Lorenzo Totò
Le aziende marchigiane si preparano al Micam, fiera giunta alla centesima edizione. Con loro ci sarà anche Confartigianato Imprese Macerata–Ascoli Piceno–Fermo. Un impegno analogo riguarda anche la presenza al Mipel, manifestazione di riferimento per la pelletteria.
«Questa edizione del Salone internazionale delle calzature, dal carattere fortemente celebrativo – dicono dall’associazione di categoria -, sarà l’occasione per presentare le collezioni primavera/estate 2026 e vedrà la partecipazione di 870 brand, di cui 401 italiani. Un dato che merita attenzione: i marchi esteri hanno superato numericamente quelli italiani. Un segnale che evidenzia la crescente competizione globale e la necessità, per le imprese del Made in Italy, di credere di più nelle proprie potenzialità e rafforzare le strategie di internazionalizzazione, come già fanno i competitor esteri».
Paolo Capponi
«Partecipare a manifestazioni come Micam significa affrontare tappe fondamentali di crescita aziendale, in particolare per l’acquisizione di ordini e l’apertura a nuovi mercati – sottolineano Lorenzo Totò, vicepresidente di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, e Paolo Capponi, responsabile Export –. Oggi le sfide sono crescenti: occorre misurarsi con palcoscenici sempre più ampi e competitivi, ben oltre le dimensioni abituali delle nostre aziende. Per ottenere risultati serve lavorare molto più che in passato: una sola fiera non basta, occorre una strategia integrata, fatta di più strumenti e più occasioni. Non dobbiamo abbatterci, ma continuare a guardare con fiducia. Anche perché i nostri imprenditori stanno investendo con convinzione in nuove tecnologie, materiali e soluzioni, per attrarre i clienti e distinguersi sul mercato. È proprio quello che i buyer chiedono: mettere in mostra le nostre eccellenze e il valore della nostra manifattura».
Sul piano delle politiche di sostegno, Lorenzo Totò richiama l’attenzione anche sulla Zes estesa a Marche e Umbria, evidenziando che «gli imprenditori la guardano con interesse e restano in attesa di comprenderne tempi e modalità di attuazione. Così – conclude Totò – si potranno avviare quei tanto attesi investimenti capaci di portare benefici concreti non solo alle singole imprese, ma a tutto il distretto calzaturiero fermano-maceratese».
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