“Il credit crunch, cioe’ la stretta creditizia da parte delle banche, sta bloccando investimenti nelle campagne marchigiane, per quasi ottanta milioni di euro con il rischio di far chiudere molte imprese”.
Lo sostienela Coldiretti Marche. “Dopo che dall’inizio dell’anno il costo del denaro per le imprese agricole e’ praticamente triplicato, con i tassi balzati dal 3 per cento fino a punte del 9 per cento, la crisi ha ridotto ulteriormente la liquidita’ degli istituti tanto da rendere pressoche’ impossibile accedere al credito. Cio’ .- rileva Col diretti – ha inciso anche sugli investimenti effettuati nell’ambito dell’ultimo Piano di sviluppo rurale regionale. Chi ha presentato i propri progetti per creare nuove opportunita’ di reddito e occupazione si sta trovando a dover affrontare una serie di difficolta’ impreviste.” Sempre per l’organizzazione agricola “complicazioni burocratiche, come quelle sui certificati antimafia arrivati fino a un anno di ritardo dalle Prefetture, e la richiesta di ulteriori adempimenti hanno allungato la realizzazione degli investimenti, mentre la stretta creditizia ha bloccato la concessione delle risorse necessarie tanto per il completamento dei progetti quanto per l’avviamento di nuovi. Il rischio e’ di non riuscire a terminare gli interventi entro il termine dei primi di febbraio previsto dal regolamento del Piano di sviluppo rurale”. Da qui la richiesta di Coldiretti alla Regione Marche affinche’ conceda una proroga di un anno per l’ultimazione dei progetti, cosi’ da salvare gli investimenti effettuati, realizzando anche un accordo di partenariato.
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