La lenticchia, al pari del farro, è uno degli alimenti storici del nostro Appennino. Sono i due cibi dell’autenticità; mentre il farro aveva anticamente valore sacrale – si pensi che per i Piceni era il simbolo della fertilità e che il matrimonio si celebrava con uno scambio di ciotole di farro tra gli sposi, uso che entrò nel diritto romano con la cerimonia della confarratio che era una sorta di contratto pre-matrimoniale -, la lenticchia restò a irrobustire le povere mense dei pastori, dei boscaioli e degli agricoltori di montagna. Ma anche la lenticchia ha un suo sapore di leggenda: quando a Capodanno le mangiamo in segno di buon augurio, non facciamo altro che ripercorrere una storia millenaria. La lenticchia, lentula per i Romani, con la sua forma tondeggiante richiama quella della moneta e consumarla significava augurarsi di avere ricchezza. Questa credenza ha tuttavia un fondamento nutrizionale: la lenticchia è tra i legumi quella che contiene più ferro e il suo complesso vitaminico è assai ricco. Dunque, nonostante il suo aspetto povero, è un piatto “importante”. Le zuppe a base di lenticchie (ma anche i condimenti, la purea) sono uno dei marcatori della gastronomia marchigiana, segnatamente di quella di montagna. Del resto in tutti gli altopiani la coltivazione della lenticchia è ancora oggi abitudine consolidata tra i contadini. Questa ricetta è tra le più antiche e semplici, ma il risultato è di notevole valore gustativo e nutritivo.
Un’unica avvertenza: badate a che le lenticchie siano ben morbide a fine cottura. Potete anche lessarne a parte una piccola quantità da passare al mixer e da unire alla zuppa per conferire maggiore cremosità al piatto.
Ingredienti per 4 persone:
400 grammi di lenticchie 1 costa di sedano
1 litro di acqua 4 fette di pane raffermo
olio extravergine di oliva sale
2 spicchi d’aglio
Lessate le lenticchie con il sedano e l’aglio a crudo (possibilmente usare un tegame di coccio) e lasciare cuocere per circa 60-80 minuti. A questo punto aggiustate di sale e abbassate la fiamma al minimo per altri 15 minuti; nel frattempo tostate il pane e preparate delle bruschette da adagiare nel fondo di una ciotola su cui verserete le lenticchie cotte e un filo d’olio extravergine d’oliva.
Il vino consigliato è indubbiamente un Colli Maceratesi bianco, dove il Maceratino sia protagonista. Potete sceglierlo da Capinera, Santa Cassella, Villa Forano.
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