione di impronte, hanno portato in breve alla verità. I primi esiti dell’AFIS che hanno consentito di restituirgli la sua reale identità, sono stati confortati e confermati sia dalle autorità diplomatiche che dai familiari dell’uomo contattati in Albania.
Sali Kakuli, questo il suo vero nome, originario di Durazzo, da qualche anno gravitava in Italia. Conosciuto alle forze di polizia in quanto responsabile di alcuni reati, era stato espulso con la sua reale identità. Era tornato in Italia un mese prima dell’episodio del 25 dicembre con quel documento falso con il quale era evidentemente transitato dalle frontiere. È stato certamente visto o notato nelle Marche, dove in precedenza aveva gravitato. I Carabinieri di Civitanova Marche, Recanati e Macerata, che sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata continuano ad indagare sul grave episodio, hanno messo a disposizione un numero telefonico, lo 0733 825360 della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche, a chi vorrà fornire nuove indicazioni.
r.s.
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