E’ morto stasera ad Ancona, nella sua abitazione, il giornalista Rai, Tonino Carino. Carino, 65 anni, era nato a Offida, in provincia di Ascoli Piceno. E all’Ascoli Calcio e alla squadra portata in auge da Costantino Rozzi, è legato il suo nome, grazie anche al tormentone “Tonino Carino da Ascoli” che ripeteva ogni volta quando faceva le sue telecronache delle partite a 90/o minuto.
Carino aveva cominciato la sua carriera al Corriere Adriatico, poi era entrato in Rai, nella sede regionale di Ancona, dove era stato anche caporedattore dal 1991 al 2002. Di recente era andato in pensione, ma aveva continuato ad essere ospite di trasmissioni sportive come ‘Quelli che il calcio’. Carino, che lascia la moglie e due figli, Riccardo e Daria, era malato da tempo. (Ansa)
Secondo quanto riportato da Wikipedia – che ha aggiornato in tempo reale la pagina con la notizia del decesso del giornalista – sono state diverse le parodie che Tonino Carino ha ispirato. «Nel 2000 l’attore Diego Abatantuono – si legge sempre su Wikipedia – ha impersonato il giornalista, nei panni di Tonino Tonnato. Nel suo nuovo ruolo di giornalista – umorista, Tonino Carino non sopportava questo strano personaggio e si arrabbiò con Abatantuono, dicendo che non doveva accompagnare la mitica sigla di 90° minuto facendo i versi con la bocca. Quando era corrispondente a “90° minuto”, il Trio Solenghi – Lopez – Marchesini gli dedicò una filastrocca. Il testo era: “Sono Carino, sono piccino, sono la gioia di mammà. Se mi sporco il vestitino, il papà mi fa cià cià!”. Celebre fu il tormentone di Ezio Greggio a Drive In: “È lui, o non è lui? Cerrrrrrrto che è lui! Tonino Carino da Ascoli”».
httpv://www.youtube.com/watch?v=DHwboAU1qb4
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Costantino Rozzi e Tonino Carino, bei tempi del calcio che fu…
Questo il ricordo di Antonio Dipollina, giornalista de laRepubblica, scritto questa notte e comparso sull’edizione Milanese e Romana del giornale.
Il nome buffo, così adatto al gioco e al ricordo e poi, come per certi grandi, anche l’attribuzione della città. Era “Tonino Carino da Ascoli”. Il popolarissimo giornalista sportivo della Rai è morto ieri ad Ancona. Aveva 65 anni ed era malato da tempo. Le sue ultime apparizioni tv – lo cercavano tutti per averlo come ospite, anche dopo la pensione – risalgono a due anni fa, non si negava, cavalcava fino in fondo una popolarità immensa guadagnata nei tempi eroici di 90° Minuto. La parlata in stretta cadenza marchigiana, la difesa a oltranza in quei velocissimi servizi della domenica pomeriggio della causa dell’Ascoli calcio, la competenza quanto bastava. Veniva dalla cronaca, Carino, ma fu reclutato nella cesta fortunata allestita nei primi anni 70 da Paolo Valenti a caccia di volti per un programma che andava incontro a un successo stratosferico – nelle domeniche d’inverno, ben oltre i dieci milioni di telespettatori. Ad Ascoli Valenti trovò e decise di lanciare proprio Tonino Carino: era perfetto per creare il personaggio tv funzionale alla trasmissione, il famoso “teatrino” dei giornalisti dai vari stadi, ognuno riconoscibile per qualcosa di particolare, ognuno ben disposto a recitare una parte che andasse incontro anche all’altro pubblico, quello femminile o disinteressato al calcio, ma comunque incollato alla tv e al primo canale della Rai, anche per carenza assoluta di alternative. In quei servizi da Ascoli, che duravano in realtà un minuto scarso, Carino si lanciava nel frenetico racconto delle quattro-cinque azioni importanti della partita, accavallando parole e tifo, facendo divertire la masse televisive. Quando l’Ascoli andò in serie B, Valenti non volle certo rinunciare a lui e lo dirottò, con raffinato sadismo, ai resoconti del calcio estero, giocando sulla difficoltà di Carino con i nomi stranieri, una gag tra le parti che lui accettava di buon grado, così come fece con il diluvio di satira e imitazioni che il mondo della tv gli riservava. Promosso poi alla guida della redazione marchigiana della Rai, Carino venne rilanciato in campo calcistico negli anni Novanta da Fabio Fazio, nelle edizioni migliori di Quelli che il calcio.