
Francesco Micheli (al centro) con il sindaco Carancini che proprio oggi ha festeggiato il suo compleanno e il presidente della Provincia Pettinari
Positiva riunione del CdA dello Sferisterio con il nuovo direttore artistico Francesco Micheli, che ha presentato oggi le linee base del suo progetto per la stagione 2012 e per lo sviluppo e la promozione del teatro maceratese e del suo territorio. Le linee approvate all’unanimità da CdA – riguardano l’attività promozionale, il cartellone 2012 e gli eventi collaterali.
L’idea di fondo che emerge dal progetto è quella di un grande coinvolgimento delle forze locali e delle giovani generazioni. “E’ raccogliendo le loro istanze e idee – afferma il neo direttore Francesco Micheli – che si vuole dare nuova natura al Festival.
E proprio dai giovani si partirà per dare una nuova immagine allo Sferisterio ed al Festival attraverso un bando pubblico, riservato ai giovani under 40, attraverso cui sarà affidata la progettazione del nuovo logo e della grafica principale della prossima stagione. Fondamentale per il nuovo direttore artistico dare forma a un progetto articolato e nuovo con i mezzi di comunicazione quali stampa, editoria, televisione,radio con un’attenzione mirata a internet e ai media cibernetici.
Un festival dunque tra tradizione e innovazione, un cartellone fondato su tre dei più significativi titoli del repertorio, Traviata, Bohème e Carmen, con eventi collaterali in vari luoghi della città che chiameranno a raccolta l’associazionismo del territorio in campo culturale e sociale. Si vuol fare dell’intera città di Macerata e del suo territorio, a partire dall’incredibile scenario dello Sferisterio, il palcoscenico di una festa della musica e del teatro.
Il progetto artistico è battagliero, ma con tempi estremamente veloci. I dettagli del cartellone saranno ufficializzati nei prossimi giorni. “Sarà un Festival rinnovato a vocazione internazionale, ma nel contempo molto attento ai giovani e alle risorse del territorio, allestito con titoli classici ma nello stesso tempo aggiornati alla contemporaneità, come da venti anni sa essere la Traviata firmata da Josef Svoboda sotto il cui nume tutelare vivrà la prossima stagione”.
”Il mio intento è che il Festival di Macerata possa divenire modello per una nuova idea di spettacolo lirico, popolare sì ma forte di un progetto culturalmente avanzato e che sappia far dialogare l’opera con le altre forme d’arte” – sottolinea il direttore nel suo progetto per lo Sferisterio. Il mio lavoro in campo operistico cerca di coniugare l’idea di un teatro d’arte con la volontà di ricondurre l’opera lirica a mezzo di comunicazione di massa centrale nella vita della nostra società”.
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IL PRIMO GIORNO A MACERATA DI FRANCESCO MICHELI (GUARDA IL VIDEO)
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Caro neodirettore,
a parte il fatto che – secondo me – ci siamo incrociati ieri sera sotto casa mia (ma questo lei non poteva saperlo, e del resto non gliene sarebbe giustamente importato nulla), trovo stimolantissimo il suo programma di risanamento e rilancio dello Sferisterio. Si intuisce che le è mancato il logoramento senza soluzione di continuità di questi anni, da queste parti. E questo è, ovviamente, un grande bene.
Credo anche sia una buona intenzione quella di coinvolgere i giovani under 40, ma mi piacerebbe lei ricordasse che c’è una generazione saltata a pié pari ingiustamente dalla storia: la mia. Quella, cioè, dei nati negli anni ’60; quando avevamo vent’anni, le cariatidi erano saldamente ancorate ai loro scranni e ci chiedevano di attendere il nostro turno. Noi abbiamo aspettato, perché prima si faceva così…, ma il nostro turno non è arrivato mai. Come nel libro “Le parole” di Sartre, il nonno che maltrattava la mamma del noto filosofo da una vita, invecchiando aveva recuperato la propria “verginità” viziando il nipote. Ed ecco qua, infatti, che dal cilindro magico sono apparsi rampantissimi i trentenni under 40 di oggi. Scavalcandoci in tutto. Anche nel mondo del lavoro, la legge che sanciva il contratto di apprendistato, fino a 26 anni, è stata promulgata quando ne avevamo 27. E purtroppo non è una boutade.
Ora, lei mi dirà che non si può risarcire una generazione per il solo fatto anagrafico. E gliel’appoggio: ma su tutta la linea, direttore.
Tradotto significa: allarghi la maglia dell’under richiesto. Oppure – ancora meglio – lasci le anagrafi alla sociologia e restringa il bando alla qualità dei progetti.
