Una delegazione di Democrazia e Legalità a Servizio Pubblico di Michele Santoro

Le civitanovesi Tiziana Streppa e Barbara Archeri hanno consegnato una lettera indirizzata a Gianfranco Fini per chiedere maggiore attenzione all'iniziativa popolare

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santoro-michele-annozero-324-300x212Ieri sera una piccola, ma determinata delegazione di Democrazia e Legalità e di Clp di Cvitanova ha preso parte a “Servizio Pubblico” la nota trasmissione di Michele Santoro alla quale hanno preso parte anche movimenti civici di Livorno che, insieme, stanno dando vita a un coordinamento nazionale intorno a 3 leggi di iniziativa popolare nate con l’obiettivo di « cambiare l’Italia». Si è costituito il comitato promotore che ha stilato una lettera diretta ai presidenti di Senato e Camera Schifani e Gianfranco Fini per chiedere che venga modificato il regolamento delle Camere e si renda obbligatorio discutere tutte le leggi di iniziativa popolare.
al fine di rendere la democrazia sempre più partecipata. Tiziana Streppa e Barbara Archeri di cultura, legalità e progresso hanno consegnato copia cartacea delle lettere a Michele Santoro, a Vauro, a Gino Strada, a Marco Travaglio perché gli interessati la leggano, dandone seguito. «Si ricorda – fa sapere Tiziana Streppa – che in occasione della visita di Fini al Cosmopolitan con la collaborazione di Patrizia Bianchni, ho consegnato la copia cartacea anche a Mario Baldassarri, ne abbiamo parlato anche all’onorevole Italo Bocchino». Alla fine della trasmissione lo stesso Santoro, in diretta, ha annunciato che aveva in quel momento tre leggi di iniziativa popolare.
Di seguito la lettera inviata a Gianfranco Fini: «Le scriviamo a nome delle Associazioni indicate in premessa che hanno aderito al Comitato Promotore di tre proposte di legge di iniziativa popolare, di assoluta attualità: responsabilità giuridica dei partiti, taglio di alcuni costi della politica e misure per contrastare comportamenti familisti; precariato; economia illegale (sommersa), criminale, evasione fiscale e riciclaggio di denaro sporco.
Le tre proposte hanno richiesto un notevole impegno e sono state scritte con la consulenza di economisti, funzionari pubblici e magistrati di valore, per evitare il rischio di slogan e comportamenti demagogici.
Come ben saprà, le leggi di iniziativa popolare previste dall’articolo 71 della Costituzione non hanno mai ricevuto l’attenzione necessaria dei due rami del Parlamento, con la conseguenza di scoraggiare uno degli strumenti di democrazia diretta previsti dalla Costituzione, non meno importante dei referendum abrogativi, perchè impegnano chi le promuove a porsi in maniera positiva e costruttiva verso le Istituzioni.
Poichè sarebbe arduo cambiare la Costituzione, soprattutto in un momento come questo, Presidente Fini Le chiediamo di inserire nei regolamenti parlamentari l’impegno di discutere le proposte di iniziativa popolare, ferma restando l’assoluta autonomia delle Camere di decidere nel merito come meglio ritengono.
Sarebbe un atto di grande responsabilità per favorire la riconciliazione della politica e delle istituzioni con la società civile.
Auspichiamo di trovare disponibilità all’ascolto per un impegno del tutto volontario e nell’esclusivo interesse del Paese».



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