Lo stabile dell’ex vetreria
di Francesca Marsili
«L’ex vetreria è uno dei casi più evidenti della più ampia problematica degli edifici che erano già inagibili prima del sisma e che oggi, come altri immobili del centro storico, rischiano di restare un cumulo di macerie. Nel frattempo la città soffre la mancanza di posti auto occupati dai cantieri: la mia idea è sempre stata quella di demolire l’area e trasformarla in un parcheggio». A parlare è l’ex assessora alla Ricostruzione di Tolentino Flavia Giombetti, che propone la sua ricetta per l’immobile in via delle Cartiere, a pochi passi dal centro cittadino.
Flavia Giombetti
Prende in esame l’ex vetreria per affrontare la questione degli immobili già lesionati prima del sisma 2016 e quindi non soggetti a contributo per la ristrutturazione, edifici che rischiano di crollare, di compromettere l’estetica e la funzionalità del tessuto urbano, di generare degrado, rappresentare un pericolo per la sicurezza e – una volta terminata la già lunghissima fase della ricostruzione – un segno tangibile delle ferite del sisma. Entra nel dettaglio dello stabile oggetto della sua proposta, un tempo sede di una vetreria oggi in stato di abbandono. «Quando ero assessore, non mi sono limitata a constatare il problema, ho incontrato la proprietà, che sembrerebbe non riuscire a sistemare in proprio l’immobile – spiega Giombetti – ho aperto tavoli di lavoro mettendo a conoscenza il sindaco e la giunta della mia proposta. Una proposta chiara e concreta: demolire l’edificio e trasformare quell’area in un parcheggio. Una scelta utile, sicura e funzionale, non un’idea campata in aria, ma una necessità reale, che tutti conosciamo e che l’amministrazione condivideva. Dalla mia cacciata ad oggi, non ho visto nessun atto che portasse avanti la mia proposta. Nessuno ha più fatto un passo avanti, nessuno ha avuto il coraggio di portare a termine un progetto che avrebbe risolto due problemi: togliere un immobile pericoloso e restituire ai cittadini un servizio indispensabile».
Un parcheggio quindi, per restituire ossigeno alla carenza di posti auto in centro storico che vengono continuamente occupati da nuovi cantieri della ricostruzione, che deve necessariamente proseguire, ma che inevitabilmente genera disagi: quelli recuperati in estate all’interno del cortile degli ex licei in piazza Tambroni ad esempio, con l’inizio del nuovo anno scolastico sono tornati ad essere ad uso esclusivo dei docenti e del personale scolastico. «In questa fase di ricostruzione la città soffre enormemente – sottolinea l’ex assessore – quante volte i cittadini e gli esercenti del centro in evidente difficoltà lo vivono ogni giorno sulla loro pelle? La verità è che la politica che ha scelto di estromettermi porta oggi tutta la responsabilità di questo immobilismo. La vetreria continua a cadere a pezzi e intanto il centro resta soffocato dalla mancanza di stalli. Restare fermi significa condannare la città a convivere con i disagi fino al termine della ricostruzione. Agire, invece, significa dare sicurezza, decoro e soprattutto risposte ai bisogni veri della gente. E il bisogno di parcheggi a Tolentino è sotto gli occhi di tutti».
Sulla ricostruzione privata il Comune ha poteri limitati: «Non può obbligare chi non è beneficiario di contributo sisma di ricostruire a proprie spese – prosegue – ma laddove insista un oggettivo problema di pubblica sicurezza e degrado urbano può e deve intervenire con ordinanze e, nei casi più gravi, con provvedimenti sostitutivi. Non è immaginabile – conclude – pensare ad una Tolentino ricostruita e tornata a splendere dopo anni di dolore dove a due passi dal centro storico e da viale Cesare Battisti, altamente riqualificato grazie a chi ha scelto di investire nella nostra città, resti uno scheletro di cemento a cielo aperto».
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