
Il funerale di Ennio Marresi
All’uscita del feretro l’appello: «Bersagliere Ennio Marresi» e la risposa in coro «Presente». Il saluto al decano dei Bersaglieri di Macerata, Ennio Marresi, morto a 94 anni, si è svolto alla chiesa delle Vergini. I bersaglieri, con la moglie Teresa, gli hanno detto addio lunedì nel corso del funerale nella chiesa delle Vergini che è diventato un saluto collettivo che ha unito storia, tradizione e affetto popolare, restituendo alla città un momento raro di umanità condivisa.
Marresi, molto conosciuto in città anche per la sua attività commerciale, rappresentava per molti maceratesi un legame vivente con un tempo in cui la parola aveva peso e il senso del dovere accompagnava la vita quotidiana. È stato ricordato come un uomo di carattere gentile, ironico e misurato, e come un Bersagliere orgoglioso del proprio cappello piumato: “il Bersagliere ha sempre vent’anni”, ripeteva.

Per ricordare Marresi un amico ha scritto una lunga lettera in vernacolo maceratese, ha ripercorso la vita di Marresi con scene, aneddoti e immagini del passato: le botteghe della città, i saluti per strada, la laboriosità silenziosa delle famiglie di un tempo.
A testimonianza di come sia sempre rimasto parte del Corpo, è stato un funerale in cui il feretro con quattro bersaglieri hanno vegliato in armi. Il labaro della Sezione Anb di Macerata era presente con l’alfiere Radici, insieme al presidente sezionale Carmine Posa e al presidente provinciale Mario Mucci.
Il feretro è stato portato a spalla fino al carro funebre, il picchetto dei bersaglieri si è schierato sull’attenti. Poi, l’appello nominale: “Bersagliere Ennio Marresi” e a quel nome, la risposta in coro: “Presente”. Un rito antichissimo, ma ancora capace di colpire.
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