di Monia Orazi
E’ stata inaugurata alle 18.30 nella sede espositiva della chiesta di Sant’Agostino la mostra “L’Italia del Miracolo. Arte, design e società al tempo di Enrico Mattei, 1948-1968”, che resterà aperta sino al prossimo 6 novembre per poi traslocare all’Expo di Milano (leggi l’articolo) . L’esposizione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa al museo Piersanti di Matelica.
“Sono contento di poter fare da sindaco una conferenza stampa per una mostra che coinvolge ciò che faccio nella vita – ha dichiarato il sindaco Alessandro Delpriori che fa parte del comitato scientifico – il messaggio forte che vogliamo dare è che dall’insediamento dell’amministrazione comunale abbiamo fatto rinascere Matelica sotto un altro punto di vista, portando arte e cultura in città. La mostra è stata organizzata con una velocità straordinaria, in appena quaranta giorni, grazie alla disponibilità dell’amico Massimo Cirulli, che ha creduto in questo progetto. E’ un collezionista bolognese e newyorkese, con oltre 220 mila oggetti della storia italiana del Novecento. La mostra il prossimo anno sarà in parte all’Expo di Milano, l’abbiamo voluta fortemente perchè racconta il miracolo italiano, quei vent’anni in cui è stata riscritta l’Italia, perchè era distrutta dalla guerra. E’ diventata una grande potenza economica grazie all’arte ed alla cultura, gli artisti che lavoravano per l’Eni, la Rai, erano gli stessi che lavoravano per i musei. Oggi, nel momento della crisi più nera dal dopoguerra, crediamo che l’Italia possa rinascere grazie alle capacità creative, alla voglia di fare, a tutto quello che ci riconoscono come tipico del nostro paese”. “
E’ una mostra innovativa e molto importante – ha sottolineato l’assessore alla cultura Cinzia Pennesi – il collegamento con Mattei non è stato voluto ma rappresenta il grande fulcro sia della mostra che del boom economico dell’epoca, l’evento è inserito all’interno del Matelica Festival, per creare attrattive turistiche all’interno della città, facilitando l’indotto economico”. Il sindaco Alessandro Delpriori ha sottolineato come “sia stata fondamentale la collaborazione con il museo Piersanti, una delle istituzioni culturali più importanti della regione, la mostra è costata soltanto 50 mila euro, con un record di risparmio, rispetto ai circa 200 mila euro richiesti normalmente per questo tipo di evento. Ciò è stato possibile perchè abbiamo attinto a conoscenze personali, voglio ringraziare personalmente tutti i dipendenti comunali che hanno realizzato l’allestimento della mostra, non ne ho mai visto uno così bello. Per un evento come questo servono 5 mila ore di lavoro. Lavoreranno all’assistenza e all’accoglienza 12 persone, tra disoccupati e inoccupati, il bando è uscito mercoledì scorso e sono pervenuti 83 curricula, non abbiamo potuto dare una risposta a tutti, questi numeri segnalano quanto sia grande la crisi, ma alcuni per quattro mesi potranno lavorare. La mostra non deve restare isolata, è uno dei primi progetti per creare occupazione e movimentare risorse economiche”.
Da sinistra, l’assessore comunale alla cultura Cinzia Pennesi, il sindaco Alessandro Delpriori, e il collezionista e curatore mostra Massimo Cirulli
Massimo Cirulli, proprietario dei manifesti, oggetti e fotografie in esposizione ha voluto ringraziare i dipendenti comunali e l’architetto Troncanetti per l’allestimento: “E’ una mostra trasversale, pensata sia per persone normali che non hanno conoscenze scientifiche in materia, sia per gli appassionati e gli addetti ai lavori – ha detto Cirulli – è un connubio riuscito tra arti maggiori e arti minori, con le opere di grandi artisti italiani tra gli anni Cinquanta e Sessanta, come Fontana, Munari, D’Orazio, il gotha della creatività italiana. Sarebbe interessante fare una seconda o terza visita, perchè c’è sempre qualcosa da riscoprire. E’ interessante il contrasto tra lo sfondo cinquecentesco della chiesa di Sant’Agostino e la modernità in dissolvenza degli oggetti pubblicitari della mostra, la Vespa del 51, grazie alla volumetria, le pareti sembrano quadri sospesi in aria. L’allestimento fatto con materiali di recupero è stato un altro miracolo italiano, così come il budget, tutti sono capaci di realizzare eventi con notevoli somme a disposizione”.
A raccontare il “miracolo economico italiano” un’esposizione che parte dal museo Piersanti per poi approdare nella chiesa di Sant’Agostino con manifesti, materiale pubblicitario, disegni, bozzetti e fotografie provenienti direttamente dal “Massimo and Sonia Cirulli Archive”, in collaborazione con il museo Piersanti ed il comune di Matelica: un viaggio attraverso l’Italia del design e dell’architettura, del Carosello e di Enrico Mattei. La mostra è articolata in tre sezioni. “Pubblicità bambina” accoglie un excursus delle più belle e suggestive campagne pubblicitarie che hanno segnato la storia della réclame italiana: Barilla, Rai, Lavazza e Campari per le firme di Erberto Carboni, Bruno Munari, Armando Testa e Franz Marangolo. “Il tessuto italiano tra arte, artigianato e industria” chiude il percorso incentrato sull’“Italia che si muove ai tempi di Enrico Mattei”, fulcro vitale della mostra, che attraverso la scalata dell’imprenditore matelicese ricostruirà lo sviluppo dell’intera industria italiana in quegli anni: è l’Italia dell’Eni, di Pininfarina, della Vespa, della Lambretta, della Fiat e dell’Alfa Romeo.
La mostra sarà aperta dal lunedì alla domenica in orario 10-13 e 16-19.30.
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Continuo a non capire perché per alcuni e possibile fare articoli e per altri no! Poi se queste aziende hanno fatto il miracolo sarà questo il motivo per cui ci troviamo in questa situazione disastrosa? Sono tutti bravi a fare le cose usando i soldi pubblici fiat alitalia ecc.ecc. e hanno favorito l’accesso delle multinazionali e la distruzione delle piccole aziende locali e delle tradizioni che ci hanno fatto sopravvivere fino ad pochi decenni fa.
Bene finalmente un pò di cultura, dopo 5 anni di buio. Ma dove escono tutte queste risorse se fino a 3 mesi fa non c’era un euro. Mahhh i misteri della politica.