“La vedova allegra” allo Sferisterio
«La vedova è allegra… ma i lavoratori no». Una battuta che però lascia l’amaro in bocca quella che lancia Cgil Macerata per racchiudere in poche parole la situazione dei lavoratori impegnati stasera allo Sferisterio nell’ultima replica dell’opera di Lehar. I ballerini, infatti, non avrebbero ricevuto finora che una piccola parte del compenso pattuito.
«Per questo spettacolo, comprese le prove e le recite vere e proprie, i ballerini hanno ricevuto a oggi, cioè ormai alla fine della stagione lirica, solo una minima parte del compenso pattuito senza nessuna forma di rimborso su trasporto, vitto e alloggio – denunciano Loredana Guerrieri, segretaria generale provinciale Nidil Cgil, e Stefano Tordini, segretario generale provinciale Slc Cgil – nei giorni scorsi, insieme ai lavoratori e le lavoratrici, abbiamo fatto richieste formali e lamentato questa situazione. Ma tutti i tentativi sono andati a vuoto. Inoltre, i contratti, tutti con regimi diversi, fatti all’intero corpo di ballo sono stati stipulati con una società esterna e non con l’associazione Sferisterio, contrariamente a quello che accadeva negli anni passati e contrariamente agli accordi presi precedentemente con le sigle sindacali attraverso i quali i compensi anche per i lavoratori autonomi e parasubordinati non potevano essere inferiori rispetto alle retribuzioni orarie stabilite per i lavoratori subordinati, inquadrati con i contratti collettivi nazionali di settore».
È stato sollecitato formalmente dai sindacati anche un intervento della stessa Associazione Sferisterio, andato però a vuoto. «Speravamo almeno che venissero date ai lavoratori rassicurazioni su quando sarebbero stati effettuati i pagamenti, ma anche queste sollecitazioni sono state inutili – finiscono Guerrieri e Tordini – tale situazione è inaccettabile soprattutto perché l’Associazione Sferisterio gestisce denaro pubblico per un festival di notevole importanza culturale, come di grande effetto mediatico, ma nello stesso tempo lascia senza compensi, o comunque non si interessa che gli artisti ingaggiati siano dignitosamente retribuiti. Questi lavoratori a Macerata non potranno essere allegri come la vedova che mettono in scena».
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