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Stop a “Caro Teatro”, dopo 27 anni
cancellata la “creatura” di Luigi Ciucci

CIVITANOVA - La storica rassegna ideata dal compianto regista e sceneggiatore civitanovese e organizzata con Piccola Ribalta non si terrà: l’annuncio affidato a un post, senza approfondire i motivi

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Luigi Ciucci, attore in uno spettacolo della Compagnia

Dopo 27 anni stop a Caro Teatro. La rassegna di teatro amatoriale che era diretta dal compianto Luigi Ciucci e che veniva organizzata dal comune di Civitanova insieme all’associazione Piccola Ribalta è stata cancellata. Lo annuncia un laconico post sulla pagina Facebook della rassegna che, senza fornire troppe spiegazioni, asserisce che quest’anno la manifestazione non avrà luogo.

Caro Teatro è stata una creatura di Luigi Ciucci, una rassegna con compagnie dialettali da tutta Italia che era anche un concorso che si svolgeva solitamente nelle domeniche di novembre con diversi appuntamenti. Un addio che arriva dopo un altro congedo storico, quello della manifestazione Vita Vita, soppressa quest’anno per fare spazio al format similare denominato Onda d’arte.

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Luigi Ciucci

A sottolineare la cancellazione di Caro Teatro è Giulio Silenzi che calca la mano sulla politica culturale civitanovese: «Dopo 26 edizioni, anche la storica rassegna teatrale “Caro Teatro”, tanto amata dalla cittadinanza, viene soppressa. Sono stati smantellati tutti quegli eventi culturali che contribuivano a dare lustro alla città: il festival Futura, Rive, Il Teatro ‘Mpertinente, e ora anche Caro Teatro. Tutto cancellato, senza alcuna proposta alternativa, senza un progetto, un’idea, una visione. Siamo ormai ridotti, culturalmente, al livello di Miss Italia. Eppure si continuano a distribuire ingenti contributi pubblici ad eventi semivuoti o organizzati dagli amici degli amici. Rimane l’amarezza di fronte a tutto questo, soprattutto pensando a ciò che si era detto in occasione della scomparsa di Ciucci. E invece, anno dopo anno, si è assistito allo smantellamento completo di una tradizione culturale che proprio Ciucci aveva costruito e rappresentato, e che nel suo nome sarebbe dovuta rinascere e rafforzarsi. Invece, è stata semplicemente cancellata».



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