
Il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli
di Francesca Marsili
«Posso assicurarvi che Castelsantangelo non è stato dimenticato e che, anzi, proprio qui si è compiuto in questi anni un passo decisivo. Dopo un lungo periodo di stallo, a partire dal 2022, l’Usr ha svolto un lavoro straordinario, affrontando e risolvendo molte delle criticità tecniche e procedurali che avevano finora impedito l’avvio delle demolizioni. Solo grazie a quella fase, tanto complessa quanto indispensabile, è stato possibile aprire la stagione vera dei cantieri».
Inizia così la risposta del commissario alla Ricostruzione Guido Castelli all’accorato appello di Mario Colonnesi, cittadino del comune montano che in un articolo comparso questa mattina su Cronache Maceratesi ha denunciato una situazione di grave abbandono: «siamo entrati nell’oblio».
Castelli, che risponde con «rispetto e trasparenza», si rivolge a lui e a tutti gli altri cittadini, sottolineando: «Comprendo il sentimento di smarrimento che traspare dalle vostre parole: quando la ricostruzione tarda a farsi vedere nella vita quotidiana, è naturale chiedersi se le istituzioni stiano davvero facendo la loro parte».
Dal 2022, evidenza il commissario: «Anche a Castelsantangelo si è registrato un autentico cambio di passo: la ricostruzione privata e produttiva è entrata nel vivo e ad oggi sono stati liquidati oltre 27 milioni di euro di contributi concessi. È il segno tangibile di una rinascita che ha preso corpo, con abitazioni e attività che stanno tornando a vivere».
Castelli evidenzia che questo cambio di passo si misura anche negli interventi pubblici più strategici. «Proprio a Castelsantangelo è stato recentemente approvato il progetto definitivo per la mitigazione del rischio idrogeologico, un’opera da oltre 14 milioni di euro che rappresenta un investimento essenziale per la sicurezza e la stabilità del territorio. Si tratta di un intervento atteso da tempo, che dimostra come la ricostruzione non si limiti a restituire ciò che è andato perduto, ma guardi avanti, ponendo le basi per un futuro più sicuro e sostenibile». Ben consapevole che la partita non è finita, aggiunge: «L’obiettivo ora è riuscire a estendere questo stesso slancio alla ricostruzione pubblica: infrastrutture, sottoservizi, opere di urbanizzazione e spazi collettivi. È su questi presidi che si misura davvero la capacità di restituire vita ai borghi dell’Appennino. Per questo stiamo lavorando fianco a fianco con la Regione, i sindaci e gli enti attuatori, affinché la ricostruzione pubblica possa beneficiare della stessa accelerazione amministrativa e finanziaria che oggi caratterizza quella privata. Castelsantangelo rappresenta, per tutti noi, non soltanto un luogo colpito dal sisma ma un simbolo di tenacia e identità. La rinascita di questi territori richiede continuità, pazienza e presenza: non bastano le risorse, serve una visione comune e un dialogo costante con le comunità che li abitano».
A conclusione della sua risposta Castelli spiega di accogliere l’appello del cittadino «come uno stimolo a proseguire con ancora maggiore determinazione. Il mio impegno, come Senatore del territorio e poi anche Commissario straordinario, è quello di garantire che la ricostruzione non si fermi, che diventi più semplice, più rapida e più visibile. Castelsantangelo, come tutti i comuni del cratere, deve tornare ad essere un luogo pienamente vivo – non solo ricostruito, ma rinato».
«Castelsantangelo non deve morire, la politica ci ha dimenticato»
Quante belle parole!!! Rinato come??? Rinato quando???? Che cosa si intende fare per farlo rinascere??? Contano i fatti ; bastano parole al vento.
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