Pensavo proprio ieri sera, le cose che trovo scritte da Filippo stamattina. Quindi colgo il suo assist, sperando che la palla vada in rete. E in più approfitterò, ma nel prossimo post perché voglio prendermi il dovuto spazio, me lo devo, per togliermi qualche sassolino dalla scarpa e ripagare così coi “ fatti” quei commentatori di CM – non faccio nomi o nick, ma li ricordo tutti uno ad uno e anche quanto scrissero con veemenza contro di me – subissandomi di insulti, dandomi della pazza delirante, esaltata, improvvisata e peggio ancora, quando mi proposi da queste pagine, per il rilancio dello Sferisterio . E’ la befana oggi , quale giorno migliore, porta a tutti qualcosa: a chi carbone, a chi belle sorprese, secondo se si è stati buoni e bravi durante l’anno , o meno. Al tempo. Ogni nodo viene al pettine. Detto quanto avrò da dire, si strasfoghi pure poi coi pollici rossi chi vorrà, io mi ritengo soddisfatta e moralmente risarcita dalle scelte operate dal nuovo CDA e dal nuovo Direttore Artistico, a cui auguro un buon soggiorno a Macerata e un proficuo lavoro per la sua carriera professionale, nel suo e nel nostro interesse.
Questione anagrafe, giovanilismo, gerontofilia
Certo che è lodevole e da sostenere il dare spazio ai giovani in ogni settore della vita sociale, mi sono sempre battuta per questo in quanto conscia della loro validità e valore, ma ciò non deve significare automaticamente gettare nell’indifferenziata gli over 40 o alcun progresso viene fatto per rendere migliore di quella che è l’attuale società: sempre in presenza di uno sbilanciamento verso gli estremi, stiamo. Ricordo a tutti questo film italiano del ’79 “ I viaggiatori della sera” protagonisti Ugo Tognazzi , una giovane e splendida Ornella Vanoni, sconosciuto forse, ma di profonda riflessione sul tema:
http://www.youtube.com/watch?v=pBEJHpAnmd4&feature=related
L’esperienza , una maggiore consapevolezza e diciamo anche saggezza và, arrivano con l’età, inutile nasconderlo, come anche inutile nascondere, che con il suo crescere , vengono a mancare quelle energie, non solo fisiche ma anche psichiche, che fanno da stimolo alla crescita individuale e da benzina alla volontà di proseguire tenacemente lungo la propria strada., costellata di successi, soddisfazioni, illusioni, delusioni. Ma sul piano intellettivo, è un grave errore ritenere che oltre i 40, non si sia più in grado di pensare, avere buone soluzioni e idee in qualsiasi campo.
Sappiamo tutti , che il cervello è l’unico organo che può restare giovane ed efficiente fino a tarda età, specie se in continuo allenamento. Una su tutte, valga come esempio attuale il Premio Nobel per la medicina, senatrice, ormai ultracentenaria, Rita Levi Montalcini, la quale in proposito ebbe a dire:
“ Il corpo faccia quel che vuole, io sono la mente”.
E in definitiva poi, l’età è sintesi di esperienza lavorativa di cui far tesoro. Non sotterriamo perciò i forzieri anzitempo sotto la bandiera del giovanilismo, che come tutti gli “ismi” o gli “ isti” finiscono per essere degenerazioni di quella buona intenzione al cambiamento di condotta personale o collettiva.
Mi verrebbe da dire quindi al Direttore Artistico, per l’applicazione del limite anagrafico che pone, povera società quella di oggi, se lei preclude a questo concorso di idee chi ha più di quaranta anni, in quanto dovrebbe coerentemente scegliere di rappresentare solo Opere di musicisti composte in giovane età, scartando decisamente tutto ciò che Verdi, Puccini, Rossini, Mozart, o altri Maestri, hanno composto in età matura, cioè in genere, i migliori capolavori.
E penso anche, coi brividi addosso, se mi allontano dall’oggi, che secondo questo criterio che scarta idee e progetti a priori su base anagrafica, ahimè non avremmo nemmeno mai potuto godere di tanti capolavori dell’arte pittorica, architettonica, scultorea, inventiva, creativa in genere, se i nostri antenati committenti, avessero escluso un Leonardo da Vinci, un Michelangelo, un Brunelleschi, per raggiunti limiti di età, dovendo spesso lavorare su alti e pericolosi ponteggi, anche, in alcuni casi.
Su, non ci chiudiamo e precludiamo su questo. Le idee buone non hanno età. E sono le idee quelle che contano, non chi e a che età le produce. Io direi perciò, che fosse data possibilità di partecipare al concorso a chiunque, col solo nome, cognome, dati residenziali.
Voglio chiudere così…col cuore in fronte…
Devo ricordare, che ci sono politici che non tramontano mai al potere, anche locale, attaccati come sono come cozze sugli scogli, benché datati anagraficamente. Perché allora , non viene data a tutti la possibilità di esprimersi una volta tanto, come in questo caso, di partecipare alla creazione del volto della nostra città, con un’idea, una semplicissima idea?
Ti aspetto da Venanzetti, Tamara. Sabato 7 è arrivato…
Confermo Fil, grazie. A domani.