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«Radiologia interventistica a mezzo servizio,
l’Ast ha perso l’occasione di
trasformarla in un polo regionale»

MACERATA - Giordano Ripa, consigliere comunale del gruppo misto, è critico sulle scelte dell'azienda: «Un'eccellenza che qualifica il nostro ospedale, ma oltre al primario Salvatore Alborino ci sono solamente altri due medici ed uno specialista in formazione: impossibile coprire tutte le 24 ore. Assurdo poi attivare un'Unità operativa semplice a Civitanova anziché nel capoluogo: in caso di complicanza durante un'intervento, si sposta il paziente da un nosocomio all'altro in ambulanza?»

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Giordano Ripa

«La conclamata miopia politico-amministrativa non ha permesso all’ospedale di Macerata di cogliere l’opportunità di istituire un polo regionale di riferimento per le patologie vascolari». A lanciare l’accusa è Giordano Ripa, consigliere comunale del gruppo misto e leader della civica Futuro per Macerata, secondo cui l’Ast avrebbe avuto i requisiti necessari per l’istituzione di una Unità operativa di medicina a indirizzo vascolare, Radiologia interventistica h24 e Chirurgia vascolare, scelta che però è stata disattesa dall’Ast nel suo ultimo atto aziendale.

«Mentre l’Unità operativa di Medicina vascolare è pienamente funzionante, ci sono enormi vulnus per ciò che riguarda la Radiologia interventistica e la Chirurgia vascolare, non colmati con l’atto aziendale dell’Ast – sottolinea Ripa – in Italia esistono solamente 16 Unità operative di Radiologia interventistica ed il fatto che una di queste sia proprio a Macerata ha rappresentato e rappresenta una qualifica enorme per il nostro ospedale. L’Unità operativa di Radiologia interventistica a Macerata è stata aperta nel 2018 contribuendo a potenziare i servizi e la qualifica del nostro ospedale con una branca innovativa ed essenziale che rappresenta una vera eccellenza  grazie ad una chirurgia mininvasiva che va ad integrare l’attività, con fini tecniche e procedure che spesso scongiurano interventi chirurgici, tutte le altre Unità operative sia mediche che chirurgiche presenti all’interno dell’ospedale, compreso il Pronto soccorso. Dal 2018 ad ora questa specialità sotto la preziosa guida di Salvatore Alborino, che rappresenta in questo settore una eccellenza di livello nazionale, è cresciuta in maniera costante ed esponenziale sia in termini quantitativi che qualitativi. Inoltre tale branca riveste un ruolo fondamentale nell’emergenza-urgenza per le patologie tempo-dipendenti, ovvero che mettono a rischio la vita dei malati come embolia polmonare, emorragie traumatiche, iatrogene, spontanee, post-parto, post-operatorie, le ischemia acute d’arto o d’organo, lo strokeischemico. Anche i non addetti ai lavori comprendono quanto sia di vitale importanza istituire un servizio di pronta disponibilità attivo 24 ore su 24, invece a Macerata l’attività è ridotta alle 12 ore diurne senza servizio di pronta disponibilità né diurna nei giorni festivi e prefestivi né notturna durante la settimana».

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Salvatore Alborino

Secondo Ripa questa situazione è inaccettabile a distanza di 7 anni dalla apertura del reparto. «Il nuovo atto aziendale dell’Ast avrebbe dovuto tenerne conto poiché in situazioni di emergenza-urgenza non solo si trovano in difficoltà i medici che devono gestire velocemente anche il trasferimento all’ospedale Torrette di Ancona, ma soprattutto si corre il rischio di non arrivare in tempo in patologie tempo-dipendenti – rimarca il consigliere comunale  – è chiaro che questa situazione non è imputabile agli specialisti operanti nell’Unità operativa di Radiologia interventistica che si prodigano con professionalità ed abnegazione nelle loro turnazioni diurne. È una scelta dell’Ast di Macerata, che non ha assunto personale al fine della copertura h24 di un servizio indispensabile. Attualmente sono operativi, oltre al dottor Alborino, solamente altri due medici ed uno specialista in formazione con impossibilità di coprire una attività h24».

Per ciò che riguarda la Chirurgia vascolare, invece, secondo Ripa è stata fatta una scelta «assurda, irrazionale ed inopportuna» attivando a Civitanova una Unità operativa semplice dipartimentale. «La medicina vascolare, la chirurgia vascolare e la radiologia interventistica sono tre aspetti di un unico percorso diagnostico-terapeutico che non può essere scisso e delocalizzato – prosegue – in corso di un intervento chirurgico vascolare, qualora ci sia una complicanza o una situazione intraoperatoria (evenienza non infrequente) che richieda il supporto della radiologia interventistica,  subentrerebbero seri problemi. Sarebbe mai ipotizzabile trasportare il paziente, intubato o in anestesia spinale, da Civitanova a Macerata per la parte interventistica e poi riportarlo a Civitanova per completare l’intervento? E se il supporto radiologico servisse ancora? Si ricaricherebbe di nuovo il paziente sull’ambulanza ripetendo la scena? Viceversa se durante una procedura interventistica si verificasse un danno vascolare il malato dovrebbe essere portato a Civitanova per l’Intervento urgente. Nell’ottica e nella speranza che vengano colmate le gravi lacune esistenti e si rivedano certe scelte ci auguriamo che quanto avvenuto non abbia conseguenze sul personale altamente qualificato in forza alla Radiologia interventistica di Macerata, scongiurando possibili fughe verso territori limitrofi con Ast più lungimiranti e attente ai servizi al cittadino».



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