di Gabriele Censi
Le conseguenze della manovra economica annunciata ieri sugli enti locali produrrebbero un accorpamento di piccole province e piccoli comuni. Il risultato sul nostro territorio sarebbe la scomparsa di molti municipi soprattutto della montagna (leggi l’articolo). In attesa di trovare conferme alle scelte annunciate (l’emendamento che cambia le cose è sempre dietro l’angolo, anche se la crisi stavolta lascia molti meno margini per correzioni dell’ultim’ora) proviamo a ridisegnare la mappa dei comuni maceratesi. Non più 57 dunque ma 44: partendo da Visso sarebbe probabile che confluiscano nel centro montano Ussita e Castelsantagelo sul Nera, mentre Montecavallo andrebbe nel Comune di Pievetorina. Lo stesso potrebbe fare Muccia ma in alternativa potrebbe mantenere l’autonomia unendo le forze e la popolazione con Pievebovigliana. Neanche tutte e tre insieme riescono a superare i mille abitanti i comuni di Fiastra, Fiordimonte e Acquacanina, il limite si supererebbe con Bolognola per la quale abbastanza naturale sarebbe l’accorparmento con Sarnano. Come Sefro con Pioraco e Ripe con San Ginesio.
Gagliole andrebbe con Castelraimondo e Poggio San Vicino con Apiro; matrimonio possibile tra Cessapalombo e Camporotondo di Fiastrone, per Gualdo la scelta è tra Sarnano e Penna San Giovanni dove condividerebbe il sindaco con Monte San Martino. Questi ultimi due comuni stavano ancora riflettendo sull’opportunità di lasciare lal Provincia di Macerata per Fermo ma in questo nuovo contesto non ci sarebbe più la neonata provincia che dovrebbe tornare con Ascoli. Un esercizio fantasioso di geografia amministrativa che potrebbe non essere lontano dalla realtà visto che ad alzare la voce contro sarebbero i più piccoli e meno ascoltati. Al di là dei municipi la speranza è che della montagna non ci si dimentichi, soprattutto alla fine della stagione turistica quando saranno i pochi che resteranno a dovere tenere duro anche per il futuro dei “metropolitani”.
Nelle foto di Guido Picchio i 17 Comuni sotto i mille abitanti visti dall’alto (vietata la riproduzione)
Cessapalombo (562 abitanti)
Bolognola (168 abitanti)
Fiastra (596 abitanti)
Pievebovigliana (894 abitanti)
Poggio San Vicino (313 abitanti)
Sefro (464 abitanti)
Ripe San Ginesio (849 abitanti)
Fiordimonte (228 abitanti)
Camporotondo di Fiastrone (612 abitanti)
Muccia (936 abitanti)
Montecavallo (153 abitanti)
Castelsantangelo sul Nera (316 abitanti)
Acquacanina è il Comune più piccolo con 123 abitanti
Monte San Martino (808 abitanti)
Gualdo (903 abitanti)
Ussita (168 abitanti)
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@ Gabriele Censi
Credo che gli accorpamenti da lei proposti, una volta superato l’orgoglio del rispettivo campanile, abbiano buone probabilità di realizzarsi. Tuttavia ci sono alcuni comuni che potranno svolgere il ruolo di jolly per via di affinità territoriali e socio-economiche omogenee. Anche secondo me rimane un po’ sparigliato il Comune di Muccia in quanto Pievebovigliana la vedo meglio con Fiordimonte e Fiastra con Acquacanina e Bolognola. Ad esempio il comune di origine longobarda Gualdo (= bandita di caccia) gravita su Sarnano ma anche su San Ginesio e Monte San Martino mi pare storicamente più vicino a Sarnano che alla cimbrica Penna (= Cima) San Giovanni.
Ritengo che diverse residenze siano fittizie per via dell’ICI sulla seconda casa.
…grazie Guido per le stupende foto….
almeno rsparmiamo qualche spiccio
se si spende piu’ quello che si ha (predendolo dal futuro!) prima o poi qualcuno presenta il conto.
Bisogna, quindi, trovare i soldi da restituire: ma mentre l’aumento della tassazione (con i rischi che porta rispetto alla riduzione dei consumi e quindi di depressione dell’economia) è immediato, sui lussi che ci siamo concessi i tempi si allungano.
E’ vero che per ridurre i parlamentari occorre una legge costituzionale: ma nulla impedisce che la metà dei parlamentari marchigiani si dimetta da subito, dando sostanza alle parole.
