Un momento della “Curza”
Porto Recanati si è vestita a festa per l’appuntamento più atteso dell’estate: il ritorno del Palio Marinaro di San Giovanni. Un autentico viaggio nel tempo, che ha riportato la comunità portorecanatese indietro fino al 1893, anno dell’autonomia comunale, con i volti, i mestieri, gli abiti e i simboli di una città indissolubilmente legata al mare.
Venerdì scorso, festa del patrono, la sfilata è partita dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni guidata dalla Croce e dalla banda Città di Porto Recanati “Giuseppe Verdi”, in costume d’epoca. Alcuni componenti indossavano la tuta del Cementificio Scarfiotti, a simboleggiare la nascita della Bada, con sede nel circolo del “Dopo Lavoro”, voluta da Luigi Scarfiotti nel 1935. A seguire, la grande rete da sciabbega, portata da sciabbegotti e purtannare, con al centro un cariolo contornato dai mucculò (bambini e bambine), sopra il quale erano poste le pagnerine e il pesce, simbolo del cuore economico e sociale della città. Subito dopo, il corteo dei figuranti (circa 180) e gli stendardi dei sette quartieri: Scossici del Sole, Castennou, Europa, Sammarì, Centro, Montarice e Santa Maria in Potenza.
Sabato, giorno della “Curza” del Palio Marinaro, è stato purtroppo ostacolato dal cattivo tempo e l’organizzazione ha, con grande rammarico, preso la decisione di rinviare al giorno successivo la disputa, perché troppo pericoloso per le ciurme correre. E così la gara è scalata alla giornata di ieri, con il trionfo del quartiere Centro (Cristian Guarente, Leonardo Giaché, Giuseppe Rombini, Giorgio Lampa, Elena Zingaretti, Giada Amenta; Parò Riccardo Rombini; Porta Bandiera Isabella Albertini). La “Curza” ha il via direttamente dalla spiaggia, dove ogni ciurma parte da ferma con la lancetta da spostare per una distanza di 15 metri. Questo spostamento avviene utilizzando un argano e quattro palanche, mentre i sei membri della ciurma decidono insieme come dividersi i ruoli per affrontare questa fase iniziale. Una volta che la lancetta è stata spostata, si procede ad appoggiare le coffe a terra e a inserire l’asta di legno necessaria per il trasporto. A questo punto parte la prima coppia di atleti. La prima coppia, chiamata “sciabegotti”, corre il primo giro di 200 metri. Al termine della loro frazione avviene il cambio, e la seconda coppia prende il via per percorrere il secondo giro, sempre di 200 metri. Ogni coppia si ferma nella zona indicata dal giudice al termine della propria frazione. Infine, l’ultima coppia, nota come “purtannare”, trasporta le coffe con il cariolo fino al traguardo. Al momento del taglio della linea finale, il tempo si ferma e il cariolo viene portato direttamente in pescheria per la pesa del pesce. La vittoria nella sfida non dipende soltanto dall’arrivare per primi, ma anche dal peso del pesce trasportato. Per questo motivo, la competizione si conquista con una combinazione di velocità, forza e strategia, senza dimenticare la coordinazione e il rispetto delle regole durante tutta la gara. Con un peso complessivo di 30 kg di pesce trasportato e una base d’asta fissata a 10mila, la gara si è conclusa in appena 3 minuti e 48 secondi.
«È stata un’emozione unica – ha dichiarato il sindaco Andrea Michelini, che ha fortemente voluto il ritorno della rievocazione alla quale aveva contribuito fino all’interruzione causa covid – vedere Porto Recanati rivivere con entusiasmo e passione una tradizione così radicata nella nostra storia. Questo Palio segna un nuovo inizio, un punto di partenza che dimostra quanto, insieme, possiamo costruire eventi capaci di unire la città e valorizzarne l’identità. Il mio grazie va a ogni singolo figurante, a chi ha lavorato dietro le quinte, ai Quartieri, ai volontari e a tutti i cittadini che hanno partecipato numerosi: questa vittoria è di tutta Porto Recanati».
(Foto Sandro Moriconi – Comune di Porto Recanati)
Bellissima sfilata del corteo storico E bellissimo il Palio
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