
Un tratto di spiaggia a Porto Recanati
Le acque marchigiane sono in larghissima parte (oltre il 99%) eccellenti o quantomeno accettabili lungo i 169 chilometri di costa e acque interne balneabili della regione (sette lacustri e una fluviale). I due unici “nei” sono rappresentati dalla foce del fiume Musone, a Numana, e dai 300 metri a sud della sponda della foce del Potenza, a Porto Recanati, tratti di spiaggia entrambi classificati con acqua di scarsa qualità. È quanto emerge dalla Relazione annuale sulle acque di balneazione 2025 dell’Arpam, che sintetizza i risultati del monitoraggio nel quadriennio 2022-2025 e che conferma l’elevata qualità complessiva delle acque marchigiane.

I risultati parlano di un 96,13% dei tratti monitorati classificato come “Eccellente”, a garanzia di una balneazione sicura e di un’elevata tutela ambientale. Durante la stagione balneare 2025 (1 maggio-14 settembre 2025), Arpam ha effettuato 1.750 campionamenti, di cui 1.700 in acque marine e 50 nelle acque interne. I controlli, coordinati dalla Direzione tecnico-scientifica e dalle cinque sedi provinciali, hanno riguardato 215 acque di balneazione (207 marine e 8 interne) e hanno valutato i parametri microbiologici previsti dalla normativa europea di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Oltre ai prelievi routinari, sono stati eseguiti 338 campioni suppletivi per indagini aggiuntive e verifiche successive a eventi meteoclimatici o criticità locali.

I dati consolidati mostrano una qualità delle acque marchigiane che si mantiene tra le migliori in Italia. Sono eccellenti il 96,13% dei chilometri di costa monitorati, buoni il 3,14%, con un lieve aumento rispetto al 2,30% del 2024; sufficienti tre tratti, due dei quali nel comune di Porto Sant’Elpidio e uno nel comune di Porto Recanati; scarsi due tratti situati rispettivamente a Numana (foce Musone) e Porto Recanati (a sud della foce del Potenza). Il confronto con la stagione precedente evidenzia una lieve diminuzione della classe Eccellente (-0,87%), «dovuta soprattutto agli effetti delle precipitazioni estive che hanno incrementato gli apporti fluviali e l’attivazione di scolmatori di piena» spiega l’Arpam, con un pressoché analogo incremento della classe Buona (+0,84%). Lievi variazioni nelle rimanenti classi Sufficiente (-0,17%) e Scarsa (+0,21%). Nel dettaglio, tre acque hanno migliorato la propria classificazione: due a Porto Sant’Elpidio, passate dalla classe Buona a quella Eccellente, e una nel lago di Caccamo, che passa da Sufficiente a Buona. Undici acque, situate in prevalenza in prossimità delle foci fluviali del Metauro, Cesano, Esino, Musone, Potenza, Chienti e Tenna, hanno invece subito un declassamento, per lo più limitato dalla classe Eccellente a quella Buona.

Il lago di Caccamo
Per il Maceratese, a finire sotto la lente dell’Arpam sono state ovviamente le tre città rivierasche, quindi Civitanova (acqua eccellente in sette punti di prelievo su otto, buona nell’ottavo), Potenza Picena (acqua eccellente in nove punti su dieci, buona nel decimo) e Porto Recanati (acqua eccellente in 10 punti su 18, buona in sei punti, sufficiente in un punto e scarsa, come già detto, nei 300 metri a sud della foce del fiume Potenza), oltre ai tre laghi balneabili: quelli di Caccamo (acqua eccellente in due punti su tre, buona nel terzo), Castreccioni e Fiastra (acque eccellenti in tutti i punti di monitoraggio).
I campioni non conformi registrati dalle analisi Arpam sono risultati limitati a 52 unità (2,9% del totale). «in gran parte riconducibili a inquinamenti di breve durata legati a piogge intense. La qualità delle acque resta comunque strettamente legata ai fenomeni meteoclimatici e alle portate dei corsi d’acqua, confermando l’importanza di una gestione integrata del territorio e delle infrastrutture fognarie».
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