Come pure nulla impedisce ai consiglieri provinciali di Fermo di dare l’esempio dimettendosi (anche per togliere il dubbio che leggina fatta con calma più avanti consenta, aumentando ancora le tasse, di mantenere la provincia sotto casa).
Infine una domanda: la Giunta regionale avrà la forza di superare da subito la piccola area vasta 4 di Fermo, che ha le dimensioni di una zona territoriale (e l’inutile discussione sul destino di Amandola)?
stando in ferie e passando molto tempo al mare, tra una nuotata e l’altra, mi sono letto il decreto, soffermandomi (per motivi professionali) sulla riorganizzazione dei comuni.
Vorrei precisare che i piccoli comuni (da 0 a 999 abitanti) non è che scompaiono… è la solita disinformazione della stampa e della televisione (del resto sono gli stessi che continuano a chiamare governatori i Presidenti di Regione).
Ciò che scompare sono la giunta e il consiglio comunale (almeno 10-12 persone): avranno solo il SINDACO.
Mentre le funzioni amministrative e i servizi saranno esercitati dall’ UNIONE MUNICIPALE (dovrà avere almeno 5.000 abitanti) guidata dall’ ASSEMBLEA MUNICIPALE, composta dai sindaci dei comuni che la compongono (devono essere CONFINANTI e appartenenti alla STESSA PROVINCIA).
ATTENZIONE: nell’Unione Municipale non possono essere ricompresi i comuni con popolazione superiore a 1.000.
Di conseguenza: se non ci sono comuni under 1.000 o la somma delle popolazioni dei comuni non fa 5.000 (o la diversa soglia stabilita dalla Regione) l’unico effetto sarà: LA RIDUZIONE DEI CONSIGLIERI COMUNALI A 5 e DEGLI ASSESSORI A 2. Sembrerebbero obbligati a realizzare UNIONI DEI COMUNI (come è già possibile oggi, facoltativamente) per la razionalizzazione dei servizi.
Quindi, ad oggi, relativamente alla cartina sopra riportata, NESSUN COMUNE COSTITUIREBBE UNA UNIONE MUNICPALE. L’unica possibile potrebbe essere la seguente:
ACQUANINA-FIASTRA-BOLOGNOLA-USSITA-CASTELSANTANGELO SUL NERA-MONTECAVALLO-FIORDIMONTE-MUCCIA-PIEVEBOVIGLIANA, che assommerebbe a circa 3.845 abitanti. Potrebbe diventare Unione Municipale se dal prossimo censimento supera 5.000 abitanti o la regione abbassa la soglia.
Questo ad oggi, ma il decreto potrebbe cambiare.
Sono deluso. Speravo in un taglio più deciso, anche per i comuni più grandi.
Come correttamente riportato nel commento precedente (grazie per l’attenzione, tra una nuotata e l’altra, e buon ferragosto) l’articolo 16 del testo del decreto differisce dagli annunci fatti sommariamente venerdì sul taglio ai comuni. Quindi una nuova ipotesi verosimile con il limite di 5000 per le Unioni municipali, derogabile dalla Regione, è di difficile fattibilità. La nuova mappa della provincia resta come “esercizio fantasioso di geografia amministrativa”.
Di seguito per completezza l’articolo in questione:
Art. 16 Riduzione dei costi relativi alla rappresentanza politica nei comuni
1. Al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, l’ottimale coordinamento della finanza pubblica, il contenimento delle spese degli enti territoriali e il migliore svolgimento delle funzioni amministrative, a decorrere dal primo rinnovo successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, nei Comuni con popolazione pari o inferiore a 1.000 abitanti, il Sindaco e’ il solo organo di governo e sono soppressi la Giunta ed il Consiglio comunale. Tutte le funzioni amministrative sono esercitate obbligatoriamente in forma associata con altri Comuni contermini con popolazione pari o inferiore a 1.000 abitanti mediante la costituzione, nell’ambito del territorio di una provincia, salvo quanto previsto dall’articolo 15 del presente decreto, dell’unione municipale.
2. Nei Comuni di cui al comma 1, il Sindaco e’ eletto a suffragio universale e diretto. Ciascun elettore ha diritto di votare per un candidato alla carica di Sindaco, segnando il relativo contrassegno o il nominativo sulla scheda elettorale. E’ proclamato eletto Sindaco il candidato alla carica che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parita’ di voti, si applica l’articolo 71 del Testo unico degli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Restano ferme le norme vigenti in materia di ineleggibilita’, incandidabilita’ e incompatibilita’ e per la presentazione della candidatura previste per i Sindaci dei comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti.
