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Combattenti e reduci del Maceratese:
Albino Mataloni confermato presidente

VALFORNACE - I rappresentanti della dell'Ancr provinciale si sono ritrovati in piazza, dinanzi al monumento ai Caduti, per rendere omaggio con la deposizione di una corona d’alloro a tutti gli Italiani che hanno donato la vita per la patria.

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Un momento della cerimonia

Il 27esimo Congresso provinciale dell’associazione nazionale combattenti e reduci (Ancr) che si è svolto a Valfornace, ha confermato la fiducia ad Albino Mataloni, rieletto presidente della Federazione di Macerata.

I rappresentanti della dell’Ancr provinciale si sono ritrovati in piazza, dinanzi al monumento ai Caduti, per rendere omaggio con la deposizione di una corona d’alloro a tutti gli Italiani che hanno donato la vita per la patria. Un momento intenso, segnato dal silenzio, dalla commozione e seguito dai saluti di benvenuto del sindaco Massimo Citracca e del parroco don Roberto Rafaiani, che hanno ricordato come la scelta di Valfornace – comunità duramente segnata dal sisma – non sia casuale. Proprio da qui, dove le ferite sono ancora aperte ma la gente non ha mai smesso di resistere, l’Ancr vuole riaffermare il valore della comunità che si rialza, che custodisce e trasmette la memoria condivisa.

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Il Congresso

In questa cornice, nella Giornata mondiale della pace, le parole hanno assunto un significato più profondo: ogni bandiera, ogni volto presente, ogni ricordo condiviso è divenuto un grido di solidarietà contro l’assurdità della guerra, contro il dolore che essa infligge alle famiglie e ai popoli. I delegati delle 14 sezioni Ancr della provincia (Civitanova – S.Maria Apparente, Gagliole, Macerata, Matelica, Mogliano Montecosaro, Monte San Martino, Muccia, Petriolo, San Severino, Serravalle di Chienti, Urbisaglia, Valfornace, Villa Potenza) hanno quindi composto un corteo che ha raggiunto il palazzetto dello sport, per aprire i lavori congressuali con un minuto di silenzio. Il presidente uscente Albino Mataloni, aprendo il Congresso, ha sottolineato «la vitalità della Federazione e l’imminente costituzione di nuove sezioni, segno di un’associazione che non si arrende al tempo ma continua a rinnovarsi».

Il vicepresidente Mauro Radici ha richiamato con forza «l’esempio degli Internati Militari Italiani (Imi), giovani soldati che seppero dire “no” alla guerra e al nazifascismo, pagando con la prigionia, la fame e la sofferenza nei campi. A loro il 20 settembre, lo Stato italiano ha finalmente dedicato la Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi , riconoscendo dopo ottant’anni il sacrificio di oltre 650.000 soldati italiani. Un esempio che – ha ribadito Radici – deve parlare ai giovani, alle scuole, a chi oggi ha il dovere di scegliere la pace come orizzonte comune».

Roberto Cruciani, presidente della sezione di Urbisaglia, ha ribadito «l’importanza di una rinnovata attenzione ai sacrari e ai monumenti che costellano la nostra provincia: non solo pietre custodi della memoria dei caduti, ma segnali di speranza, che ci ricordano ogni giorno il prezzo della libertà».

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Albino Mataloni

Dopo gli interventi e il confronto, l’assemblea ha proceduto al rinnovo delle cariche sociali. È stato eletto all’unanimità il nuovo consiglio direttivo provinciale per il quadriennio 2025-2029, così composto: Albino Mataloni presidente insieme ai vice Enzo Miliozzi e Mauro Radici, al segretario Mario Mucci, ai consiglieri Giorgio Morichetti, Maria Gilda Murani Mattozzi, Roberto Cruciani e Fabrizio Cruciani. Accanto a loro i consiglieri supplenti Marino Cecchi, Angelo De Angelis e Urbano Pallotta, il collegio dei sindaci con Angelo Angelici, Fabrizio Quattrini e Silvano Seccacini (supplente Claudio Ciucciè), e il collegio dei garanti con Giacomo Natali, Enzo Marziali e Mariano Bartolini.

Il Congresso si è concluso con un collegamento video al presidente nazionale dell’Ancr, Antonio Landi, che ha espresso la «vicinanza istituzionale e l’incoraggiamento della presidenza nazionale ai delegati maceratesi a rinnovare il proprio impegno coinvolgendo i giovani. Solo così si potranno custodire e trasmettere i valori dei combattenti e reduci e mantenere vivo il ricordo delle loro esperienze, dalle battaglie ai campi di prigionia, come esempio di dignità, coraggio e amore per la patria».

Nella piazza di Valfornace, tra le mura che hanno tremato, questo Congresso della Federazione di Macerata ha voluto lasciare un segno: «sottrarre alla violenza ciò che i conflitti distruggono e non possono restituire: la dignità, la famiglia, la vita. Un’urgenza che risuona ancora più forte di fronte alle immani brutalità che insanguinano oggi tanti teatri di guerra e di fronte al clima di polarizzazione e scontro che attraversa la società. Dal dolore può nascere un nuovo cemento civile: una comunità viva, resistente e solidale, capace di opporre alla logica della divisione la forza della memoria e il valore della pace».



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