Continua il botta e risposta tra la scuola Via Regina Elena e la paritaria Stella Maris (leggi l’articolo). Le dichiarazioni del coordinatore didattico Pazzelli (leggi l’articolo) portano nuovamente la preside dell’istituto comprensivo a prendere la parola. «Le sue parole non fanno informazione – dice la Boccanera – bensì hanno il fine creare confusione continuando ad asserire fatti non veri. Pochi giorni or sono, durante il nostro incontro, presenti l’assessore Balboni e il dirigente tecnico Stefoni, ho ribadito che, come me, le fandonie non attaccano e farò di tutto per far valere le ragioni al fine di ottenere i locali che servono alla scuola Regina Elena. Purtroppo per Pazzelli la legislazione la conosco; mi chiedo, invece, se lui rilegge le sue dichiarazioni, perché le sue lettere aperte scimmiottano capolavori di umorismo di Totò». La preside specifica che «La legge che cita il coordinatore Pazzelli (la n.62/2000) dispone i criteri per le scuole private al fine di ottenere la qualifica di paritarie e non c’è nessuna legge dello Stato che demanda agli enti periferici (Regione, Provincia e Comune) di farsi carico di trovare i locali scolastici per le scuole paritarie. La Regione prima e l’Ufficio Scolastico Regionale di Ancona approvano gli indirizzi scolastici che chiede la scuola paritaria, ma non sono incaricati di trovare i locali per la scuola paritaria. Falsa l’affermazione del coordinatore Pazzelli – continua Boccanera – secondo cui avrebbe fornito materiale gratuito per il funzionamento del Centro Territoriale Permanente serale per lo studio degli adulti quando io ero preside. Tutto il materiale per il funzionamento della scuola presso la sede di Civitanova era fornito dalla sede principale di Porto Recanati, come avviene anche ora, compreso la presenza del bidello che puliva e pulisce anche lo sporco lasciato dagli alunni del mattino. Le aule concesse dal contratto stipulato dalla giunta Mobili erano tre ne sono state occupate tutte quante, otto. I locali per la scuola paritaria Stella Maris sono disponibili a Civitanova, basta pagare l’affitto e le utenze. La Cooperativa Consapevolmente, però, non vuole pagare niente. Di consapevole qui c’è solo la volontà di rimanere a carico della cittadinanza di Civitanova».
Redazione CM
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