Lo smottamento di sette mesi fa in via Verga
di Luca Patrassi
Cinque milioni contro il dissesto idrogeologico. Pubblicata oggi all’albo pretorio la delibera con cui l’amministrazione guidata dal sindaco Sandro Parcaroli ha deciso di partecipare, con relativi progetti pronti, al bando del Ministero dell’Interno per l’assegnazione di finanziamenti per interventi di messa in sicurezza delle parti del territorio a rischio idrogeologico.
A rispondere sui contenuti dell’operazione è l’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori: «Non appena si è presentata l’opportunità della finestra di finanziamento – rileva l’amministratore comunale – per opere di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, ci siamo fatti trovare pronti. Il bando ministeriale uscito a luglio prevede la possibilità di proporre tre istanze per un importo massimo finanziabile di 5milioni di euro. Durante l’estate abbiamo lavorato alla preparazione dei documenti di indirizzo progettuale, individuando tre aree particolarmente soggette al rischio, mantenendo fede anche agli impegni di programma di governo». Gli interventi individuati: «La prima istanza è per Collevario, in via Verga all’intersezione con via Pavese, per un importo di circa 2,6 milioni di euro, la seconda per via Mattei per un importo di 1,4 milioni di euro e la terza per Madonna del Monte per un importo di 960mila euro».
Il risvolto tecnico: «Dopo gli interventi già eseguiti su via Verga (versante pista pattinaggio), via Pancalducci, Madonna del Monte (primo tratto) e via dei Velini in corso d’opera, prosegue l’impegno dell’amministrazione di prevenzione nelle zone soggette a rischio idrogeologico e di frana. Per la zona di Collevario il finanziamento verrebbe destinato alla realizzazione di una palificata di contenimento in prossimità del marciapiede sul versante del campo sportivo e sul ripristino del piano viabile oggetto di evidenti avvallamenti. L’opera sarà così in grado di contenere lo scivolamento della sede stradale il cui sottofondo è costituito da terreni di riporto con uno spessore fino a sei metri e con alternanza di ghiaia nonché, nel substrato, di limi argillosi e sabbiosi, peliti e argille con diversa stratificazione. I dati morfogenetici acquisiti ed il monitoraggio effettuato dimostrano un movimento franoso attivo, con una netta lineazione di rottura nella sede stradale per una lunghezza di circa 120 metri».
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A me sembra onestamente che questa Amministrazione non stia a pettinare le bambole…ma fa i fatti per il bene della citta’.
Sempre pronto Bartolo da SassoPiegato