Il vescovo saluta l’anno giubilare:
«In seminario 18mila pellegrini»
Ancora stallo sulla chiesa delle Vergini

MACERATA - Nazzareno Marconi ha chiuso il 2025 della Diocesi facendo il punto sul restauro delle chiese danneggiate dal sisma: «C'è un problema di burocrazia»

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Il vescovo Nazzareno Marconi

di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)

Conferenza di fine anno (anche) giubilare quella svoltasi questa mattina negli spazi della Diocesi in piazza Strambi, protagonisti il vescovo Nazzareno Marconi e il segretario generale don Gianluca Merlini con a fianco il vicario don Andrea Leonesi e i componenti il collegio dei consultori.

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Occasione per fare il punto sulle iniziative assunte per l’anno giubilare, sulle opere di restauro delle chiese danneggiate dal sisma e sulle azioni più legate alla comunità. Ha aperto l’incontro per un breve preambolo don Merlini che ha sottolineato i «cambiamenti epocali» avvenuti e la necessità di «tenere alta la comunicazione». Il vescovo Marconi ha esordito sottolineando come il lavoro di squadra in Diocesi sia sempre più proficuo ed intenso con un monitoraggio costante del territorio frutto – tra le varie iniziative – di una riunione mensile del consiglio pastorale e di quello presbiteriale, il tutto «per discutere con sinodalità i temi del territorio».

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Il Giubileo a Macerata si concluderà ufficialmente domenica quando, a partire dalle 17 in piazza Vittorio Veneto, il vescovo Marconi presiederà la celebrazione eucaristica. Il vescovo ha sottolineato la grande presenza dei giovani all’evento svoltosi all’Abbadia di Fiastra. Numeri importanti, quanto ai pellegrini di passaggio, sono stati registrati al seminario di Macerata, circa 18mila presenze.

Rilevanza nazionale e regionale hanno avuto anche gli eventi culturali realizzati in questo anni che si appresta al termine: in particolare, la mostra sulle casule di Matisse, allestita nelle sale di Palazzo Ricci a Macerata, in collaborazione con i Musei Vaticani e la Fondazione Carima; così come la mostra diffusa sulle immagini dedicate alla maternità di Maria (prorogata fino al 31 gennaio) organizzata in tutte le strutture museali delle Diocesi marchigiane e che hanno raccolto oltre 15mila presenze. Ricordata anche l’iniziativa della Peregrinatio Mariae con il passaggio della statua della Madonna Pellegrina di Loreto.

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E poi L’azione pastorale. Per il vescovo è importante «consolidare la mentalità sinodale» e per questo sono stati organizzati gli incontri di formazione dei preti con il cardinale Gianfranco Ghirlanda e con l’arcivescovo Filippo Iannone. Ampia l’attenzione ai giovani, anche nel rinnovamento del clero così come all’interno degli oratori in molti casi rinnovati. In una Chiesa «meno numerosa, clericale e tradizionale ma più attenta alla carità», importante è per il vescovo la collaborazione tra le parrocchie, gli ordini religiosi e i movimenti. La proposta caritativa realizzata tramite la Casa di Bethlem e la Cittadella della carità, entrambe a Macerata. In particolare, la raccolta di Avvento è stata destinata proprio alla Cittadella.

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Don Gianluca Merlini

Tra gli argomenti toccati anche quello della riapertura delle chiese danneggiate dal sisma. Nel corso dell’anno sono stati trasmessi all’ufficio ricostruzione i progetti delle chiese di San Venanzo, di Sant’Esuperanzio e di San Nicolò a Cingoli, dell’Addolorata a Urbisaglia, di San Michele e di San Leonardo a Recanati, di Santa Croce e di San Nicolò a Montecassiano, di Santa Tecla a Appignano, dell’Immacolata e dell’Addolorata a Tolentino, del duomo di San Giuliano a Macerata, di Santa Maria del Suffragio a Treia, la collegiata dei Santi Pietro e Paolo a Montelupone. Entro la fine dell’anno saranno consegnati il progetto dell’abbazia di Santa Maria di Rambona a Pollenza, di San Filippo Neri a Macerata, di Santa Maria della Tempesta a Tolentino.

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Don Andrea Leonesi

Lavori iniziati invece nelle chiese della Divina Pastora, di S. Maria delle Grazie e stazione di Posta lungo la Via Lauretana a Tolentino, dell’Immacolata e del Sacro Cuore a Macerata, di San Maria delle Grazie a Vissani di Montecassiano. Sempre nel corso del 2025 sono state effettuati i lavori di restauro della Via Crucis della cattedrale di San Giovanni a Macerata (Accademia di Belle Arti di Macerata), chiesa di Santa Maria del Monte a Macerata (fondi sisma), chiesa di San Filippo Neri a Cingoli (fondi Cei), nuovo tabernacolo della cattedrale di San Giovanni a Macerata (fondi propri), chiesa della Santa Madre di Dio a Macerata (fondi propri), chiesa dell’Immacolata a Pollenza (sisma). Nonostante l’unione di intenti tra la Diocesi, l’Usr, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli e la Sovrintendenza Marche Sud, nessuna novità è però purtroppo ancora giunta dalla Sovrintendenza di Roma alla quale fa (purtroppo) capo il recupero della chiesa di Santa Maria delle Vergini a Macerata. Il vescovo Nazzareno Marconi ha detto, con pacatezza, che c’è un problema di burocrazia. Troppo buono.



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