
Massimo Leonori, presidente Cna Macerata
Transazione 5.0, la Cna di Macerata lancia l’allarme. Forte, infatti, la preoccupazione per la chiusura anticipata dello sportello Transizione 5.0, disposta con decreto direttoriale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che riduce la dotazione finanziaria da 6,3 a 2,5 miliardi di euro. «Nonostante le risorse siano quindi esaurite – spiegano i vertici della Cna provinciale -, le imprese potranno comunque continuare a presentare le domande, ma le prenotazioni inviate dopo il 7 novembre verranno inserite in una lista d’attesa. In caso di nuova disponibilità di fondi, il gestore della piattaforma informerà le aziende seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle richieste».
«Una decisione che – come sottolineato anche da Cna nazionale – rischia di penalizzare centinaia di piccole e medie imprese che avevano già avviato investimenti, in particolare in ambito energetico e digitale, confidando nelle regole e nelle scadenze fissate dalla legge. Molte aziende, anche del territorio maceratese, si trovano oggi con progetti già avviati ma senza la certezza di poter accedere al credito d’imposta promesso, in una situazione di grande incertezza».
Massimo Leonori, presidente Cna Infissi Macerata e imprenditore di San Severino, si fa portavoce di queste imprese rimaste appese a metà strada: «Stiamo portando avanti un investimento importante per la nostra impresa, puntando sul fotovoltaico proprio nell’ambito del piano Transizione 5.0 – spiega Leonori -. Ci stavamo attenendo a quanto scritto nel bando e alla scadenza del 31 dicembre quando è arrivata la comunicazione improvvisa della chiusura del portale anticipata al 7 novembre. Non è accettabile che le regole cambino mentre le imprese stanno investendo, queste azioni mettendo a rischio risorse e fiducia. Nonostante la grande complessità e la burocrazia che caratterizzano questa misura, anche una piccola impresa come la mia – aggiunge il dirigente Cna – ha scelto di investire e di accedere ai fondi della Transizione 5.0, credendo nella possibilità di innovare e migliorare la propria efficienza energetica. La chiusura improvvisa dello sportello e il taglio delle risorse hanno vanificato gli sforzi di chi aveva agito nel rispetto delle regole».
Cna Macerata condivide le forti riserve già espresse dalla confederazione a livello nazionale sulla tempistica e sulle modalità del provvedimento. «Per il futuro – conclude con amarezza l’imprenditore settempedano – auspichiamo che misure così importanti vengano progettate in modo più accessibile e davvero a misura di piccola impresa. Senza il coinvolgimento delle piccole realtà, che rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo nazionale, la transizione ecologica e digitale del Paese rischia di rimanere solo sulla carta. È necessario che anche le imprese artigiane e le microaziende possano contribuire con fiducia e continuità a questo percorso di innovazione». La Cna chiede quindi che tutte le imprese che hanno già avviato investimenti o presentato istanze entro i termini originari vengano ammesse alle agevolazioni, anche in caso di superamento della dotazione di 2,5 miliardi, e che in futuro vengano predisposte misure più semplici, accessibili e stabili per sostenere concretamente la transizione digitale ed energetica delle piccole e medie imprese italiane.
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