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Porto Recanati contro le mareggiate:
“Partirà a settembre
il piano di salvaguardia”

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di Eros Mandolesi

e Beatrice Cammertoni

Dopo aver dato voce ai gestori dei diversi locali della riviera portorecanatese martoriati dalle numerose mareggiate di questo inverno, Cronache Maceratesi ha voluto rendere partecipe del problema anche la giunta comunale, per capire quelli che saranno i provvedimenti da attuare nei prossimi mesi. A pochi giorni dall’apertura della nuova stagione estiva, abbiamo fatto il punto con l’Assessore all’Urbanistica, nonché vice sindaco in carica e candidato sindaco alle prossime elezioni di giugno, Rosalba Ubaldi (foto Calavita).

Assessore, qual’ è la situazione oggi a Porto Recanati?

Porto Recanati in questa lunga stagione invernale, è stata colpita da mareggiate che non si manifestavano con questa violenza da 20/30 anni. Nel corso di questi mesi, sono stati tre i momenti difficili da affrontare: il periodo di fine novembre in cui le onde invasero per la prima volta con una tempesta di acqua e sabbia il litorale. la prima decade di dicembre (sicuramente il momento più duro e difficile per il paese) per chiudere con il fine settimana scorso, in cui la forza del mare ha trovato una situazione precaria e favorevole per accrescere ulteriormente i danni”.

A quanto ammonta la stima dei danni?

L’entità dei danni è altissima, difficile da quantificare da un punto di vista economico. La furia del mare ha coinvolto molti chalet rompendo vetrate, porte, porticati e diversi macchinari per la ristorazione sono stati messi fuori uso da acqua salata e sabbia che hanno invaso i diversi locali. Senza considerare i danni alle tubature, al lungo mare e all’abbattimento di diversi pini secolari travolti dal mare in tempesta”.

Qual è il piano attuato a livello comunale per arginare il problema?

Da sempre sono state attuate dalle diverse amministrazioni dei provvedimenti tampone, che col tempo si sono rivelati inefficienti. Il dato preoccupante infatti, è che gravi danni vengono registrati anche con piccole mareggiate ed è per questo che occorre pianificare un piano di salvaguardia della costa ben programmato e strutturato. Diciamo che la riviera Porto recanatese si può dividere in tre zone definite: Musone–Fiumarella; Fiumarella– Potenza; Potenza–confine sud di P.Recanati. Per esse era previsto un provvedimento di urgenza da attuarsi prima dell’estate. Visto però il prolungarsi dei tempi di messa appunto del piano e l’inizio della nuova stagione ormai alle porte, possiamo dire con certezza che l’opera verrà iniziata a fine stagione, più precisamente a fine settembre”.

Cosa prevede il progetto?

In merito alle tre zone citate, verranno presi provvedimenti di diversa natura. Nel primo caso, il piano prevede un rifacimento importante con delle barriere sottomarine per mezzo di un geo-tubo di plastica riempito di sabbia, il quale posto a debita distanza dalla spiaggia dovrebbe contenere la sabbia portata a riva dalle onde. È una forma di difesa innovativa, molto più economica delle scogliere che stiamo studiando insieme a tecnici specializzati per evitare di snaturare troppo la costa. Barriere di scogli che invece sono già presenti nella zona centrale fino a via Pietro Micca, dal quale punto è prevista la prosecuzione degli impianti emersi per tutta la zona sud del litorale. Per un’opera complessiva di sette milioni e mezzo di euro stanziati dalla Regione Marche”.

Come vive la gente di Porto Recanati il rapporto con il mare?

Ognuno di noi ha sicuramente un rapporto di sangue con il mare. La storia di Porto Recanati è legata al mare, Sin dalle origini, ciascuno ha ricevuto e a ha dato tanto al mare a partire da quando l’unica fonte di sostentamento era data dalla pesca a quando è cresciuto il turismo in paese. La crescita del turismo, ha significato modificare nel tempo il rapporto con il mare e con l’ambiente, sono state necessarie opere pubbliche per rendere il nostro comune ancora più accogliente e ospitale nel rispetto della natura. Ancora oggi infatti, oltre cento persone vivono di pesca, ma è una pesca “povera” perchè non avendo un porto che funge da base portante per il settore, possono contare solo su piccoli pescherecci da attraccare nei porti limitrofi di Civitanova Marche e di Ancona. Porto Recanati infatti vive essenzialmente di turismo che è il volano naturale della nostra economia. Il nostro paese a differenza di altri comuni costieri, non ha mai avuto il sostegno dell’industria, il suo elemento primario di sostentamento è apportato dal gran numero di persone che d’estate affollano le nostre spiagge. Pensate che il comune è composto da circa 12.000 residenti, numero che durante l’anno cresce fino a 20.000 per mezzo dei domiciliati. Nella bella stagione, queste cifre si lievitano fino ad arrivare a 70.000 persone. Posso affermare per ciò che qualora venissi eletta nelle prossime elezioni, la mia priorità assoluta sarà quella di realizzare un porto anche a Porto Recanati, inteso come offerta turistica e come supporto al mantenimento del paese”.



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