Impianti sportivi, Seccacini:
«I ritardi incidono sul programma».
Cicarè: «Modo di fare odioso»

MACERATA - Il presidente dell'Atletico replica a Sacchi: «Nell’ultimo appuntamento ci era stata indicata la fine dell’anno solare come termine orientativo per la pubblicazione dei bandi. Forse è stata questa comunicazione a generarci confusione». Bordate anche dal consigliere di Strada Comune: «La sala d’attesa del potente diventa il purgatorio del cittadino che chiede spiegazioni»

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Matteo Seccacini, presidente dell’Atletico Macerata, con l’assessore allo sport Riccardo Sacchi

Prosegue il botta e risposta sulla gestione e sull’affidamento degli impianti sportivi comunali a Macerata.

Dopo la replica dell’assessore allo Sport Riccardo Sacchi, interviene nuovamente il presidente dell’Atletico Macerata, Matteo Seccacini, che ringrazia l’assessore per l’attenzione e per l’impegno a pubblicare i bandi, ma chiarisce alcuni punti sollevati nella risposta dell’amministrazione. «Siamo particolarmente felici della premura con cui l’assessore Sacchi ha risposto alle nostre richieste – dice – e la ringraziamo per i chiarimenti forniti, che rassicurano la nostra società e le altre realtà sportive». Allo stesso tempo, il presidente dell’Atletico respinge l’idea di aver creato confusione o alimentato ipotesi di complotto. «Come associazione abbiamo sempre espresso i nostri punti di vista in modo chiaro ed educato – sottolinea – e siamo consapevoli della disponibilità dell’assessore al confronto, dimostrata anche nei diversi incontri avuti nel tempo».

Secondo Seccacini, però, proprio da uno di questi incontri sarebbe nata l’incertezza sulle tempistiche: «Nell’ultimo appuntamento ci era stata indicata la fine dell’anno solare come termine orientativo per la pubblicazione dei bandi. Forse è stata questa comunicazione a generarci confusione». La decisione di far uscire i bandi entro aprile viene dunque accettata, ma non senza riserve: «Avremmo preferito che ciò avvenisse entro ottobre 2025, anche perché l’amministrazione sapeva da anni che la proroga sarebbe scaduta il 31 dicembre 2025. Questo ritardo influirà negativamente sulla programmazione delle attività sportive».

Il presidente dell’Atletico entra poi nel merito delle proroghe, ricordando che il periodo realmente compromesso dall’emergenza pandemica è stato di circa 18 mesi, mentre la proroga concessa è stata triennale. «Consentire per legge una proroga non significa obbligare o auspicare che venga utilizzata – osserva – e le scelte fatte appaiono frutto di una volontà politica».

Seccacini chiede inoltre maggiori chiarimenti sulle difficoltà amministrative e burocratiche richiamate dall’assessore, «di cui veniamo a conoscenza solo ora». Infine, il presidente chiarisce la posizione dell’Atletico rispetto allo stadio della Vittoria e al campo dei Pini: «Non c’è stato un bando ma solo una manifestazione di interesse. Abbiamo sentito la responsabilità civica di valutare la sostenibilità di una struttura così impegnativa, anche perché la gestione del campo dei Pini comporta oneri, come la custodia del parco e la cura del verde, che al momento non siamo in grado di assumerci».

In un’ottica di dialogo, Seccacini invita assessore, sindaco e giunta al tradizionale pranzo natalizio della società, in programma domenica 21 dicembre.

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Alberto Cicarè

Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale di minoranza Alberto Cicaré, del gruppo Strada Comune, che critica duramente la risposta dell’assessore Sacchi. «Dire che sarebbe bastato leggere la delibera o venire nel suo ufficio è l’emblema di una politica che combattiamo – afferma -. La delibera stabilisce che gli impianti sono affidati fino al 31 dicembre 2025, ma a oggi non c’è traccia dei bandi: la chiarezza, purtroppo, non c’è».

Per Cicaré, il rischio è che l’unica strada per ottenere risposte diventi il rapporto diretto e informale con l’assessore: «È un modo di fare odioso, in cui la sala d’attesa del potente diventa il purgatorio del cittadino che chiede spiegazioni. Diverse società sportive ci confermano che il clima è questo». Il consigliere ricorda inoltre che molte gestioni sono state prorogate negli anni scorsi senza bandi o manifestazioni di interesse e solleva dubbi su alcune procedure, come il bando per il campo di Collevario, «pubblicato per soli 13 giorni anziché 15, senza alcuna comunicazione sui canali social del Comune». Anche l’annuncio di bandi in primavera viene giudicato troppo vago: «È in corso una procedura? Perché la delibera del Consiglio comunale sulle nuove regole viene continuamente rinviata? Non abbasseremo la guardia – conclude Cicaré – perché intorno alla gestione degli impianti sportivi girano decine di migliaia di euro». Da qui la proposta di Strada Comune: «Creare una rete tra associazioni sportive per confrontarsi sulla programmazione e sulla gestione condivisa delle attrezzature, con un’amministrazione chiamata a coordinare e promuovere lo sport come strumento di inclusione, soprattutto per i giovani».

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