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Frustate col guinzaglio e botte
per 5mila euro: condannato a 8 anni

MACERATA - La gang degli egiziani davanti al Gup. Sentenza per il 32enne Adly, altre quattro persone rinviate a giudizio

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Il momento dell’arresto di Ahmed Adly Abdelaziz Abdel Moteleb

di Gianluca Ginella

Otto anni per una efferata estorsione ad un 47enne di Macerata che venne sequestrato e picchiato, questa la sentenza per un egiziano di 32 anni, decisa questa mattina dal gup del tribunale di Macerata. Altre quattro persone sono state rinviate a giudizio.

Un fatto efferato che aveva scosso Macerata: quella di cui fu vittima, secondo le indagini svolte dalla procura, il 47enne Andrea Verdenelli. L’uomo il 6 settembre dello scorso anno sarebbe stato picchiato e frustato con il guinzaglio di un cane, e sarebbe stato umiliato e costretto a leccare le suole delle scarpe dell’egiziano Ahmed Adly Abdelaziz Abdel Moteleb, 32 anni, che insieme ai connazionali Selim Abdelfattah Mabrouk Gomaa Arafat, 21, Ahmed El Gharib, 24, e alla maceratese Maura Fermani, 55, pretendeva il pagamento di 5mila euro. Questa mattina il giudice Enrico Zampetti del tribunale di Macerata ha condannato Adly Abdelaziz Abdel Moteleb a 8 anni con rito abbreviato. La medesima pena chiesta dal pm Claudio Rastrelli al fine della sua requisitoria.

L'avvocato Simone Matraxia

L’avvocato Simone Matraxia

Il legale dell’egiziano, l’avvocato Simone Matraxia, dopo la sentenza ha annunciato che farà appello: “La pena è esorbitante, e di tanti fatti che vengono contestati secondo noi non esistono elementi di prova”. Ad Adly venivano contestati il reato di estorsione, rapina (il cellulare di Verdenelli), lesioni, sequestro di persona. Rinviati a giudizio anche Abdelfattah, El Gharib e Fermani. Un quinta persona, l’egiziano Ashraf Emad Ali Ali, 25 anni, è stata rinviata a giudizio per spaccio di droga ed estorsione. Si tratta di una vicenda che risale al periodo che va dal luglio del 2012 al novembre del 2013. Un fatto che viene contestato anche agli altri tre egiziani. Secondo l’accusa avrebbero ceduto ad una donna, settimanalmente, quantitativi di hashish che andavano dai 5 ai 10 grammi (questo tra l’ottobre del 2012 e l’agosto del 2013). Inoltre, per costringerla a pagarle 500 euro, l’avrebbero minacciata di morte o di deturparle il viso. Questo il quadro delle accuse. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Giancarlo Giulianelli, per Fermani, dal legale Cristina Rieti, per Abdelfattah, dall’avvocato Emanuela Branchesi (El Gharib), e dall’avvocato Sante Monti per Emad.



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