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Il Trio d’archi Hegel inaugura
la stagione dei concerti di Appassionata

MACERATA - Si parte il 3 ottobre al teatro della Filarmonica. Sei appuntamenti che confermano la rassegna come punto di riferimento culturale della città, unendo giovani talenti e grandi capolavori. Il filo conduttore si snoda dalla musica italiana del Sette-Otto-Novecento fino a quella sacra

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Appassionata

Il teatro Lauro Rossi durante un concerto di Appassionata

Riparte venerdì 3 ottobre alle 21 al teatro della Filarmonica di Macerata la stagione dei concerti di Appassionata, con un cartellone che intreccia tradizione, innovazione e giovani talenti, in un percorso musicale coerente e appassionante.

Il filo conduttore della stagione si snoda dalla musica italiana del Sette-Otto-Novecento fino ai capolavori della musica sacra, offrendo al pubblico un viaggio attraverso epoche, stili e sensibilità diverse. Si apre con il concerto “SetteOttoNovecento” con il Trio d’Archi Hegel, che proporrà un affascinante percorso tra i compositori italiani dal Settecento al Novecento, da Cherubini a Boccherini, da Cambini a Brunetti fino a Wolf-Ferrari. Una serata che celebra la ricchezza del patrimonio musicale italiano e introduce al dialogo tra tradizione e innovazione che caratterizzerà tutta la stagione.

Il 23 ottobre (ore 21, Gran Sala Cesanelli) spazio ai giovani con il violino di Francesco Mardegan, vincitore del premio migliore esecuzione al Concorso Postacchini 2024, mentre il 6 novembre sarà la volta del Quartetto Klimt (Teatro della Filarmonica, ore 21), con un programma che attraversa tre secoli di musica europea: da Beethoven con il Quartetto con pianoforte in mi bemolle maggiore, Op. 16, a Mahler con il Quartetto con pianoforte in la minore, fino a Fauré e il suo Quartetto in do minore, Op. 15. Questo concerto testimonia la continuità della forma del quartetto e l’evoluzione del linguaggio musicale, creando un ponte tra classicismo e modernità.

Il 21 novembre (Gran Sala Cesanelli, ore 21) il Guitalian Quartet porterà in scena un percorso originale per chitarre, da Rossini a Sollima, da Ramírez a Márquez, fino a Pixinguinha e Jacob do Bandolim, unendo virtuosismo, ritmo e sonorità diverse in un incontro fra tradizione europea e musica popolare sudamericana. La stagione prosegue con un focus dedicato alla musica sacra, che chiude simbolicamente il percorso autunnale, intrecciando formazione e grande repertorio. Il 28 novembre (auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti, ore 18,30) è previsto un appuntamento speciale di approfondimento, che unisce parola e musica: la presentazione del libro dedicato a Claudio Monteverdi sarà accompagnata dall’interpretazione dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, realizzata dai giovani musicisti del Conservatorio Pergolesi di Fermo. Composta negli ultimi mesi di vita del musicista jesino, questa celebre sequenza per soprano, contralto, archi e basso continuo è considerata uno dei vertici della musica sacra del Settecento, capace di fondere lirismo e intensità emotiva in un’esperienza di grande suggestione.

L’appuntamento del 28 novembre preparerà idealmente il pubblico alla chiusura della stagione, in programma l’8 dicembre nella suggestiva cornice della chiesa di San Giovanni, il Coro Vox Poetica Consort diretto dal Maestro Marco Mencoboni eseguirà il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, capolavoro del 1610 che segna il passaggio dal Rinascimento al Barocco, fondendo tecniche polifoniche tradizionali e modernità concertante.

Il dialogo tra lo Stabat Mater di Pergolesi e il Vespro di Monteverdi costituisce un percorso nella storia della musica sacra: dal lirismo e dalla commozione del Settecento si risale oltre un secolo, fino alla grandiosa architettura sonora del Seicento, accompagnando simbolicamente il pubblico verso il tempo dell’Avvento. Sei appuntamenti che confermano Appassionata come punto di riferimento culturale della città, unendo musica da camera, giovani talenti e grandi capolavori in un viaggio che attraversa epoche e stili diversi, ma sempre guidato dalla forza dell’emozione musicale.



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