Il questore: «Truffe in crescita, preoccupano»
Occhio ai raggiri fuori dai supermercati.
Anziano perde i risparmi di una vita

MACERATA - Luigi Mangino ha fatto il punto all'incontro dell'Anps: «Sono un attacco alla fiducia dei cittadini. Puntiamo a repressione e prevenzione». Giorgio Iacobone, ex questore di Ancona: «Tra Civitanova e Potenza Picena una decina di episodi dove ad alcune persone è stata portata via la spesa». Leonardo Lucinato, gestore private Banca Macerata: «Le persone cercano sempre investimenti più lucrosi che spesso si rivelano dei bluff. Un 80enne ha creduto più al truffatore che alla banca e ha perso tutto»

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di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Truffa dello specchietto e del carabiniere, truffe sentimentali, truffe di chi telefona, chi manda sms e mail, chi suona a casa, chi s’incontra per strada. Truffe finanziarie che svuotano conti correnti. In un’affollatissima sede direzionale di Banca Macerata si è svolto un incontro dal titolo “Fermiamo le truffe” per aiutare i cittadini a difendersi, organizzato dalla Associazione nazionale polizia di stato (Anps) con il gruppo di volontariato e Protezione civile Macerata (Odv).

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Il questore Luigi Mangino

Sono intervenuti l’ex questore di Trento e Ancona, Giorgio Iacobone, Fabio Tarquini della Protezione civile, Giovanni Bonomi, commissario capo della polizia postale delle Marche, Claudio Tarulli di Red (Rete educazione digitale) e Leonardo Lucinato, gestore private Banca Macerata. In sala, tra gli altri, anche il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, l’assessore alla Sicurezza di Macerata, Paolo Renna e il questore di Macerata Luigi Mangino.

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Fabio Tarquini

«Le truffe sono un attacco alla fiducia ed alla sensibilità dei cittadini –ha detto il questore – e purtroppo stanno aumentando, un dato che preoccupa. Dal pishing su internet alle mail, sms fasulle, le telefonate di chi si palesa come rappresentante delle forze dell’ordine. Il fatto più odioso è che spesso vengono prese di mira le persone più fragili, gli anziani. Noi cerchiamo di svolgere una doppia azione: repressiva ma pure di prevenzione come accade in questa occasione». La Regione ha finanziato un progetto dell’Associazione nazionale della polizia, gruppo volontariato e Protezione Civile, che prevede una serie di incontri con i cittadini e la distribuzione di un opuscolo contenente ben 52 casi di truffe verificatesi nel territorio.

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Giorgio Iacobone

«Questa iniziativa ha visto finora realizzati una ventina di incontri nella regione – ha detto Fabio Tarquini – su come difendersi dall’aumento di queste truffe. In questo libricino abbiamo voluto indicare i tanti tipi di truffa che sono più in voga e come difendersi: contattare il numero unico europeo 112 in caso di situazioni sospette, e consigli immediati tesi a fronteggiare esigenze improvvise. Particolare attenzione viene rivolta alle persone che vivono sole che sono più vulnerabili e che più di altre vengono prese di mira dai malfattori».

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Nel corso dell’incontro sono stati illustrati tutti i più recenti escamotage portati avanti dai truffatori, dalla comunicazione del curriculum allo smishing, vishing, malware, a quella del finto carabiniere o avvocato, gli investimenti di danaro con alti interessi, dai mille modi per entrare in casa, ai mille modi per ottenere i codici del conto corrente e tanti altri episodi che persone per nulla sprovvedute hanno subito da parte di truffatori privi di scrupoli. «Sono ancora molto in voga le truffe dello specchietto, con diverse varianti –ha ricordato Giorgio Iacobone – a cui si aggiunge ora quella della strisciata della fiancata dell’auto: in questo caso il truffatore usa un nastro adesivo nero che struscia sul fianco e poi tramite un panno questo nero diventa una striscia sulla carrozzeria che appare come il tocco di un altro veicoli. E si chiede al malcapitato di pagare una somma altrimenti si chiama la polizia. Un altro escamatoge che ha visto una decina di episodi tra Civitanova e Potenza Picena è quello della spesa appoggiata sul sedile dell’auto: un truffatore indica alla persona che le sono cadute le chiavi oppure 5 euro e mentre distoglie l’attenzione il complice prende la borsa con la spesa e si dilegua».

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Paolo Renna

Ma vanno sempre più di moda le truffe sugli investimenti e conti correnti bancari, si direttamente che tramite internet. «Le persone cercano sempre investimenti più lucrosi – ha detto Leonardo Lucinato, gestore private Banca Macerata – che spesso si rivelano dei bluff e sono uno specchietto che fa finire le persone su piattaforme che promettono guadagni fino al 300% salvo poi scaricare i conti dei cittadini. Spesso non vengono denunciate queste frodi per vergogna.

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Altre volte, come un caso di un 80enne che, nonostante le indicazioni della stessa banca che si trattasse di una truffa, ha voluto comunque fare i versamenti richiesti dal truffatore perdendo in bonifici tutti i soldi accumulati nella sua vita. In altri casi viene rubato addirittura lo Spid ai clienti delle banche: in questo modo vengono facilmente svuotati i conti. Il consiglio che diamo è sempre quello di rivolgersi al proprio consulente bancario e soprattutto non mandare mai a nessuno i propri documenti anagrafici e le coordinate del proprio conto bancario».

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Dal canto suo Giovanni Bonomo della polizia postale Marche ha rimarcato come «siano anche i giovani digitali spesso i truffati sulla rete e come raramente si riesca a recuperare i soldi che si sono persi facendo versamenti su conti che nel giro di qualche ora spariscono o hanno iban con destinazioni estere difficilmente rintracciabili in breve tempo. Il truffatore sulla rete conta proprio sul fattore velocità per realizzare il colpo. Il denaro viene rapidamente spacchettato in bitcoin ed è impossibile rintracciarli».

Fermiamo-Le-Truffe_FF-3-650x434Sul tema dei raggiri telefonici e online è infine intervenuto Claudio Tarulli, responsabile della polizia postale di Macerata e presidente dell’associazione Red Aps. «I truffatori che contattano le vittime al telefono si basano principalmente sui numeri negli elenchi telefonici, chiamando spesso proprio gli anziani – ha sottolineato –. È importante non dare credito a queste telefonate e chiedere sempre chi è dall’altra parte della cornetta prima di rispondere col proprio nome. Ed utilizzando la rete Voip invece della normale a celle telefoniche. In questo caso possono anche replicare su Whatsapp il numero reale dell’intestatario creando una situazione verosimile in cui le persone cadono. Nel caso della mail, invece, è necessario controllare bene il mittente, al fine di riconoscere gli imbrogli».

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Debora Falcetta

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