di Alessandra Pierini
Sala consiliare della Provincia di Macerata “riaperta” alla stampa dopo un periodo di inattività in occasione della presentazione degli official sponsor dello Sferisterio Opera Festival o, a volerla dire col maestro Pier Luigi Pizzi, presentazione dei “mecenati che compiono un atto ancora più generoso della sponsorizzazione perchè non si aspettano niente in cambio”. Padrona di casa è Tiziana Tombesi, sub commissario della Provincia di Macerata, alla quale si affianca nel corso della conferenza stampa il Commissario Calvosa alla sua prima uscita ufficiale.
A rappresentare Banca delle Marche, sponsor storico del festival, Giorgio Gelatini: “In un momento di sofferenza economica il partner storico e legato al territorio fa la differenza. Credo di poter dire che la nostra collaborazione continua e continuerà negli anni futuro.” Anche Gdf Suez conferma la sua presenza come ha sottolineato Stefano Leotta: “Anche per noi questo non è il primo anno a fianco dello Sferisterio, mentre in passato abbiamo utilizzato il nostro marchio Gdf, oggi abbiamo deciso di proporre Italcogim Energie, presente già in molti comuni delle Marche e in fase di implementazione. Posso quindi fin da ora confermare la nostra presenza anche per il prossimo anno” Poi Tiziana Tombesi passa la parola al “socio”, così si riferisce a lui, Romano Carancini, Sindaco del Comune di Macerata.
Il socio, nell’atmosfera imprenditoriale, prende la palla al balzo: “Se abbiamo i contratti per il prossimo anno, io direi di farli firmare subito – ironizza il sindaco – quando il momento non è dei migliori si riconoscono gli amici perchè sono quelli più vicini. Possiamo dire che Banca delle Marche e Italcogim Energie sono veri amici di arte, cultura e Sferisterio. Dico con orgoglio che lo Sferisterio è un ottimo veicolo per farsi conoscere e mette insieme qualità e buona amministrazione.”
Anche Il Maestro Pizzi porta il suo saluto ai “mecenati”: “Vorrei sentirli vicini nel nostro lavoro in una partecipazione corale. A loro assicuro la nostra passione e il massimo sforzo per non deludere in alcun modo le loro aspettative.”
Le conclusioni spettano al Commissario Prefettizio Calvosa che lancia così il suo primo messaggio alla città. “Mi trovo in una situazione molto particolare perchè è la prima volta che seguo un’iniziativa di così alto spessore. Vorrei trasferire questo valore nella mia Calabria dove non c’è niente che abbia un respiro così internazionale, anche perchè sono convinto che la cultura può contrastare la criminalità organizzata che c’è da noi. Il fatto che si opera nel rifiuto della criminalità e del reato è una garanzia di successo. Sono sicuro del successo eccezionale della manifestazione che non solo è ‘A maggior gloria di Dio’ ma soprattutto a maggior gloria di Macerata.”
Tra i presenti anche Cleto Sagripanti, amministratore delegato della Manas e Presidente di Aerdorica, informalmente invitato da Romano Carancini a diventare un mecenate dello Sferisterio Opera Festival.
(Foto di Guido Picchio)
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Per tanti anni la Stagione è stata pubblicizzata come Macerata Opera.
Adesso invece è Sferisterio Opera Festival…
C’è un qualche senso nel cambio del nome, oltre che creare confusione nei possibili clienti/turisti???
La stagione lirica dello Sferisterio, con i vari cartelloni a partire dal 1964 attraverso la buffa definizione “Arena Sferisterio” fino alla sofisticata e rossiniana Sof (Sferisterio opera festival), con le sue complessità e contraddizioni ha rappresentato per la città di Macerata il fiore all’occhiello di un tipo di cultura spettacolo legato al tradizionale melodramma, nonché una sorta di pozzo di San Patrizio che ha inghiottito amministratori, direttori artistici, scenografi e soprattutto tanto denaro pubblico diretto e indiretto. Allora viene da domandarsi se in questo momento di crisi, anche di botteghino, non valga la pena fermarsi a riflettere e pensare a qualche trasformazione innovativa, rendere ad esempio la manifestazione Biennale come quella di Venezia. Con un bilancio biennale infatti si potrebbe allestire un cartellone più interessante e di una certa qualità. C’è inoltre da chiedersi se la lirica riesca ancora a trasmettere il suo fascino ottocentesco alle giovani generazioni e se le attività commerciali traggano reale beneficio dalla manifestazione.
Un’altra considerazione va fatta in merito al conflitto d’interesse che possono creare alcuni sponsor e che potrebbe generare un certo imbarazzo nei confronti degli amministratori provinciali e comunali. Infine va sottolineato che lo Sferisterio sta perdendo anche quella che l’architetto Ètienne-Louis Boullée chiamava la quarta parete, cioè quella parte del pubblico composto per lo più da belle donne in pelliccia, come la collezionista bolognese Cecilia Matteucci e tanti altri vip del mondo dello spettacolo e della politica.