
Fabrizio Ciarapica
di Laura Boccanera
C’era chi, all’indomani delle Regionali, giurava che Fabrizio Ciarapica non avrebbe mangiato il panettone. E invece, mentre il sindaco è ancora al suo posto, pur con gli scricchiolii che arrivano da Fratelli d’Italia, il conto politico rischia di arrivare sul tavolo di qualcun altro: Giorgio Pollastrelli. Alla vigilia di Natale sono durissime le parole del primo cittadino, a cui non sono piaciute le ultime uscite di Lega più civici che hanno irritato il sindaco.
Prima la richiesta di rimozione della Belletti, poi la mozione di sfiducia al presidente del consiglio Fausto Troiani (che a sua volta ha risposto, «se il prefetto ci darà ragione chiederemo le dimissioni di Pollastrelli») ieri il commento sul consiglio comunale. A Ciarapica è parso troppo: «Pollastrelli appare non più in linea con il suo partito, motivazioni riconducibili a scelte personale che, di fatto, lo collocano fuori dal perimetro del centrodestra. Non votare il bilancio significa, nei fatti, porsi al di fuori della maggioranza e convergere con la compagine di centrosinistra. La Lega provinciale e regionale chiarisca da che parte stanno».
La Lega di fatto a Civitanova è scissa: da un lato l’assessore Cognigni nel solco della giunta e dell’amministrazione, dall’altro la politica di partito locale guidata invece proprio dal gruppo composto da Pollastrelli e da sua moglie, la segretaria locale Veronica Fortuna e dalla consigliera Fabiola Polverini e Pierpaolo Turchi.

Giorgio Pollastrelli, capogruppo della Lega
«Prendo atto con sorpresa della posizione assunta dal consigliere Pollastrelli e dal suo gruppo. Il confronto sul bilancio c’è stato ed è stato reale, serio e approfondito – ha commentato il sindaco – il documento è stato discusso all’interno della maggioranza in riunioni dedicate e in incontri individuali con tutti i capigruppo, compreso il consigliere Pollastrelli, alla presenza del sottoscritto, dell’assessore al Bilancio e dell’assessore ai lavori pubblici, con l’obiettivo di condividere in modo trasparente l’intero percorso. In quelle sedi, tutte le richieste avanzate sono state accolte e inserite nel piano delle opere pubbliche. Questo è un dato di fatto, non un’opinione. C’è poi un elemento che rende la posizione odierna del consigliere Pollastrelli difficilmente comprensibile. Solo pochi giorni fa aveva dichiarato che la sua eventuale assenza dal consiglio non sarebbe stata legata al bilancio, ma alla volontà di riportare in aula le varianti Cristallo e Centro autismo Paolo Ricci, varianti che successivamente non ha votato. Oggi, invece, la scelta viene motivata con una presunta mancanza di trasparenza e partecipazione sul bilancio: un’affermazione che non trova riscontro nei fatti e che appare in evidente contraddizione con quanto sostenuto in precedenza. A ciò si aggiunge un elemento politico rilevante: il bilancio è stato approvato in giunta dall’assessore Cognigni, che ringrazio per la lealtà e il senso di responsabilità dimostrati, in rappresentanza della Lega, forza politica che ha sempre fatto parte della maggioranza e sostenuto con coerenza l’azione amministrativa. Desta quindi ulteriore meraviglia la posizione assunta oggi dal consigliere Pollastrelli, che appare non più in linea con quella del suo partito e riconducibile a una scelta personale che, di fatto, lo colloca fuori dal perimetro del centrodestra. Non votare il bilancio significa, nei fatti, porsi al di fuori della maggioranza e convergere con la compagine di centrosinistra. Ritengo infine opportuno che la Lega provinciale e regionale chiarisca la posizione dei tre consiglieri e ci dica da che parte stanno».
Segnalazione al prefetto, Troiani: «Se avrò torto mi dimetto, sennò lo farà Pollastrelli»
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Panettone fatto con il nuovo rimpasto.
Il Consiglio disertato,
e lo sbotto del Fabrizio,
c’è di nuovo chi ha remato,
ancor ‘verso’ dopo Solstizio?
Che l’opposizion si astenga,
ci può certo pure stare,
ma se vuoi voce s’ottenga,
perlomeno lì ad ascoltare;
ma non tutti son Fratelli,
e non Legan ognun con loro,
tra gruppetti e Caroselli,
ritrovar dovrem decoro;
e la pagina di S(s)toria,
che andremo a raccontare,
da qualunque angol si gloria,
pregar meglio ora all’Altare… m.g.
…Chi vuol esser letto sia, del capir non v’è certezza… gv
“L’ELEZZIONE DER PRESIDENTE
Un giorno tutti quanti l’animali
sottomessi ar lavoro
decisero d’elegge un Presidente
che je guardasse l’interessi loro.
C’era la Società de li Majali,
la Società der Toro,
er Circolo der Basto e de la Soma,
la Lega indipendente
fra li Somari residenti a Roma;
e poi la Fratellanza
de li Gatti soriani, de li Cani,
de li Cavalli senza vetturini,
la Lega fra le Vacche, Bovi e affini…
Tutti pijorno parte all’adunanza.
Un Somarello, che pe’ l’ambizzione
de fasse elegge s’era messo addosso
la pelle d’un leone,
disse: – Bestie elettore, io so’ commosso:
la civirtà, la libbertà, er progresso…
ecco er vero programma che ciò io,
ch’è l’istesso der popolo! Per cui
voterete compatti er nome mio. –
Defatti venne eletto proprio lui.
Er Somaro, contento, fece un rajo,
e allora solo er popolo bestione
s’accorse de lo sbajo
d’avé pijato un ciuccio p’un leone!
-Miffarolo! – Imbrojone! – Buvattaro!
-Ho pijato possesso:
-disse allora er Somaro – e nu’ la pianto
nemmanco se morite d’accidente.
Peggio pe’ voi che me ciavete messo!
Silenzio! e rispettate er Presidente!”
(Trilussa)
Trovata per caso nel ” mare magnum ” di facebook.
Con l’aggiunta di uvetta e canditi non solo è arrivato al panettone ma se continua così mangerà pure l’uovo di Pasqua fino al 27.