3. L’unione municipale e’ costituita dai comuni contermini con popolazione pari o inferiore a 1.000 abitanti al fine dell’esercizio in forma associata di tutte le funzioni amministrative e dei servizi pubblici di spettanza comunale. La complessiva popolazione residente nel territorio dell’unione municipale e’ pari almeno a 5.000 abitanti, salvo diverso limite demografico individuato con delibera della Giunta regionale.
4. Nel caso in cui non vi siano altri Comuni contermini con popolazione inferiore a 1000 abitanti, a tali Comuni si applicano, ai fini della composizione degli organi di governo, le norme previste per i Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti di cui al comma 9, lettera a). I comuni di cui al primo periodo costituiscono, con i comuni contermini, unioni di comuni, ai sensi dell’articolo 32 del citato Testo unico al fine di ridurre le spese complessive.
5. Gli organi dell’unione municipale sono l’assemblea municipale, il presidente dell’unione municipale e la giunta municipale. L’assemblea municipale e’ costituita dai sindaci dei comuni costituenti l’unione municipale ed esercita, sul territorio dell’unione municipale, le competenze attribuite dal citato Testo unico ai Consigli comunali. L’assemblea municipale elegge, nel suo seno, il Presidente dell’unione municipale, al quale spettano, sul territorio dell’unione municipale, le competenze del Sindaco stabilite dall’articolo 50 del citato Testo unico. Spettano ai Sindaci dei comuni facenti parte dell’unione municipale le attribuzioni di cui all’articolo 54 del citato Testo unico. Il Presidente dell’unione municipale nomina, fra i componenti l’assemblea municipale, la giunta municipale, composta da un numero di assessori non superiore a quello previsto per i comuni con popolazione uguale a quella complessiva dell’unione municipale. La Giunta esercita, sul territorio dell’unione municipale, le competenze di cui all’articolo 48 del citato Testo unico.
6. Lo statuto dell’unione municipale individua le modalita’ di funzionamento degli organi di cui al comma 5 e ne disciplina i rapporti.
Seguono altri 8 commi sostanzialmente di procedura.
Grazie per gli auguri, e ricambio, augurando un buon ferragosto a tutti i lettori di CM.
Stiamo tutti cercando di capire quale sarà il futuro del nostro paese.
Molto apprezzabile il lavoro fatto da Gabriele Censi, coerente con le prime ipotesi ufficiose su cui si ragionava. Avrei preferito che la norma definitiva confermasse tali ipotesi.
Non è escluso che ciò avvenga in sede di conversione del decreto legge, anche se dalle reazioni che si leggono, non mi farei troppe illusioni.
Io avrei eliminato completamente le provincie e tagliato i consiglieri comunali anche nei comuni maggiori, poiché molti consiglieri si limitano ad una mera presenza e votano per disciplina di partito. Le comunità montante sono sostituibili dalle Unioni di Comuni attualmente vigenti.
L’argomento del cosidetto taglio dei comuni merita a mio avviso una particolare attenzione, che va aldilà della pura questione economica seppur decisiva in questa fase. C’è una bella differenza a mettere mano alla riduzione delle auto blu o ad altre questioni o perfino al taglio delle Provincie rispetto al rimettere in discussione i Comuni che come tutti noi sappiamo sono il fondamento storico culturale della nostra società civile. Mi è sembrato molto opportuno perciò come si sia fattio notare come anche il dispositivo della legge mantiene la figura del sindaco ed in generale tende a salvaguardare l’identità territoriale, e l’integrità direi, della figura territoriale. Siamo tutti consapevoli che non sono sufficenti i tagli che si stanno operando ed assistiamo allibiti al polso tremolante, non solo del nostro governo ma ti tutta la classe politica, che non farà altro che rendere ancora più cruento l’intervento. Siamo perfettamente coscienti che si può e si deve riorganizzare la macchina amministrativa, anche quella periferica, per farla costare meno, ma dobbiamo avere tutti la consapevolezza che la delicatezza dell’argomento ci impone una netta distinzione tra l’aspetto organizzativo-geografico-funzionale e l’aspetto storico-culturale-territoriale.
Buon Ferragosto a tutti.