«Stop per colpa di richieste pretestuose e promesse mancate, prima Ciarapica ci garantisce sede e contributo, poi quando lo sollecitiamo per organizzare la rassegna dice che non può subire tempi perentori e che siamo noi a non essere collaborativi».
Antonio Sterpi presidente Piccola Ribalta
Queste le motivazioni dietro l’addio della Compagnia Piccola Ribalta dopo l’annuncio che quest’anno non si sarebbe tenuta la storica rassegna di teatro dialettale “Caro teatro” con la quale l’associazione portava a Civitanova compagnie da tutta Italia. Con una lettera a soci e amici Antonio Sterpi, il presidente, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. In primis verso il sindaco Fabrizio Ciarapica e poi anche verso l’Azienda Teatri di Civitanova.
All’origine dell’addio infatti ci sarebbe la mancata assicurazione di una copertura finanziaria che ammonta a 10mila euro e richieste molto stringenti fatte dai TdC (con richiesto addirittura il numero di persone previste) e certificazioni legate al personale in scena.
«La Piccola Ribalta proponeva al Comune una rassegna di sei spettacoli con compagnie da tutta Italia facendosi carico di tutta l’organizzazione – spiega Sterpi – chiedendo solo patrocinio e un contributo tra 8 e 10mila euro a copertura delle spese. In 26 anni non abbiamo mai percepito compensi, ma nonostante le parole di apprezzamento non ci è mai stata concessa una sede funzionale, con tutte le difficoltà che questo ha comportato. Ad ottobre del 2024 abbiamo fatto richiesta per una sede per affrontare al meglio prove, allestimenti e parte amministrativa. Lo scorso 5 febbraio abbiamo incontrato il sindaco Fabrizio Ciarapica che ci era sembrato sensibile e ottimista, rassicurandoci che la sede era ormai in fase conclusiva. Ma arrivati a marzo, senza certezze né sul contributo né sulla sede, l’assemblea ha deliberato di chiedere una risposta entro il 31 marzo. Il 20 marzo ho sollecitato di nuovo il sindaco, che ha risposto di essere basito, di non voler subire tempi perentori e ci ha accusato di non essere collaborativi. Fine dei contatti. Sembra una storia di fantasia ma è tutto vero».
E la collaborazione non è andata meglio con l’Azienda Teatri: «I rapporti sono stati improntati negli scorsi anni da una sana collaborazione. Le richieste anzidette da noi presentate venivano accettate e con il personale assegnato dall’Azienda vi era disponibilità e collaborazione. Nel 2025, si decide di cambiare registro – prosegue Sterpi – per prevenire ogni rischio di responsabilità chiedono alle Compagnie amatoriali di non essere tali e questo, per noi, è inconcepibile ed inaccettabile».
Infine il rammarico per lo spegnersi del nome di Luigi Ciucci che del “teatro mpertinente” e di Caro Teatro era stato una delle anime: «Quando prematuramente Luigi si è spento – conclude Sterpi – tutta la politica locale al governo e all’opposizione ha fatto a gara per esaltarne le qualità e giurando che il suo impegno per il teatro sarebbe stato sempre ricordato e sostenuto. C’è bisogno di commentare?».
Mirella Paglialunga
Sulla dipartita di Caro Teatro interviene anche Mirella Paglialunga consigliera comunale di “Per Civitanova”: «Avevo denunciato come nel bilancio dei TdC approvato a giugno non vi fossero i fondi per la rassegna che ora sarà costretta a trasferirsi altrove, privando Civitanova di una tradizione trentennale che ha dato prestigio alla città e coinvolto scuole e cittadini». La consigliera ha accusato il sindaco di “miopia culturale”: «è evidente che si preferisce destinare 20mila euro a eventi come Miss Italia anziché sostenere una realtà locale di valore riconosciuto in tutta Italia. La Piccola Ribalta – ha ricordato Paglialunga – ha vinto premi nazionali ed è amata dai civitanovesi anche per il legame con i fondatori Luigi Ciucci e Antonio Sterpi. Le reiterate richieste di una sede non hanno mai trovato soluzione. Il silenzio dell’amministrazione – ha concluso – dimostra una scelta precisa: rinunciare a una parte importante dell’identità culturale cittadina».
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