Macerata secondo Mario Sensini,
i tre passi per dare la sveglia

POLITICA - Il giornalista interviene nel dibattito nato da Cronache Maceratesi. Mobilità intelligente, centro direzionale di Piediripa e una città in cui cultura, università e residenti vivono in simbiosi

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Mario Sensini

Macerata, sveglia: nel dibattito sulla politica congelata nel capoluogo partito con un editoriale di Cronache Maceratesi si aggiunge la voce del giornalista Mario Sensini, che propone tre passi per un rilancio. Sensini parte da dove ci eravamo lasciati, l’intervento del presidente di Banca Macerata, Loris Tartuferi.

 «Mi era bastato prendere atto del punto di vista di Tartuferi sulla “questione Macerata” – dice il giornalista romano ma la famiglia è originaria di Fiastra dove è anche stato candidato sindaco nel 2019 – per risvegliare la mia visionaria attenzione per quei luoghi, poi, a seguito di altri interventi, che potremmo definire preelettorali, la situazione è precipitata, non sono riuscito a resistere.

La mia attenzione si è consolidata intorno all’intervento del mio vecchio amico Fabio Pallotta che mi è sembrato molto lucido nonostante avesse, più o meno, la mia stessa età, forse qualche anno di meno, nel citare “la storia secolare delle istituzioni culturali maceratesi (Università, Accademia, Sferisterio)” Ovviamente la “lucidità” è una mia battuta riferita agli over ….anta, ma l’argomento cultura è azzeccatissimo. Ora come si può lavorare intorno a questo concetto Macerata città-cultura che trascina con sé l’evoluzione scontata di Macerata città-provincia?

Un po’ di tempo indietro ci avevo lavorato, per pura e semplice passione sul tema e, soprattutto, per tentare di rendere comprensibile l’indispensabile cambio di paradigma per passare dal governo delle Persone al governo del Territorio. Sembrerebbe uno slogan ma significherà pure qualcosa se l’ultimo esempio di programmazione strategica a livello nazionale è stato il “Progetto 80 – Rapporto preliminare al programma economico nazionale 1971-1975”, predisposto nel 1969 dall’allora Segreteria della Programmazione economica, affidata negli anni ’60 alla responsabilità di Giorgio Ruffolo.

A livello locale, non ne parliamo, i principali atti di programmazione sono stati i Piani Regolatori i cui risultati sono sotto gli occhi anche dei non addetti ai lavori ma sento ancora parlare di zoning e piani di lottizzazione. Al tempo ne avevo parlato con il “caro marziano”, cioè con il sindaco Parcaroli al quale avevo amichevolmente addossato questo soprannome perché ero rimasto colpito da un suo racconto, non avrei mai pensato che un giovane imprenditore che in giovane età parte per andare a Copertino, in California, per conoscere il visionario ed innovatore Steve Jobs, per me era un marziano, quindi il soggetto giusto per avviare quella necessaria spinta innovativa per riprendere le sorti di una città in decadenza, avevo preteso troppo».

Poi i passi verso Macerata città-cultura, Macerata Città-provincia.

«Primo passo per il governo del territorio la mobilità intelligente: saltando, per ovvie ragioni, tutti gli aspetti riguardanti la mobilità su gomma, la mia attenzione riguarda l’innovazione del trasporto pubblico locale su ferro. Innovazione da realizzare attraverso la velocizzazione della tratta Civitanova Tolentino-San Severino da attuare con la previsione di un passante ferroviario Piediripa-Sforzacosta. La soluzione permetterebbe di trasformare il percorso interno della ferrovia in una innovativa tranvia ad uso esclusivo della città con piccole vetture roundtrip, tempi di percorrenza e fermate funzionali alle esigenze urbane della mobilità cittadina con scambi attrezzati a Piediripa e Sforzacosta».

Il secondo passo è il centro direzionale di Piediripa, continua Sensini: «Trasferire tutti i servizi di interesse territoriale (la Questura, la Polizia, l’Agenzia delle entrate, l’Inps, l’Inail eccetera, eccetera sono approssimativamente una decina), presenti in ambito urbano, liberando la città da quell’improduttivo, ma costoso in termini di servizi di accessibilità, movimento veloce di mezzi e persone e, soprattutto, rendendo disponibili una serie di contenitori estremamente funzionali all’obiettivo Macerata città universitaria, (Escluderei da questa operazione il Palazzo di giustizia che può trovare la sua ragione di esistere nel luogo attuale con un’attenta previsione di ampliamento e nuova accessibilità attraverso la tranvia urbana). Il centro direzionale di Piediripa, da prevedere nei pressi di una nuova stazione della ferroviaria, ambito di rigenerazione dell’intera zona, punto di riferimento della mobilità territoriale e in particolar modo punto di attrazione per il territorio. Azione specifica di rigenerazione urbana con implicazioni territoriali che andrà a sopperire la più che mai inefficacia del classico centro commerciale, non più attrattivo ed inoltre inadeguato alle esigenze del cittadino. (il futuro del settore è la media dimensione in ambito urbano, quello dei 15 minuti per capirci)». L’ultimo step, secondo Sensini, è anche il più impegnativo, dice e riguarda la valorizzazione di Macerata come città-cultura, città universitaria e città dei residenti tre aspetti della rigenerazione urbana.

«Questo è il passo più impegnativo perché l’attrattività dell’enorme patrimonio culturale in equilibrio con le esigenze della Macerata universitaria dovranno svilupparsi in modo tale da garantire la qualità della vita ai cittadini, cioè alla Macerata dei residenti. Quella Macerata rigenerata che dovrà essere la sintesi di tutta la programmazione, per dirlo con un esempio: il cittadino maceratese che ospita lo studente universitario ed ha il piacere di incontrare il visitatore per un giro, magari “fuori orario” al museo».

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