L’incontro a Unicam
«Quanto sta accadendo a Gaza supera ogni limite dell’immaginabile. Quando sento nominare l’inferno mi chiedo cos’è mai quello nel quale vivono i Gazawi e al quale assistiamo quotidianamente attoniti: folle affamate che si trascinano nella polvere, giornalisti inghiottiti da nuvole di fumo, donne che abbracciano cadaveri avvolti in lenzuola bianche». Così il rettore Unicam Graziano Leoni, che ha convocato stamattina una seduta straordinaria congiunta di Senato accademico e Consiglio di amministrazione, nel corso della quale la comunità universitaria dell’Università di Camerino ha espresso una netta e chiara condanna della crisi umanitaria in corso a Gaza, approvando all’unanimità il documento presentato come unico punto all’ordine del giorno.
Di seguito, l’intero documento approvato all’unanimità dagli Organi di Unicam: «L’Università di Camerino, in osservanza dei principi contenuti nel proprio Statuto ed ispirata ai valori universali di libertà, dignità e giustizia che la Costituzione ha posto a fondamento della convivenza civile, riafferma la propria adesione alla difesa dei diritti umani nel più vasto ambito delle relazioni tra gli individui, i popoli, gli Stati, richiamandosi anche all’eredità del pensiero per la pace di Norberto Bobbio, di cui Unicam ospitò per prima il magistero.
L’ateneo pertanto condanna con decisione e con forza le violazioni del diritto internazionale ai danni della popolazione di Gaza, parte dei Territori occupati martoriata dalle continue azioni militari dello Stato di Israele come conseguenza dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 che Unicam ha condannato e condanna in maniera inequivocabile.
Il numero di morti raggiunto non è in alcun modo giustificabile e contrasta con il basilare principio di proporzionalità del diritto internazionale umanitario; l’assassinio di civili inermi, in gran numero bambini, colpiti perfino mentre cercano di procurarsi cibo per contrastare una fame drammatica, determinata da condizioni imposte, non può essere considerato ammissibile come reazione alla terribile ferita inferta da Hamas.
Emanuele Tondi
Se al ricorrere di espressioni di eccezionale gravità come ‘apartheid’ e ‘pulizia etnica’ si aggiunge l’ormai sempre più insistito uso della parola ‘genocidio’, un’istituzione di alta cultura, di ricerca e di insegnamento che ha tra le sue ragioni costitutive la responsabilità verso le nuove generazioni non può rimanere indifferente. L’Università di Camerino, rispetto alla tragicità degli eventi descritti da tali termini, ribadisce il proprio rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie e il dovere del rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano, senza distinzione alcuna.
Il rettore Graziano Leoni
L’Università auspica dunque che a Gaza tacciano le armi, che cessino le sofferenze inflitte alla popolazione civile, che si consenta agli aiuti umanitari di arrivare a destinazione, che si possano soccorrere i feriti. E allo stesso tempo chiede che si ponga fine all’occupazione illegale dei Territori, che si rispetti il principio di autodeterminazione dei popoli, che si possa costruire un legittimo Stato palestinese, che si receda dalle gravissime azioni volte alla ‘evacuazione’ e occupazione della Striscia di Gaza, che il diritto internazionale venga osservato».
(Foto di Federico De Marco)
Edoardo Pettinari, presidente del consiglio degli studenti
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