Tolentino ricorda Ninni Cassarà
a 40 anni dall’uccisione

RICORDO - L'Associazione nazionale della Polizia e il sindaco Mauro Sclavi hanno deposto una corona di fiori nel viale intitolato all'allora vicecapo della Squadra mobile di Palermo, freddato dalla mafia davanti a moglie e figli

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Ninni-Cassara

La commemorazione nel viale dedicato a Ninni Cassarà

Quarantesimo anniversario dell’omicidio per mano della mafia di Antonio “Ninni” Cassarà: la sezione di Macerata dell’Associazione nazionale della Polizia di Stato ha deposto una corona di fiori nel viale di Tolentino a lui intitolato.

Alla commemorazione era presente la delegazione dell’associazione della Polizia, composta dal presidente della sezione Giorgio Iacobone, dal responsabile del gruppo di volontariato dell’associazione Fabio Tarquini e dagli ispettori Giuseppe Palazzesi, Maurizio Menchi e Attilio Massimo. Medaglia d’oro a valor civile, questore, vicecapo della Squadra mobile di Palermo, Cassarà rimase vittima di un attentato contro di lui compiuto dalla mafia il 6 agosto 1985, mentre stava rincasando, sotto gli occhi della moglie Laura e lasciò tre figli in tenera età. Nell’agguato  fu ucciso anche l’agente Roberto Antiochia, suo stretto collaboratore. Il sindaco Mauro Sclavi, presente alla cerimonia, ha confermato la vicinanza sua e di tutti i tolentinati alle forze dell’ordine. Sclavi ha evidenziato l’importanza di aver intitolato l’unico viale a quattro corsie di Tolentino a un eroe come Antonino Cassarà, che ha sacrificato la propria vita per combattere la mafia, un cancro della società, non solo portatore di morte, ma anche causa di deleteria incidenza sull’economia sana. ll primo cittadino ha inoltre sostenuto che i tolentinati sono cittadini accoglienti e meritano che chi scelga di viverci si integri nel tessuto sociale e cooperi per la crescita virtuosa della città, emarginando quella delinquenza che, sebbene sia una minima percentuale, crea turbative al pacifico vivere sociale.

Iacobone ha tratteggiato la figura dell’eroe Ninni Cassarà, suo collega di corso, entrati entrambi in Polizia nel 1975. Ha raccontato alcuni aneddoti per evidenziare la correttezza e la lealtà che hanno sempre contraddistinto l’attività di Cassarà ed ha assicurato che l’Associazione manterrà sempre vivo il sacrificio degli eroi, a cui tanto deve la società.



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