
«Le Province devono tornare ad essere pienamente operative e capaci di rispondere ai bisogni delle popolazioni locali» così il presidente della Provincia Sandro Parcaroli a Lecce alla 38esima Assemblea nazionale delle Province italiane aperta dall’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, per primo, ha rilanciato la necessità di restituire loro un ruolo territorialmente efficace. Secondo Parcaroli per ridare operativitià alle Province «serve aumentare la dotazione finanziaria e tornare ad attribuire a questi enti determinate competenze, iniziando per esempio dal turismo».

Secondo il presidente della Provincia un passo fondamentale è accrescere il fondo che copre i costi per le funzioni essenziali svolte dalle Province, come l’edilizia scolastica e la viabilità.
Parcaroli, intervenendo in un panel dedicato alla nuova legge di bilancio insieme ai colleghi Enzo Lattuca, (Forlì-Cesena), Massimiliano Presciutti (Perugia) ed Emanuele Ramella Pralungo (Biella) e chiuso dal Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato anche come la Provincia di Macerata, nonostante le molte difficoltà, sia un ente virtuoso che ha sempre chiuso i bilanci in positivo, continuando a dare servizi al territorio.
«Negli ultimi quattro anni gli investimenti complessivi nel settore viabilità ammontano a oltre 58 milioni – ha detto Parcaroli -, altri 13 milioni sono relativi a finanziamenti Pnrr dedicati all’edilizia scolastica, cui si aggiungono i finanziamenti sisma messi in campo dall’Ufficio Ricostruzione come i 3 milioni per il restauro del palazzo del Provveditorato a Macerata; i 16,5 milioni per il restauro del Palazzo del Governo a Macerata e i 31 milioni del nuovo polo scolastico di Tolentino». Infine ha ricordato che quest’anno sono state effettuate 56 gare per altri Comuni o enti convenzionati per un valore complessivo di 177 milioni di euro.
Un altro esempio di una politica che se ne sbatte del volere popolare. Abbiamo abolito le province con referendum. Queste sono rimaste ( anzi sono aumentate) anche se con molte meno competenze ( e quindi denari) che però si stanno piano piano riprendendo. I dipendenti sono stati trasferiti e nessuno riassunto mentre i presidenti e company sono sempre lì con stipendi maggiori ed oktretutto si votano da soli.
Stefano Intermesoli comprendo la tua posizione, è un sentimento abbastanza diffuso e anche comprensibile quando si parla di Province. Però proprio perché il tema è serio, sarebbe bello che almeno le basi fossero corrette. Giusto per chiarezza: le Province non sono mai state abolite da nessun referendum. Lunico referendum in cui se ne parlava non prevedeva affatto labolizione ed è stato bocciato dagli italiani. Quindi, paradossalmente, se oggi le Province esistono è perché il popolo ha votato per mantenerle. Altro che la politica se ne sbatte del volere popolare. Sui soldi: non si stanno riprendendo denari, semplicemente lo Stato sta faticosamente restituendo funzioni che aveva tolto senza rendersi conto che, senza Province, non si aprono scuole, non si aprono strade e non si mette mano a un ponte. È successo più volte, purtroppo con risultati che conosciamo. Sulle elezioni interne: non si votano da soli. Il legislatore ha previsto che siano tutti i sindaci e i consiglieri del territorio a scegliere il presidente. Non è una decisione nostra, ma della legge dello Stato. Che piaccia o meno, questo è. E per finire sugli stipendi: io, personalmente, come Vicepresidente, prendo esattamente zero euro. Non so chi ti abbia raccontato il contrario. Per questo, più che una politica che se ne sbatte, qui mi sembra un classico caso di idee tramandate per sentito dire, che con la realtà hanno poco a che fare. La politica si può criticare e ci mancherebbe ma almeno facciamolo partendo da fatti veri, non da miti che si autoalimentano. Un saluto.
Buldorini Luca sulreferendum hai ragione. Mia colpa. Tra i tanti fatti ero sicicuro che le avessimo abolite. Rimane però vero che non sono più i cittafini a decidere chi deve occupare quei posti ( ma poco importa ). per lo stipendio a me risulta ma ovviamente posso sbagliare , che il presidente riceve lo stesso emolumento del sindaco anche se i due non sono cumulabili. Mentre il vice presidente riceve il 45% dell'emolumento del presidente. Ovviamente non contesto quanto tu affermi. Ma da articoli di giornale avevo così capito. Sulla questione che la polituca abbia a cuore i cittadini... beh .. opinioni personali.MA se oramai più della metà diserta le urne qualcosa vorrà dire . O no?
Stefano Intermesoli questo finto governo liberale ha perso un'occasione per diminuire le spese, piuttosto che pensare a trovare nuovi introiti, proprio come dei veri nazional-socalisti
Le strade
Ma le province non dovevano essere abolite?
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